BALDUCCI, Francesco
Enzo Noè Girardi
Figlio di Mariano, maestro di non si sa quale arte, e di una Vincenzella, nacque a Palermo, ed ivi fu battezzato il 1º giugno 1579. D'ingegno vivace, ma di temperamento [...] - scrisse le prefazioni e gli argomenti; lodato dal Chiabrera, da Ludovico d'Agliè, da Ottavio Tronsarelli, che lo chiamò "Pindaro di Sicilia", e da altri letterati contemporanei, il B. ottenne anche il favore e, almeno per qualche tempo, la stima ...
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CERUTTI (Ceruti), Giacinto
Giuseppe Pignatelli
Nacque a None (Torino) nel 1735 in una famiglia piccolo borghese (il padre era uno stimato chirurgo). Spinto dal desiderio di evadere da un ambiente provinciale, [...] brani dal libro di Giobbe e dal Cantico dei cantici, i salmiXLIV e CXXXVI del testo ebraico, brani dal libro di Isaia, sette odi di Pindaro, brani dall'Alceste di Euripide e dall'Edipo re di Sofocle, l'ode III del libro I di Orazio, i canti VII e IX ...
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GUGLIELMINO, Francesco
Carlo D'Alessio
Nacque l'8 marzo 1872 ad Aci Catena, nei pressi di Catania, da Mario e Giuseppa Leonardi. Compiuti i primi studi presso il locale liceo ginnasio, si iscrisse alla [...] La Rassegna, XXVI (1918), 1, poi Napoli 1918; Lygdamo e Neera, in Athenaeum, n.s., I (1923), 2, pp. 103-113; Quel che Pindaro sentiva di sé, in Atene e Roma, n.s., VIII (1927), 1-2, pp. 36-46; La concezione etico-politica di Tucidide nella redazione ...
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PETROSELLINI, Giuseppe Antonio Andrea.
Lorenzo Mattei
– Letterato, librettista, nacque a Corneto, l’odierna Tarquinia, il 30 novembre 1727 da Francesco, terzogenito di Cesare e Caterina Gabrielli, e [...] nell’Accademia Quirina (1761) e in quelle degli Infecondi (1764) e degli Aborigeni (1779), qui col nome di Pindaro Tebano. Si accreditò presso l’aristocrazia romana servendo Benedetto II Giustiniani, principe di Bassano, in veste di segretario e ...
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Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 [...] ma S. compose anche poesie corali, i cui caratteri metrici non hanno affinità con la struttura del coro di Alcmane, Stesicoro, Pindaro, ecc. Singolare nelle forme, raffinatissima nella lingua, la poesia eolica di S. e di Alceo fu ripresa come modello ...
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FORNACIARI, Luigi
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 17 sett. 1798 da Angelo, "tesoriere pubblico" nell'amministrazione ducale, e da Rosaria Tognini.
Studiò grammatica e retorica nelle scuole di S. [...] sue prime pubblicazioni: l'introduzione e il commento alle odi pitiche prima e seconda e alla terza istmica, nell'edizione di Pindaro per cura di C. Lucchesini (Lucca 1826; poi ristampate con correzioni nel V volume delle Opere edite e inedite dello ...
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CAPPONE, Francesco Antonio
Martino Capucci
Nacque a Conza, nell'Irpinia, probabilmente intorno al 1620. Dalle fonti consultate non risulta il nome del padre, mentre è noto quello della madre, Giulia [...] Flacco, Venezia 1675.
Le parafrasi dal greco (ma sulla base di una traduzione latina) riguardano Anacreonte, Pindaro, Alceo, Saffo, Bacchilide, Simonide, Archiloco, Erinna, Teocrito, Mosco, Bione, Gregorio Nazianzeno, Pitagora, Orfeo, Lino, con la ...
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Orazio Flacco, Quinto
Francesco Ursini
La poesia della vita quotidiana
Vissuto nel 1° secolo a.C., Orazio può essere definito come il più classico dei poeti latini sia per il contenuto sia per la perfezione [...] tre libri delle Odi, 88 componimenti nei quali prende a modello i lirici greci (soprattutto Alceo, ma anche Saffo, Anacreonte, Pindaro) per cantare, spesso in forma di meditazione filosofica, una grande varietà di temi: la brevità della vita e la ...
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DOTTORI, Carlo de'
Antonio Daniele
Nacque a Padova, secondogenito di cinque fratelli, il 9 ott. 1618 da Antonio Maria, di antica e nobile famiglia, e da Nicolosa Mussato, in contrada S. Bartolomeo, [...] doveroso ossequio alla maniera di F. Testi, evocato nell'introduzione, e si cimenta nell'imitazione dei lirici greci (specie Pindaro) e latini, con particolare inclinazione per Orazio e gli elegiaci Tibullo e Properzio. Quattro anni più tardi, nel ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] la traduzione del Prometeo di Eschilo, eseguita per conto di Paolo Brazzolo, un mecenate di Padova, e di sette Odi di Pindaro, entrambe edite (s. l.) nel 1754. Nello stesso anno iniziò la traduzione delle tragedie di Voltaire, fatte rappresentare nel ...
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pindarico
pindàrico agg. e s. m. [dal lat. Pindarĭcus, gr. Πινδαρικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pìndaro, poeta lirico greco (518-438 a. C.), che è proprio di Pindaro e della sua opera, caratterizzata da una mirabile fusione del motivo mitico...
pindarismo
s. m. [der. di Pindaro, pindarico]. – 1. Nella lirica, l’imitazione di Pindaro o la derivazione dei suoi modi poetici, spec. metrici, con particolare riferimento ai sec. 16° e 17° in Italia e in Francia: il p. dell’Alamanni, del...