BADIASCHI, Giuseppe
Ferdinando Arisi
Nacque a Piacenza il 29 marzo 1795. Nel 1810 era già allievo da un paio d'anni di Giuseppe Girardi (o Gherardi) e forse anche di G. B. Ercole presso l'Istituto d'arte [...] tre donne della corte di Alcina, L'apoteosi dei poeta). Sono evidenti nel B. i difetti dei pittoridi figura dell'epoca, Bariola (via Castello 40), a lui attribuiti o nelle scene digenere realizzate nella "rocca" dei conti Gazzola a San Giorgio ( ...
Leggi Tutto
BOLDINI, Antonio
Luciano Caramel
Nacque a Ferrara il 14 nov. 1799. Nelle sue biografie viene costantemente riferito che studiò il disegno con un artista locale, Giuseppe Sarolli, e che poi frequentò [...] , tre si dedicarono all'arte: Pietro, nato a Ferrara il 26 luglio 1852, pittoredi tranquilli quadretti digenere (quali il Cortile rustico del Museo Boldini di Ferrara; G. Boldini mentre osserva il padreche dipinge, Pistoia, coll. sig.ra Boldini ...
Leggi Tutto
ANDREOLI, Attilio
Renata Cipriani
Nato il 7 apr. 1877 a Milano, fu allievo di G. Bertini e V. Bignami all'Accademia di Brera, dove espose per la prima volta nel 1900 Rispha che protegge i corpi dei [...] soggetti biblici e storici, si dedicò alla pittura digenere e ai ritratti. Nel 1917 vinse una medaglia d d'arte dell'Ospedale Maggiore di Milano, Milano 1956, tav. 262; A. M. Comanducci, Diz. illustr. dei pittori e incisori moderni italiani,Milano ...
Leggi Tutto
ACQUAVIVA, Vincenzo
Costanza Lorenzetti
Nato a Foggia il 5 ag. 1832, fu in un primo tempo allievo del ritrattista Domenico Caldara; passò poi a Napoli, ove, nel 1848, si iscrisse all'Istituto di Belle [...] . Nel 1850 eseguì una copia dell'Abele del Caldara, donato al comune di origine, che gli assegnò una pensione mensile fino al 1856. Fu pittore storico e digenere, buon ritrattista, ma non ebbe viva personalità. Seguì nella prima maniera giovanile ...
Leggi Tutto
ACERBI, Ezechiele
Renata Cipriani
Nato a Pavia il 10 apr. 1850, studiò pittura nella scuola civica locale con G. Trécourt, che lo tenne in grande stima e lo mise in relazione col Piccio. Vinse nel 1866 [...] a Milano dando lezioni, dipingendo ritratti, scene digenere, ventagli. Tornato a Pavia, si dedicò, M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori e incisori ital. moderni, I, Milano 1945, p. 2; D. Morani, Diz. dei pittori pavesi, Milano 1948, pp. 5- ...
Leggi Tutto
ABBAGNARA, Gennaro
Costanza Lorenzetti
Pittore, nato a Napoli il 5 febbr. 1845. Frequentò l'Istituto di Belle Arti della sua città natale e fu allievo di G. Mancinelli, di cui seguì il languido romanticismo. [...] argomento storico, si alternarono poi nella sua opera, per influsso dell'ambiente pittorico napoletano del tempo, ricerche veristiche che lo volsero al quadro digenere. Partecipò alla "Salvator Rosa" fino al 1885, con opere quali Villeggianti romani ...
Leggi Tutto
Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] ombre colorate in tinte contrastanti, appartenevano al fare pittoricodi Michelangelo prima della grande impresa romana.
Scene e , Royal Library, inv. 12778).
Ma Michelangelo perfezionò il genere del disegno d’omaggio per Tommaso de’ Cavalieri, il ...
Leggi Tutto
Pseudonimo del regista e teorico del teatro A. Kornbliet (Romny, Poltava, 1885 - Mosca 1950). Attore con la Kommisarževskaja, regista in varî teatri, fondò nel 1914 il Kamernyj Teatr ("Teatro da camera", [...] di Śakuntalā di Kālidāsa), cui collaborarono, in qualità di scenografi, pittori come Larionov, Gončarova, Ekster, Malevič e dove, perseguendo una linea di che gli consentiva di essere artista universale, capace di passare da un genere teatrale all' ...
Leggi Tutto
Figlia (m. tra il 1283 e il 1286) di Guido Minore, sposò Giovanni Malatesta detto Gianciotto (1275) che la uccise assieme al suo amante e cognato Paolo. Dante (Inf. V) ha reso celebre F. facendone il simbolo [...] cognati. Col Romanticismo, e in genere con l'età moderna, la figura di F. diventò l'emblema della libertà tratto dalla tragedia dannunziana) e di L. Mancinelli (1907). Nelle arti figurative il tema è stato ripreso da varî pittori e illustratori: D. G ...
Leggi Tutto
Famiglia dipittori olandesi. Il più celebre è Frans il Vecchio (Leida 1635 - ivi 1681), allievo e continuatore di G. Dou. Le sue opere giovanili ritraggono per lo più scene di mercato, ma presto egli [...] Roma 1690) fu anch'egli pittore come l'altro figlio Willem (Leida 1662 - ivi 1747). Il figlio di Willem, Frans il Giovane ( . ben rappresenta il genere tipico della scuola di Leida: quadretti di piccolo formato, di esecuzione minutissima e raffinata ...
Leggi Tutto
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...