PRASSIADE (Πραξίας, Praxĭas)
Gennaro Pesce
Scultore di Atene, fiorito nel sec. IV a. C., discepolo di Calamide. Eseguì parte dei complessi scultorei dei frontoni dell'Apollonion di Delfi, ma morì prima [...] : la prima, più antica, era completa alla fine del sec. VI; e che fosse ancora in piedi nel 487 a. C. lo attesta Pindaro (Pyth., VII, 8); la decorazione dei frontoni era opera forse di Antenore. Il tempio rovinò nel 373 a. C. e fu ricostruito; in ...
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RESO
Nicola Turchi
. ‛Ρῆσος o ‛Ρῆσσος, eroe tracio, in cui si riassume l'ideale del guerriero della sua regione. Il suo culto si trova documentato nella regione dello Strimone (Amfipoli e Pangeo), nonché [...] il suo magnifico carro - da Diomede mentre Ulisse gli ruba i bianchi cavalli. Un accenno a R. si trova anche in Pindaro (framm. 262); una tragedia falsamente attribuita a Euripide porta il suo nome e Partenio di Nicea lo fa soggetto di una delle ...
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GANIMEDE (Γανυμήδης, Ganymēdes)
H. Sichtermann
Figlio di Tros secondo l'Iliade, figlio di Laomedonte secondo la Piccola Iliade (Ellanico indicherà poi Callirhoe come sua madre), ad ogni modo proveniente [...] (v. 200 ss.) rapitore è un vento impetuoso. Ibico (Schol. Apoll. Rhod., iii, 158, 30), Teognide (1345, ed. Bergk) e Pindaro (Olymp., 1, 44) indicano lo stesso Zeus come suo rapitore e amasio. Durante l'ellenismo alcune singole varianti danno quali ...
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PLEIADI (Πληιάδες, Πελείαδες; Pleïades, Vergiliae)
A. Gallina
Nome riferito ad un gruppo di stelle della costellazione del Toro. Gli antichi ascrivevano loro grande importanza poiché vedevano, nel sorgere [...] . per l'immane fatica del padre Atlante, al fine di lenirne le sofferenze, le trasformò in stelle. La tradizione beotica, invece (Pindaro, Nemea, ii, 16; Schol. ad loc.; Etymol. Magn., s. v. Pleiades), che fu poi ripresa più volte dagli autori latini ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] nei poemi omerici, diventa, come più tardi in Eschilo e Pindaro, base di tutto il sistema olimpico: che ciò sia frutto di ad Atene. Massimo poeta della lirica dorica (o corale) fu Pindaro, esaltato dagli antichi per l’incisività della gnome e per l ...
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Retore cristiano (sec. 4º), nativo di Alessandria. Stabilitosi come insegnante di grammatica dapprima a Berito e poi a Laodicea, ivi si convertì al cristianesimo e fu ordinato sacerdote; padre di A. di [...] in 24 libri sulla storia ebraica dalla creazione a Saul, liriche, tragedie, commedie, dialoghi, imitando a volta a volta Omero, Pindaro, Euripide, Platone, Menandro. Non ne rimane nulla: è assai dubbio se sia dell'uno o dell'altro A. una parafrasi ...
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MUSURO, Marco
Guido Mazzoni
Erudito, nato a Retimno (Candia) negli ultimi decennî del sec. XV. Insegnò lettere greche nello Studio di Padova, sui primi del sec. XVI, e quindi in Venezia dove fu aiuto [...] a Heidelberg 1594). Tradusse in latino il poemetto, attribuito a Museo, su Ero e Leandro; preparò molti testi, Platone, Pindaro, gli Epistolografi; pubblicò, tra il resto, la grammatica greca di Aldo; carteggiò utilmente con gli eruditi delle lettere ...
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Filologo classico e critico letterario inglese, nato il 6 aprile 1898. Fellow del Wadham College di Oxford, dal 1922 al 1938; Warden del medesimo collegio dal 1938 e inoltre professore di poesia dal 1946.
Esteta [...] Elegists, Londra 1938; The Heritage of Symbolism, Londra 1943; Sophoclean Tragedy, Oxford 1944; From Vergil to Milton, Londra 1945. Ha pure pubblicato un'edizione di Pindaro, Oxford 1935, e una traduzione delle Pitiche (con H. Th. Wade-Gery, 1928). ...
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LAMPRIDIO, Giovanni Benedetto
Stefano Benedetti
Nacque a Cremona nel 1478 dal notaio Leonardo Bellintendi, assumendo poi il cognome di Lampridio (forse coniato sul greco αῶ ἰδέα, "bell'intendere"; [...] di quest'ultimo. La testimonianza consente di far risalire già a questa fase l'interesse del L. per la poesia di Pindaro, di cui sarebbe stato nella sua produzione lirica latina cultore ed emulo, destinato a guadagnarsi la fama, non soltanto italiana ...
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ANGELION (᾿Αγγελίων, Angelëon)
M. T. Amorelli
Scultore, indicato da Pausania (ii, 32, 4; ix, 35, 2) come scolaro dei dedalidi Dipoinos e Skyllis insieme a Tektaios, e che poi fu maestro dell'egineta [...] terza il doppio flauto. Una statua simile a questa si vede rappresentata sopra monete ateniesi. Un antico commentatore di Pindaro dice che un'altra statua simile esisteva a Delfi. Proviene da Delo un'epigrafe frammentaria contenente l'inventario del ...
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pindarico
pindàrico agg. e s. m. [dal lat. Pindarĭcus, gr. Πινδαρικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pìndaro, poeta lirico greco (518-438 a. C.), che è proprio di Pindaro e della sua opera, caratterizzata da una mirabile fusione del motivo mitico...
pindarismo
s. m. [der. di Pindaro, pindarico]. – 1. Nella lirica, l’imitazione di Pindaro o la derivazione dei suoi modi poetici, spec. metrici, con particolare riferimento ai sec. 16° e 17° in Italia e in Francia: il p. dell’Alamanni, del...