(gr. Μήδεια, lat. Medēa)
Mitologia
Eroina della mitologia greca, figlia di Eeta re della Colchide, fratello di Circe e di Pasifae, e della Oceanide Idyia. Ma secondo un'altra tradizione sua madre sarebbe [...] grande maga e assassina dei suoi figli per gelosia e per amore oltraggiato.
Il personaggio teatrale
Il mito ha ispirato Pindaro (nella Pitica IV), Euripide nella tragedia omonima e nel perduto Egeo, Eschilo e Sofocle (le cui tragedie non ci sono ...
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(gr. ᾿Ιάσων) Mitico eroe greco, figlio di Esone re di Iolco e di Polifeme (o Polimede o Alcimede), il capo della spedizione degli Argonauti. Secondo la versione più comune della leggenda, il padre, quando [...] sull’istmo di Corinto. G. prese parte anche alla caccia del cinghiale calidonio.
Le leggende di G. sono narrate da Pindaro nella Pitica IV, da Euripide nella Medea, da Apollonio Rodio nelle Argonautiche e fra i latini da Valerio Flacco. Fra le ...
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Filologo inglese (Chiuchiang, Cina, 1898 - Oxford 1971), prof. di "poesia" al Wadham College di Oxford dal 1946 al 1951, poi vicecancelliere della stessa università (1951-54), presidente della British [...] Academy (1958-62). Ha studiato soprattutto i poeti greci antichi (ed. di Pindaro, 1935; Greek lyric poetry, 1936; Early Greek elegists, 1938) e, dei moderni, i simbolisti francesi e russi contribuendo alla loro valutazione estetica (The heritage of ...
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È il fastigio, di schema triangolare, delle due fronti degli edifizî architettonici, specialmente dei templi: cioè il frontone. La parola deriva dalla figura di un'aquila con le ali spiegate: e a tale [...] , pensare che ai Corinzi appartenga l'invenzione del frontone. Ma, per il senso che debba esser dato alle parole di Pindaro, per le altre "invenzioni" attribuite dagli antichi ai Corinzî, per la costruzione e per la decorazione delle parti alte del ...
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Scrittore (Parghelia 1738 - Tropea 1805). Insegnò all'università di Napoli filologia (1791), poi (1793) economia e commercio. Sebbene sacerdote, fu propugnatore delle idee repubblicane e massoniche e fondò [...] logge di liberi muratori in Calabria. Subì carcere ed esilio (a Marsiglia). Tradusse da Pindaro, da Orazio e dal Vangelo; scrisse drammi (Il ritorno di Ulisse), poemi (Paolo o dell'umanità liberata), liriche, libri di propaganda (Saggio dell'umano ...
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Feste che si celebravano a Corinto in onore di Atena ‛Ελλωτίς e a Creta in onore di Europa ‛Ελλωτις. A Corinto la festa assumeva carattere di purificazione e culminava in una corsa con le fiaccole (ἀγὼν [...] λαμπαδοδρομικός). Pindaro (Ol. XII, 40) ricorda un'atleta che aveva vinto sette volte nelle ellotie. A Creta la festa consisteva in una processione in cui era portato un grande mirto, che si supponeva contenesse le ossa della dea. Forse le feste ...
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Vedi NEMEA dell'anno: 1963 - 1963 - 1973 - 1995
NEMEA (Νεμέα)
F. Coarelli
Santuario di Zeus nell'Argolide, posto in una valle tra Fliunte e Kleonai, a 4 km dal moderno borgo di Iraldion, famosa per i [...] giochi celebrati da Pindaro, che vi si tenevano ogni due anni.
In un primo tempo fu sotto la prostasia di Kleonai, quindi, dal V sec. a. C. in poi, sotto quella di Argo, tranne un breve periodo tra il 235 e il 229, nel quale tornò a Kleonai. Quando ...
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BOISKOS (Βοίσκος)
L. Guerrini
Scultore, probabilmente tebano, della seconda metà del VI sec. a. C. - inizio del V, ricordato da Taziano (Contra Graec., 52, p. 113, ed. Worth) come autore della statua [...] con ogni probabilità B. un artista tebano, o almeno della Beozia, attivo in patria nel periodo in cui visse il poeta Pindaro. Nessun fondamento ha il tentativo d'identificazione di B. con Boidas o con Boethos.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech ...
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Versetto o meglio membro dello schema -́ ⌣ ⌣ -́ -, deriva il suo nome da un'invocazione al dio Adone, che era in questo ritmo. Lo troviamo la prima volta nella poesia lesbica, come clausola della strofa [...] solo della strofa saffica tipica, ma di sistemi di versi saffici endecasillabi (v. saffica, strofa).
Bibl.: Per l'adonio in Pindaro e nei tragici, cfr. Wilamowitz, Griechische Verskunst, Berlino 1921, p. 389, segg., 399, 431. Per l'uso di Seneca cfr ...
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Componimento contenente le lodi del vincitore, della sua città, invocazione alla divinità protettrice, riflessioni morali; ma il centro dell’interesse artistico è, in genere, la narrazione di un mito. [...] L’e. è poesia d’occasione e su commissione. I più grandi poeti di e. furono Bacchilide e Pindaro. ...
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pindarico
pindàrico agg. e s. m. [dal lat. Pindarĭcus, gr. Πινδαρικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pìndaro, poeta lirico greco (518-438 a. C.), che è proprio di Pindaro e della sua opera, caratterizzata da una mirabile fusione del motivo mitico...
pindarismo
s. m. [der. di Pindaro, pindarico]. – 1. Nella lirica, l’imitazione di Pindaro o la derivazione dei suoi modi poetici, spec. metrici, con particolare riferimento ai sec. 16° e 17° in Italia e in Francia: il p. dell’Alamanni, del...