dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] persone con qualità particolari. Dire di una persona che è un d. (o come un d.: Luca spara come un D. [L. Pirandello]) significa esaltarne le straordinarie capacità fisiche o intellettuali (anche nella locuz. prep. da d.: ha un corpo da d. = da favola ...
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fede /'fede/ (poet. fé /fe/) s. f. [lat. fĭdes]. - 1. a. [credenza piena e fiduciosa che si fonda su intima convinzione o sull'autorità altrui più che su prove positive, anche con la prep. in: avere f. [...] com., fido), se ben risponde ai propri requisiti: prese il fedele fucile e se ne andò a caccia; appoggiàti al fido lampione (L. Pirandello). Diverso l’ambito semantico di fiducioso, che è colui che ha fiducia, che si fida. È privo di sinon. d’uso com ...
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dolore /do'lore/ s. m. [lat. dolor -ōris, der. di dolēre "sentir dolore"]. - 1. [qualunque sensazione di sofferenza provocata da un male fisico, con le prep. di, in o anche assol.: d. di testa; avere un [...] e tormento sono dei dolori morali particolarmente intensi: teneva il capo basso, quasi più per vergogna che per a‚izione (L. Pirandello); io non mi ricordo aver passato un giorno solo della mia vita senza qualche pena (G. Leopardi); io accetto tutti ...
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eterno /e'tɛrno/ (ant. etterno) [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum "evo"]. - ■ agg. 1. a. [che non ha principio né fine, riferito a Dio, a cose divine e sim.: la giustizia e.] ≈ infinito, [...] si sciolgono mai); piante perenni (quelle che vivono più di due anni); aveva negli orecchi come una perenne onda musicale (L. Pirandello). Immortale è usato per lo più iperb., in riferimento alla fama di un’opera o di un artista, ai sentimenti e sim ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...