MACCARI, Cesare
Teresa Sacchi Lodispoto
MACCARI, Cesare. – Nacque a Siena il 9 maggio 1840 da Giuseppe e da Carolina Mannucci. Dopo avere studiato presso il collegio Tolomei, insieme con A. Cassioli, [...] ad A. Goupil, potente mercante che teneva sotto contratto alcuni tra i migliori pittori italiani del tempo, cui commissionava eleganti scene digenere ricercatissime sul mercato parigino e internazionale. La pittura da cavalletto fruttava al M. come ...
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DALL'OCA BIANCA, Angelo Carlo
Marina Miraglia
Figlio di Giuseppe e di Beatrice Resi, nacque il 31 marzo 1858 a Verona ove fu battezzato nella parrocchia di S. Anastasia. Il padre, verniciatore, aveva [...] Boito al "vero" fotografico nei confronti della pittura digenere. Indipendentemente dagli esiti e dalla qualità - non certo trascurabile - delle sue fotografie, è interessante notare come il pittore si rivolga al fotografo perché gli fornisca, più ...
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MORANDO, Paolo
Stefano Lodi
MORANDO, Paolo (detto il Cavazzola). – Nacque a Verona da Taddeo Morando «pezarolus» (detto Cavazzola, soprannome che passò poi al figlio) e da sua moglie Elisabetta tra [...] e il Ritratto d’uomo detto Emilio degli Emili alla Gemäldegalerie di Dresda (firmato e datato 1518), che rappresenta forse il più alto risultato ottenuto in questo genere dal pittore.
Ritenuto senza prove (se non l’appartenenza alla famiglia Emilei ...
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PASTORIS, Federico
Matteo Piccioni
– Nacque nel maggio del 1837 ad Asti, da Paolo e da Giulia Teresa Micheletti, figlia di Irene Lagrange, nipote del noto matematico. Suo nonno Carlo Luigi Pastoris, [...] Tissot (Maggio Serra, 1981). L’opera unisce indagine storica medievale e soggetto digenere, che caratterizzano la cifra stilistica di Pastoris. Giovanni Camerana, amico intimo del pittore, dedicò all’opera nel 1867 la poesia Sul quadro “I signori ...
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GRUBICY DE DRAGON, Vittore
Monica Vinardi
Nacque a Milano il 19 ott. 1851 dal barone ungherese Alberto e dalla nobile Antonietta Mola.
Nel 1870 fu a Londra ed entrò in contatto con l'entourage delle [...] promozione della linea lombarda di tradizione tardoscapigliata o della pittura digenere della scuola veneziana del il soggiorno a Venezia per quella del 1897, intensificò rapporti di amicizia con il pittore M. De Maria, cui il G. sarebbe stato molto ...
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ZOCCHI, Cesare Mariano Paolo
Claudio Tongiorgi
Nacque a Firenze il 7 giugno 1851 da Francesco, marmista di lapidi sepolcrali, e da Agnese Gambini.
Dimostrò molto presto abilità nel modellare la creta [...] medio formato, che alterna la figura digenere all’aneddotica di personaggi illustri. Fra gli esempi più 60; Z. C., Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti, a cura di A. De Gubernatis, in collaborazione con U. Matini ...
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PASCOLI, Lione
Serenella Rolfi Ožvald
PASCOLI, Lione (Leone). – Nacque a Perugia il 3 maggio 1674, da Giandomenico e Maria Ippolita Mariottini, entrambi appartenenti a «onorate famiglie perugine» (Comolli, [...] , Benedetto Luti; un consistente numero di dipinti digeneredi Antonio Amorosi, e paesaggi di Pieter van Bloemen, Gaspar van Wittel II, Roma 1788, pp. 116-124; B. Orsini, Memorie de’ pittori perugini del secolo XVIII, Perugia 1806, p. 9; B. Gamba, in ...
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TIEPOLO, Giandomenico (Giovanni Domenico, Domenico). ‒ Nato a Venezia il 30 agosto 1727 da Giambattista (v. la voce in questo Dizionario) e da Cecilia Guardi, fu battezzato il 10 settembre nella chiesa [...] produzione di dipinti digenere, dall’Accampamento zingaro (Magonza, Landesmuseum), reinvenzione di una I disegni di Pulcinella, a cura di A.M. Gealt, Milano 1986; R. Privato, Il ciclo pittorico settecentesco della chiesa di S. Francesco di Paola, in ...
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CARRACCI, Annibale
Donald Posner
Figlio di Antonio, nacque a Bologna nel 1560 (fu battezzato il 3 novembre); era fratello minore di Agostino. Secondo il Malvasia (Felsina pittrice, Bologna 1678, I) [...] ., dopo aver lasciato Bologna, non si dedicò più alla pittura digenere, per quanto sia possibile che alcuni suoi disegni per le famose stato uno dei più validi pittori-incisori del tardo Cinquecento.
Il C. era di temperamento melanconico ed ebbe seri ...
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FARUFFINI, Federico
Anna Finocchi
Nacque il 12 ag. 1833 a Sesto San Giovanni (Milano) da Paolo, farmacista, che vi si era stabilito dal 1822, e da Giuseppa Albini. Nel 1848 fu mandato dal padre a studiare [...] n. 343). La stessa volontà sta anche nella decisione di dedicarsi alla fotografia per costituire un repertorio di scene digenere con figure in costume ciociaro da vendere ai pittori in sostituzione dei più costosi modelli viventi. Nel 1868 vendette ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...