Fitzmaurice, George
Anton Giulio Mancino
Regista francese, di origine irlandese, nato a Parigi il 13 febbraio 1885 e morto a Los Angeles il 13 giugno 1940. Sebbene non si possa considerare un autore [...] Emigrato negli Stati Uniti, si dedicò alla pittura e all'attività di scenografo teatrale; quindi si trasferì a Hollywood come regista. Nel periodo 1916-1918 diresse diversi film digenere patriottico con la celebre ballerina Irene Castle. Nel ...
Leggi Tutto
Bartolini Salimbeni Vivaj, Giancarlo
Sabina Tommasi Ferroni
Costumista e scenografo cinematografico e teatrale, nato a Firenze il 4 novembre 1916 e morto a Roma il 17 gennaio 2000. Le arti figurative, [...] pittura alla quale si dedicò per tutta la vita, rappresentarono un costante punto didi scenografo e costumista negli stabilimenti cinematografici della FERT di Torino. Trasferitosi successivamente a Roma, si dedicò soprattutto a film digenere ...
Leggi Tutto
In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] singola proprietà terriera, per una singola opera d’arte non può parlarsi di un m., mentre si può parlare di un m. della terra in genere, della pittura moderna ecc., così come si parla di un m. del grano, dei metalli ecc.). In ogni m. particolare il ...
Leggi Tutto
SCENOGRAFIA (X, XI, p. 19)
Franco Mancini
Teatro. - L'intervento di un nuovo personaggio, il regista, non era valso a evitare che negli anni Trenta, dopo una stagione densa di fermenti, la s. europea [...] strutture del movimento costruttivista e agli effetti di estrazione espressionista.
In questo generedi s., che pur prendendo le distanze Esperienze al di là della pittura, in Dramma, n. 12, 1969; Teatro su palcoscneici di lingua tedesca (a cura di S. ...
Leggi Tutto
Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] marchant sur les eaux di George Méliès (1898), nel quale il genio del regista sta nella capacità di dispiegare le componenti miracolistiche del pittura quattrocentesca), il cineasta profana consapevolmente la tradizione cinematografica della vita di ...
Leggi Tutto
Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] , per es., il modo in cui lo spazio viene suddiviso in diversi tipi di piani e il modo in cui questi piani si succedono in una sequenza (cfr. Bordwell, Staiger, Thompson 1985). In genere si va da una visione d'insieme dell'ambiente in cui ha luogo la ...
Leggi Tutto
L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] il corpo umano in una sorta di geroglifico sovraccarico di significati simbolici, quasi una pittura vivente. All'opposto, in un 'esibizione del corpo (che dunque non è peculiare di questo genere) convive con la sua idealizzazione. In questo senso ...
Leggi Tutto
Narrare con le immagini
Mauro Speraggi
Storie antichissime
Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L'artista incideva sulle pareti delle grotte le [...] (36.000÷10.500 a.C.) è opera di Homo sapiens. Le prime pitture rupestri (eseguite, cioè, sulla roccia) furono scoperte nel in posa e il ritratto nelle corti
Il genere pittorico del ritratto raggiunge livelli di massima raffinatezza tra il 15° e il ...
Leggi Tutto
Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] sostenere che l'invenzione della pittura a olio tridimensionale rappresenterebbe un progresso sui principi della pittura noti sinora" (in intuire immediatamente le inedite possibilità di sviluppo del genere musicale nelle sue numerose varianti ...
Leggi Tutto
Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] un primo momento nel genere dei documentari artistici, producendo numerosi film dedicati alla pittura (Les fêtes galantes, 1950, di J. Aurel; Les désastres de la guerre, di Kast; Bruegel l'ancien, 1953, di Arcady), prima di produrre i cortometraggi e ...
Leggi Tutto
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...