Filologo classico (Chemnitz 1729 - Gottinga 1812); prof. di eloquenza all'univ. di Gottinga (dal 1763), curò edizioni di poeti latini (Virgilio, Tibullo) e greci (Omero, Pindaro) e tradusse in tedesco [...] il romanzo di Caritone d'Afrodisiade. Negli studî del mito egli tese a combinare l'esegesi allegoristica allora in voga con i criterî evoluzionistici degli etnologi. Si interessò anche di storia politica ...
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Antico nome di una regione tessalica, poi denominata Pelasgiotide; il nome del paese, quello dei suoi abitanti Emoni, già in Pindaro, e poi spesso nella poesia greca e latina, è adoperato invece di Tessaglia [...] e Tessali. L'eponimo della stirpe, Emone (Αἵμων) era, secondo la leggenda, figlio di Pelasgo e padre di Tessalo (altrove figlio di Tessalo) ...
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DIONYSI... (Διονύσι[ος] o Διονυσι[άδης])
L. Guerrini
Scultore la cui firma frammentaria fu letta dal Manette sul dorso curvo del seggio della statua di Pindaro, di periodo tolemaico, nel Serapeo di Memfi. [...] Il Sainte Fare Garnot lesse due lettere, sigma lunato e iota, oggi non più visibili. Il Wilcken e Ch. Picard hanno integrato l'iscrizione Διονύσι[ος ἐποίει]; se invece si supplisce Διονυσι[άδης] si potrebbe ...
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Grammatico alessandrino (3º-2º sec. a. C.); discepolo di Aristofane di Bisanzio, si occupò attivamente di critica del testo e di esegesi. Autore di commenti a Omero (contro Aristarco), Pindaro, Sofocle, [...] Euripide, Cratino, Aristofane, e di una raccolta di notizie varie, in almeno 7 libri; non ne restano che citazioni e ricordi negli scolî ...
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Letterato (Firenze 1579 - ivi 1649). Poeta incline alle stravaganze del barocco, intitolò ai nomi delle Muse sei raccolte (1637-42) di cinquanta sonetti ognuna. Notevole la sua traduzione delle Odi di [...] Pindaro (1631). ...
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Grammatico greco (inizio 1º sec. d. C.), illustrò i segni diacritici dell'edizione aristarchea di Omero e di Esiodo; scrisse un'opera sul Museo di Alessandria e commenti a Omero e Pindaro. ...
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Filologo classico (n. Varsavia 1900 - m. 1981); trasferitosi negli USA nel 1941 e naturalizzato nel 1946, insegnò nell'univ. di Urbana (Illinois) dal 1945. Si occupò della tradizione manoscritta di Pindaro, [...] Eschilo, Sofocle, Euripide. Tra le opere: De codicibus Pindaricis (1932); Pindari carmina cum fragmentis (1948; 2a ed. 1952); Studies in the manuscript tradition of Sophocles (1952); The byzantine manuscript tradition of the tragedies of Euripides ( ...
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Letterato (Bibbiena 1790 - Roma 1847); amico del Vieusseux e collaboratore dell'Antologia, autore di commenti a Dante e Petrarca, compose (1829-1831) ventuno Inni sacri nei quali - come nella traduzione [...] da Pindaro (1824) - si rivela abile e talora armonioso artefice, ma lontano da vera commozione poetica. ...
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(gr. ᾿Αμυθάων) Figura della mitologia greca. Figlio di Creteo, re di Iolco in Tessaglia, abitò a Pilo in Messenia e sposò Eidomene, da cui ebbe Biante e l’indovino Melampo. Secondo Pindaro andò con la [...] sua famiglia a Iolco per esigere dall’usurpatore Pelia il regno per il nipote Giasone. Secondo Pausania fu tra i rinnovatori dei giochi olimpici ...
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Filologo (Garding 1819 - Francoforte sul Meno 1900), fratello di Theodor. Scrisse, fra l'altro, sulla sintassi greca (Beiträge zur Lehre von den griechischen Präpositionen, 1895) e curò un'edizione e traduzione [...] di Pindaro (1864). ...
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pindarico
pindàrico agg. e s. m. [dal lat. Pindarĭcus, gr. Πινδαρικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pìndaro, poeta lirico greco (518-438 a. C.), che è proprio di Pindaro e della sua opera, caratterizzata da una mirabile fusione del motivo mitico...
pindarismo
s. m. [der. di Pindaro, pindarico]. – 1. Nella lirica, l’imitazione di Pindaro o la derivazione dei suoi modi poetici, spec. metrici, con particolare riferimento ai sec. 16° e 17° in Italia e in Francia: il p. dell’Alamanni, del...