L’articolo intende proporre una riflessione su come diversi gruppi sociali siano stati rappresentati, negli ultimi secoli, in teatro, dal punto di vista linguistico. L’argomento è vasto e potenzialmente [...] ai maiali. Il mastro-medico e il giovane pedagogo si esprime in modo più forbito, così come il personaggio del vecchio miracolato (Pirandello 1925: ad l.). Gli umili e i potenti di Fo e RameIl terzo caso studio preso in esame riguarda il teatro di Fo ...
Leggi Tutto
Un autore particolarmente vicino alla concezione dell’unicità del nome per un personaggio è stato Italo Calvino, che ebbe a dichiararsi contrario ai nomi scialbi, insignificanti, anodini, considerati non [...] incerte o del tutto inconsce da parte dell’autore (e in troppi casi non è dato saperlo). Infatti, citando ancora Pirandello, potrebbe sembrare forzato che il bravo giudice D’Andrea nella novella Patente abbia un cognome allusivo alla sua umanità (sia ...
Leggi Tutto
Il nome proprio può indicare, in funzione di coordinate cronologiche e diatopiche, anche un tipo psicologico o sociale ben determinato. Il degrado socionomastico che può subire una forma è sovente riflesso [...] peggio i nervi. Non vi trovavo alcuna proprietà, alcun senso. Come se, in fondo, i cognomi dovessero averne...».Ma in realtà Pirandello sa bene che questo senso deve pur esserci. Quando non c’è, manca l’identità stessa. «Non sa di nomi la vita ...
Leggi Tutto
Guido FabriziIl madremotoRoma, Robin Edizioni, 2022 Sono trenta i capitoli, o, meglio, come l’autore li chiama, i «punti congiunti» che restituiscono, in questo romanzo, la vicenda di un eterno ricominciare, [...] pagine del romanzo che guardano e ci inducono a guardare alla letteratura: Pirandello presiede alla breve (e felice) parentesi teatrale di Javier e ancora al Pirandello delle novelle e in particolare a Cinci viene spontaneo pensare per l’episodio ...
Leggi Tutto
L’imposizione e la più o meno approfondita spiegazione dei soprannomi, o nomignoli per Giovanni Verga e ingiurie per Leonardo Sciascia (Pirandello usa invece sovente la locuzione X inteso Y) costituiscono [...] e mandavano gente alla forca, per piacere malvagio». Paretimologie, eufemismi e variazioni diafasicheI soprannomi sono importanti per Pirandello anche come spia dell’immedesimazione nel ruolo che gli altri ci assegnano. Nella toccatina, a Cristoforo ...
Leggi Tutto
Un autore può battezzare i propri personaggi ricorrendo a forme lessicali curiose o rare, oppure banali e consuete. Inoltre si può misurare il suo impegno o la sua pigrizia onomastica lungo il gradiente [...] lo stesso accade in Come le foglie (1900). Può allora non essere un caso che l’amante nel triangolo pirandelliano si chiami Antonio Serra, e il protagonista di Giuseppe Giacosa, Giovanni Rosani. Filoni tradizionaliUn altro elemento verificabile è se ...
Leggi Tutto
Raramente l’attenzione è stata posta sulle potenzialità simboliche del nome proprio in letteratura. Partiamo con un grande nome come Marcel Proust e con un suo celebre passo, sia pure riferito a toponimi [...] tipici delle classi meno elevate e dunque saranno suonati ai suoi orecchi come realistici. Pirandello e le opinioni di Cavazzoni, Sanguineti e SavinioIn Pirandello il nome cangiante, perdibile e riacquistabile, è uno dei segni trasparenti dell’essere ...
Leggi Tutto
Si fa presto a dire: «Vorrei un panino». Quale panino? Tanto per complicare la scelta, si tratta di stabilire se vogliamo sceglierlo in modo diacronico, seguendo dall’esordio ai giorni nostri la storia [...] , Mr H. W. Madden, detto “Bill”, malandato irlandese trapiantato in Sicilia; fa capolino nel primo romanzo di Luigi Pirandello, L’esclusa, pubblicato nel 1901. Compare per regalarci la prima attestazione della locuzione panino imbottito, citata come ...
Leggi Tutto
Nessun testo più di L’artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia: 1900-1975 (curato da Angela Albanese e Franco Nasi e apparso nel 2015 per i tipi della ravennate Longo senza suscitare il [...] viva» delle opere letterarie; la traduzione è opera d’arte autonoma, non secondaria rispetto all’originale)‒ e del crocianissimo Pirandello: «Illustratori, attori e traduttori […] hanno davanti a sé un’opera d’arte già espressa, cioè già concepita ed ...
Leggi Tutto
Valentina TamborraI nascostiRoma, Minimum fax, 2024 «Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla [...] vada a cercare il Nessuno nell’antro del Ciclope, qualcun altro la colei che mi si crede dei testi pirandelliani (L. Pirandello, Così è se vi pare, 1917). Lingua vuole dire cultura, resistenza, memoria di ciò che siamo e che siamo stati: impedirla ...
Leggi Tutto
pirandelliano
agg. – Che si riferisce a L. Pirandello (1867-1936), al suo pensiero e alla sua opera di narratore e drammaturgo: le novelle p.; il teatro p.; i personaggi p.; lo stile pirandelliano. In senso estens. e fig., che presenta stretta...
pirandellismo
s. m. – L’insieme dei caratteri distintivi del pensiero e dell’arte di L. Pirandello, l’essenza della sua opera, incentrata su una visione angosciosamente relativistica della vita e del mondo, secondo la quale non è possibile...
Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...