GENERE, Pittura di
R. Bianchi Bandinelli
Si dà il nome di pittura digenere a quella che ritrae scene di vita quotidiana, di carattere aneddotico, con fedeltà di minuta riproduzione dei particolari. [...] d'arte, che con l'ellenismo diviene cosa privata, d'ornamento e da collezione.
Pochi sono i nomi dei pittoridigenere tramandatici; alcuni sono connessi con Pergamo, quali Sosos (v.) e Hephaistion (v.) musaicisti; ad essi possono aggiungersi Kalates ...
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Stato dell’Europa orientale, confinante a N e a E con la Russia, ancora a N con la Bielorussia, a S con la Romania e la Moldavia, a SO con l’Ungheria, a O con la Slovacchia e la Polonia; si affaccia inoltre, [...] ° sec. sono T. Ševčenko, propagatore del realismo critico, i paesaggisti S. Svetoslavskij, K. Kračkovskij, S. Vasilkovskij, i pittoridigenere K. Trutovskij, N. Pimonenko, N. Muraško, I. Ižakievič, K. Kostandi. Il secolo vede anche lo sviluppo dell ...
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CARRARA, Giacomo
Francesco Rossi
Nacque a Bergamo il 9 giugno 1714 dal conte Carlo e da Anna Maria Passi. Dovette rivelare una precoce inclinazione per le arti figurative, tanto che, compiuti col fratello [...] Settecento: predominano gli artisti locali (Fantoni, Caniana, Baschenis, Ceresa, Galgario), affiancati da buoni pittori "digenere" (Tempesta, Crivelli, Sanz): fanno eccezione due grandi pale (di D. Tintoretto e F. Bassano), ma entrambe erano frutto ...
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Figlio di Carlo e di Maria Bottoni, nacque a Milano il 14 genn. 1828. Promettente allievo dell'Accademia di Brera, frequentò negli anni Quaranta gli studi del pittoredi storia Roberto Focosi e dei pittori [...] di campagna e Una ricognizione di avamposti della cavalleria piemontese, primo della serie di quel genere . 183; R. Papini, I pittoridi battaglie in Italia, ibid., XLI (1915), pp. 324-32; E. Somaré, Storia dei pittori ital. dell'800, Milano 1928 ...
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Pittore (Londra 1782 - ivi 1875), allievo della Royal Academy, di cui in seguito divenne membro (1826) e bibliotecario (1856). Fu noto ritrattista di personaggi celebri. Opere nella National portrait gallery. [...] Anche suo figlio Henry Hall (Londra 1812 - ivi 1861) e suo nipote Frederick Richard (Londra 1820 - is. di Wight 1900) furono pittoridigenere e ritrattisti. ...
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Pittore finlandese (Palsböle, Åland, 1846 - Jomah Hof, Åland, 1874). Studiò in patria, a Stoccolma e a Düsseldorf. Fu considerato uno dei più brillanti pittoridigenere del suo paese. Trattò specialmente [...] temi folcloristici (Sposa contadina delle Åland, Scena nuziale) ...
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MARATTI (Maratta), Carlo
Luca Bortolotti
Nacque a Camerano, nei pressi di Ancona, il 18 maggio 1625, figlio di Tommaso (di natali dalmati) e di Faustina Masini. Grazie al sostegno economico dell'amico [...] il M. dovette nutrire una genuina disposizione se non l'abbandonò mai nell'arco di tutta la sua carriera, e che nel tempo lo vide lavorare a fianco dei pittoridigeneredi più alto rango attivi a Roma lungo la seconda metà del Seicento: in primis ...
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LUCATELLI (Locatelli), Andrea
Rossella Leone
Figlio di Giovanni Francesco, nacque a Roma, in Trastevere, il 19 dic. 1695 (Gaburri; Michel, 1996, p. 524).
Benché attualmente più noto come Locatelli, [...] abilità nel disegno delle figure, spesso, seguendo la consuetudine degli altri pittoridigenere come J.F. van Bloemen o H. van Lint, si servì della collaborazione dipittoridi figura più o meno affermati. Un Paesaggio con la ninfa della vita ...
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FERNIANI (Farignani, Frignani)
Pietro Marsilli
Famiglia di imprenditori della ceramica attiva a Faenza, in provincia di Ravenna.
I F. si distinsero nel Modenese e in particolare nella zona di Frignano, [...] alla storia..., ibid., LII (1966), pp. 17-20; Id., Il cenacolo della fabbrica F. e i pittoridigenere a Faenza, ibid., LIII (1967), pp. 60-63; F. Liverani-R. Bosi, Maioliche di Faenza, Imola 194 pp. 22-25, 78-90; E. Golfieri, L'arte a Faenza dal ...
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CIPPER (Cipri, Zipper), Giacomo Francesco, detto il Todeschini
Rose Wishnevsky
Le diverse varianti della firma di questo pittore, nato molto probabilmente nell'ottavo decennio del sec. XVII e documentato [...] della realtà", studiosi sovietici vennero ad occuparsi del C. o in più ampia connessione con questi pittoridigenere (Vartanova, 1959; Libinan, 1962; Vipper, 1966) o in trattazione monografica (Sčerbačeva, 1960). Infine Blažiček (1965) ha allargato ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...