FERRARI, Carlo, detto il Ferrarin
Giorgio Marini
Terzogenito di Francesco (1786-1852)., stampatore di stoffe, e di Elisabetta Marziali, nacque a Verona nella parrocchia di S. Silvestro il 30 sett. 1813.
All'errore [...] attività del F. si rispecchia nelle vicende parallele di quel gruppo dipittori, da P. Caliari a D. Macanzoni, più tipici della tradizione vedutistica settecentesca popolandoli di episodi digenere, sottraendosi così ad ogni adesione alle tematiche ...
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LOMI (Gentileschi), Aurelio
Luca Bortolotti
Nacque a Pisa il 29 febbr. 1556, secondogenito di Giovan Battista di Bartolomeo, orafo nato a Firenze ma trasferitosi con la famiglia a Pisa intorno alla [...] l'unico esito documentato del L. nell'ambito della pittura digenere minore.
Il L. si trovava ancora a Genova nel maggio cieco, conservato nel duomo. A seguito della stima effettuata dai pittori Cosimo Gamberucci e Pietro Sorri, il 18 nov. 1610 ...
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GARGIULO, Domenico, detto Micco Spadaro
Matteo Lafranconi
Pittore napoletano attivo principalmente nei due decenni a cavallo della metà del XVII secolo, dotato di un talento brillante, è scarsamente [...] momento individuati in una coppia di tondi con scene digenere, già nella collezione del principe di Fondi e oggi sfortunatamente dispersi dal fatto che Baldinucci afferma che "Micco Spataro, pittoredi figurine e paesi, morì che sono tre anni", ...
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CANAVESIO, Giovanni
Giovanni Romano
Se ne ignora la data di nascita, ma non deve cadere lontano dal 1425-30 perché il C. risulta già documentato a Pinerolo nel 1450 come "magister iohannes canavexii [...] nell'entroterra nizzardo; non possediamo documenti d'altro genere che lo riguardino e tanto meno ci sono prove 1482, ha fatto sospettare l'esistenza di due pittoridi uguale nome, magari in rapporto di parentela, visto che ambedue risultano pinerolesi ...
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DALL'OCA BIANCA, Angelo Carlo
Marina Miraglia
Figlio di Giuseppe e di Beatrice Resi, nacque il 31 marzo 1858 a Verona ove fu battezzato nella parrocchia di S. Anastasia. Il padre, verniciatore, aveva [...] Boito al "vero" fotografico nei confronti della pittura digenere. Indipendentemente dagli esiti e dalla qualità - non certo trascurabile - delle sue fotografie, è interessante notare come il pittore si rivolga al fotografo perché gli fornisca, più ...
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PASTORIS, Federico
Matteo Piccioni
– Nacque nel maggio del 1837 ad Asti, da Paolo e da Giulia Teresa Micheletti, figlia di Irene Lagrange, nipote del noto matematico. Suo nonno Carlo Luigi Pastoris, [...] Tissot (Maggio Serra, 1981). L’opera unisce indagine storica medievale e soggetto digenere, che caratterizzano la cifra stilistica di Pastoris. Giovanni Camerana, amico intimo del pittore, dedicò all’opera nel 1867 la poesia Sul quadro “I signori ...
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GRUBICY DE DRAGON, Vittore
Monica Vinardi
Nacque a Milano il 19 ott. 1851 dal barone ungherese Alberto e dalla nobile Antonietta Mola.
Nel 1870 fu a Londra ed entrò in contatto con l'entourage delle [...] promozione della linea lombarda di tradizione tardoscapigliata o della pittura digenere della scuola veneziana del il soggiorno a Venezia per quella del 1897, intensificò rapporti di amicizia con il pittore M. De Maria, cui il G. sarebbe stato molto ...
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PASCOLI, Lione
Serenella Rolfi Ožvald
PASCOLI, Lione (Leone). – Nacque a Perugia il 3 maggio 1674, da Giandomenico e Maria Ippolita Mariottini, entrambi appartenenti a «onorate famiglie perugine» (Comolli, [...] , Benedetto Luti; un consistente numero di dipinti digeneredi Antonio Amorosi, e paesaggi di Pieter van Bloemen, Gaspar van Wittel II, Roma 1788, pp. 116-124; B. Orsini, Memorie de’ pittori perugini del secolo XVIII, Perugia 1806, p. 9; B. Gamba, in ...
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CARRACCI, Annibale
Donald Posner
Figlio di Antonio, nacque a Bologna nel 1560 (fu battezzato il 3 novembre); era fratello minore di Agostino. Secondo il Malvasia (Felsina pittrice, Bologna 1678, I) [...] ., dopo aver lasciato Bologna, non si dedicò più alla pittura digenere, per quanto sia possibile che alcuni suoi disegni per le famose stato uno dei più validi pittori-incisori del tardo Cinquecento.
Il C. era di temperamento melanconico ed ebbe seri ...
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FARUFFINI, Federico
Anna Finocchi
Nacque il 12 ag. 1833 a Sesto San Giovanni (Milano) da Paolo, farmacista, che vi si era stabilito dal 1822, e da Giuseppa Albini. Nel 1848 fu mandato dal padre a studiare [...] n. 343). La stessa volontà sta anche nella decisione di dedicarsi alla fotografia per costituire un repertorio di scene digenere con figure in costume ciociaro da vendere ai pittori in sostituzione dei più costosi modelli viventi. Nel 1868 vendette ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...