MARATTI (Maratta), Carlo
Luca Bortolotti
Nacque a Camerano, nei pressi di Ancona, il 18 maggio 1625, figlio di Tommaso (di natali dalmati) e di Faustina Masini. Grazie al sostegno economico dell'amico [...] abbandonò mai nell'arco di tutta la sua carriera, e che nel tempo lo vide lavorare a fianco dei pittori digeneredi più alto rango che presenta come principale termine di riferimento la pitturadi Poussin, caratterizzandosi per la composizione ...
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CATEL, Franz (Franz Ludwig; nei documenti romani, spesso, Francesco Catelli)
Agnese Concina Sebastiani
Nacque a Berlino il 22 febbr. 1778 da Friedrich (di famiglia originaria di Sedan) e Elisabeth Wilhelmine [...] ancora fresco, perciò, della pitturadi C. D. Friedrich e di C. G. Carus: gli ordinò una serie di quadri su "diversi fenomeni ruolo di "personaggio". I suoi paesaggi, i suoi quadri digenere sono certo ricchi di spunti di novità, di intuizioni ...
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LOMAZZO, Giovanni Paolo
Roberto Ciardi
Nacque a Milano il 26 apr. 1538 da Giovan Antonio di Giorgio e da Francesca Mozzanica, originaria della zona di Melegnano.
Non si conosce l'attività del padre, [...] noti accorgimenti tecnici necessari all'esecuzione di opere dipitturadi grandi dimensioni, come appunto quelle Milano, occorre dire che si è di fronte a un caso raro in Italia (per l'importanza del genere "ritratto" nel L. si veda Pommier ...
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GIUNTA di Capitino, detto Giunta Pisano
Angelo Tartuferi
Originario di Pisa, fu attivo nella prima metà del secolo XIII. La vicenda biografica di quella che è la personalità artistica di maggior spicco [...] anni Trenta del Duecento. La bellissima Vergine dolente del terminale sinistro, purtroppo lacunosa, è uno dei brani della pitturadi G. che documentano in modo più evidente le attitudini plastico-luministiche della sua arte. Non a caso anche Longhi ...
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LEGA, Silvestro
Matteo Lafranconi
Nacque l'8 dic. 1826 a Modigliana, cittadina della Romagna toscana, da Antonio e Giacoma Mancini, sposata in seconde nozze il 18 giugno 1820.
L'atto di battesimo registra [...] quell'inclinazione spontanea che avrebbe dato un senso preciso al suo bisogno di affermazione: "Scarabocchiando sempre nei muri, o scartafacci, mi si dava a credere che io avessi genio p[er] la Pittura. Arrivai a un punto che ci credetti sul serio e ...
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FALOPPI (Falloppi), Giovanni di Pietro (Giovanni da Modena)
Andrea De Marchi
La prima menzione sicura di questo pittore, nativo di Modena e attivo prevalentemente a Bologna, risale al 17 luglio 1409, [...] (1934) si deve la prima rivalutazione moderna della posizione del F., protagonista assoluto di un'intera stagione della pittura a Bologna ed in genere in Emilia, quella gotico-internazionale: anche gli accenti violentemente espressivi, che avevano ...
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DUGHET, Gaspapd (detto Gaspard Poussin o Le Guaspre)
Marie Nicole Boisclair
Figlio di Jacques, cuoco di origine parigina, e di Dorotea Scaruffo, italiana, nacque a Roma il 4 giugno 1615. Poco dopo il [...] Musée des beaux-arts "A. Malraux"). Questo genere culminò nei paesaggi ideali delle Quattro stagioni che egli II, pp. 2- 18; F. Arcangeli, in L'ideale classico in Italiae la pitturadi paesaggio (catal.), Bologna 1962, pp. 256-289; D. Sutton, G. D. ...
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GHERARDINI, Melchiorre, detto il Ceranino
Andrea Spiriti
Nacque presumibilmente a Milano nel 1607.
Zani (1822) registra almeno quindici varianti del cognome del pittore, che si firmava Girardini o Girardino; [...] pitturadi Federico Zuccari per aver copiato un modello di nudo; nel 1623 fu elogiato per "l'inventione digenere datate al terzo decennio. È il caso della Giuditta e Oloferne e della Decollazione del Battista alla Galleria dell'Accademia Tadini di ...
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COURTOIS, Jacques (in Italia Giacomo Cortese detto il Borgognone)
Simonetta Prosperi Valentini Rodinò
Nato a Saint-Hippolyte in Borgogna il 12 febbr. 1621 da Jean-Pierre, fu detto anche Giacomo Borgognone [...] matura dall'influenza romantica esercitata dalla coeva pitturadi Salvator Rosa - che aveva già conosciuto a Firenze - con la sua gamma di paesaggi notturni, negromanzie, soldati, battaglie e scene digenere.
Tutte queste esperienze giovanili, fuse e ...
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GANDOLFI, Ubaldo
Donatella Biagi Maino
Figlio di Giuseppe Antonio e di Francesca Maria Baldoni nacque il 14 ott. 1728 a San Matteo della Decima (San Giovanni in Persiceto presso Bologna). Dal padre, [...] della pittura del G. e lo condurrà anche a provarsi con il genere della natura morta, nelle smarrite "merende con frutti" citate dalle fonti e nella magnifica Piccola colazione con fiasco, pane e cartoccio di formaggio di collezione privata ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...