vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] . di guardare in alcuni dialetti, secondo l’originario etimo germ. wardon), ma diffusasi nel registro fam. di gran parte dell’Italia: ma va’ là; vah che disastro che hai combinato!; ma come, è ancora vivo? oh vah! proprio vivo? (L. Pirandello). ...
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accasare /ak:a'sare/ [der. di casa, col pref. a-¹]. - ■ v. tr. 1. [aiutare qualcuno a mettere su casa: a. un parente] ≈ (non com.) allogare, sistemare. 2. (estens.) [far sì che un figlio, un pupillo, ecc., [...] v. intr. pron. 1. [prendere domicilio in un luogo: un collega … lo invita ad a. con lui (L. Pirandello)] ≈ mettere su casa, sistemarsi. 2. (estens.) [mettere su casa sposandosi] ≈ (fam.) mettere su famiglia, sistemarsi, sposarsi, (fam.) uscire ...
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armonia /armo'nia/ s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. harmonía, affine a harmózō "comporre, accordare"]. - 1. a. (mus.) [concordanza di voci o di strumenti: a. di violini] ≈ accordo, consonanza. ↔ cacofonia, [...] affiatamento tra gli orchestrali e il direttore; ci vorrebbe un po’ più d’intesa tra l’uomo e la natura [L. Pirandello]), anche se talora intesa può alludere a una complicità che nell’affiatamento di solito manca: si scambiarono uno sguardo d’intesa ...
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arrivare [lat. ✻arripare, propr. "giungere a riva"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio, il traguardo di una gara e sim.: la zia arriverà da [...] cose?), spingersi (si è spinto fino a minacciarlo), di fronte ai più formali arrischiarsi (non arrischiarti a scusarla! [L. Pirandello]), avere l’ardire (avreste voi avuto l’ardire di portar via un abito alla signora Clarice? [C. Goldoni]), azzardarsi ...
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Fabio Rossi
fesso. Finestra di approfondimento
Gradi di furbizia e di intelligenza - L’ital. dispone di numerosi termini, diversi per intensità e registro, per designare una persona poco intelligente [...] meno usati come insulti, sono stolido e stolto: aveva voluto a ogni costo quel matrimonio inutile, stolto e sciagurato (L. Pirandello).
Cose da fessi - Numerosi e variegati sono anche i sost. che designano un atto, un comportamento, un discorso, e ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] canonici [G. Faldella]) e prestante (bell’uomo, ancora prestante benché abbia di già passato la cinquantina [L. Pirandello]), che rimandano anche alla bellezza. Gagliardo e vigoroso, invece, richiamano soltanto la forza (anche fig.), e possono essere ...
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conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] (di) e i più colloquiali essere pratico (di) e il fam. saperci fare (con): non m’intendo di legge (L. Pirandello); non sono pratico di queste faccende; ci sai fare con i motori?
Conoscere una persona - Proprio perché indica una conoscenza più diretta ...
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dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] [...] limitato a risorse, cose necessarie e sim.: rifornito d’olio il lampadino, quegli si accostò pian piano al feretro (L. Pirandello). Porgere è invece un sinon. più ricercato di dare, che contiene anche un riferimento alla gentilezza del gesto: è usato ...
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decente /de'tʃɛnte/ agg. [dal lat. decens -entis, part. pres. di decēre "esser conveniente"]. - 1. [conforme al senso morale e al decoro: tenere un contegno d.] ≈ decoroso, dignitoso, discreto, moderato, [...] una novelletta grassa, un aneddoto scandaloso, una gesta da Casanova (G. D’Annunzio); giù le mani, vecchiaccio scostumato! (L. Pirandello). Più formali sono disdicevole, laido e lubrico (gli ultimi due per lo più limitati alla sfera sessuale: è un ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] , se si vuole intendere un’equilibrata proporzionalità tra le parti che le compongono: bisogna contener tutti in un quadro armonico (L. Pirandello); ogni gesto / armonioso e rude / mi fu d’esempio (G. D’Annunzio).
B. è sinon. di buono quando si parla ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...