Pittore, nacque a Ferrara il 31 dicembre 1842 da Antonio (1789-1872) che era stato allievo a Roma di Tomaso Minardi e, ristabilitosi presto e, definitivamente in patria, fu pittore operoso di ritratti, [...] dipinse parecchi quadri tra storici e digenere che tradiscono l'influsso di Mariano Fortuny. Uno di questi, Luigi XIV a Versailles, Museo d'arte moderna di quella città. Egli deve la ricchezza e la notorietà alla pitturadi ritratto e specialmente ai ...
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Pittore, nato a Pesaro il 12 agosto 1825, morto a Firenze il 19 gennaio 1884. Studiò col Bezzuoli all'Accademia di Firenze, e trattò dapprima soggetti storici: Il Savonarola e Lorenzo de' Medici (1859), [...] delle mezze figure quasi digenere, c'interessano certi ritratti o studi di teste, ove la fattura E. Somarè, in Storia dei pitt. ital. dell'Ottocento, Milano 1928, II, pp. 86-91; U. Ojetti, La pittura ital. dell'Ottocento, Milano-Roma 1929, pp. 60-61. ...
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Pittore, nato a Pollone (Biella) il 17 gennaio 1840, morto a Torino il 15 novembre 1908. Frequentò l'Accademia Albertina di Torino dove fu allievo dell'Arienti e del Gastaldi. Cominciò nel '60 a esporre [...] Italia e all'estero. A Venezia studiò la città e le gallerie, e per l'influsso di quell'ambiente si diede ai temi storici, prevalentemente drammatici, e a scene digenere in costumi 1550-1600, e continuò in questo indirizzo circa venti anni. Notevoli ...
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Scultore, nato a Napoli il 6 agosto 1845 vi morì l'8 febbraio 1929. La sua fama nella storia della scultura italiana durante l'ultimo trentennio dell'800 e il principio dell'attuale secolo appare oggi [...] nel suo plasticismo in deliziose statuette digenere, in riproduzioni di tipi colti dalla vita della strada; e quando tentò composizioni più vaste e di maggior significato, si mostrò egli stesso schiavo di vecchi convenzionalismi. Il gruppo dei ...
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Architetto, scultore, pittore e miniatore. Forse originario della regione comasca, dal 1389 alla morte (1398) operò a Milano per la fabbrica del duomo, di cui fu ingegnere stabile dal 1391, giovandosi [...] e pervasa di spontaneo "naturalismo", rivolto alla scena digenere, già preparato da antecedenti lombardi, che dà ad essa particolare importanza nelle vicende dello stile alla fine del Trecento. (V. tav. a colori).
Bibl.: P. Toesca, La pittura e la ...
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Pittore toscano, nato a Livorno il 4 ottobre 1859, vivente a Firenze. Qui cominciò a studiare disegno e pittura; poi fu a Napoli (1878-79) con Domenico Morelli; finché si recò (1880) a Parigi, ove rimase [...] per quindici anni, dipingendo quadri digenere e ventagli, ed eseguendo illustrazioni per giornali, copertine di libri, manifesti di pubblicità. Tornato in Italia, si dedicò al ritratto, distinguendosi per sicura padronanza di mestiere, e spesso per ...
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MARIO de' Fiori
Nome con cui è noto il pittore Mario Nuzzi nato a Penna (Fermo) circa il 1603, morto a Roma il 14 novembre 1673. Scolaro e nipote di Tommaso Salini, si stabilì a Roma, dove si trova ricordato [...] sin dal 1634 nei libri dell'accademia di S. Luca della quale venne eletto membro nel 1657. Dedicatosi alla pitturadi fiori, pur subendo l'influsso di Daniele Seghers, e, in genere, della pittura fiamminga, riuscì a trovare accenti originali in una ...
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Pittore nato a Milano nel 1840, ivi morto il 19 gennaio 1914. Per breve tempo, negli anni della sua adolescenza, seguì i corsi dipittura dell'accademia di Brera, con la guida dell'Hayez; ma la conquista [...] con piena libertà di spirito. Ebbe fama per quadri digenere e di soggetto sacro; ma il posto che egli occupa nella pittura lombarda ottocentesca gli venne, prevalentemente, dalla pitturadi paesaggio. Meditò questa pittura con intendimenti conformi ...
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(A. T., 97-98; 99-100).
Sommario. - Geografia: Nome, delimitazione, estensione (p. 257); Storia dell'esplorazione della Cina propria (p. 258); Geologia (p. 261); Paleogeografia (p. 263); Struttura e morfologia [...] non corrisponde affatto a quella pitturadi civiltà raffinata e di riti e di gerarchie complicate che i letterati cinesi , gli scrittori cinesi, se non produssero nuove opere digenio, furono però fecondi. Notevole lo sviluppo della filosofia ...
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INCISIONE
Carlo Alberto PETRUCCI
Mary PITTALUGA
. Arte di disegnare sopra una superficie dura, scavandola. L'incisione può essere fine a sé stessa (cammeo, pietre dure); servire per decorazione, [...] stampe possono dirsi l'equivalente incisorio della pitturadi Giulio Romano.
Nell'Emilia, senza di quella di pittore: egli passò dall'una all'altra indifferentemente, per esprimere, con l'una e con l'altra, attraverso la luce, i suoi sogni digenio ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...