DIOGENE di Sinope (Διογένης Σινωπεύς, Diogĕnes Sinopensis)
P. E. Arias
Filosofo greco, caposcuola della dottrina cinica. Visse tra il 414 ed il 323 a. C. Sappiamo che i Corinzî gli innalzarono una statua [...] si riporta alle opere digenere che furono care all'ellenismo. Il mosaico di Colonia con i medaglioni di famosi personaggi greci (O affinità tipologiche con la statuetta Albani e con una pittura della Farnesina dove è rappresentato un cinico (Cratete ...
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SIMOS (Σῖμος, Simus)
P. Moreno
1°. - Pittore greco, probabilmente del periodo ellenistico.
Plinio lo ricorda tra i primis proximi (Nat. hist., xxxv, 143): aveva dipinto un giovane in riposo, un'officina [...] l'artista tra gli iniziatori della rhyparographia alla fine del IV sec. a. C. (v. genere, pitturadi). Dal punto di vista cronologico sarebbe anche possibile l'identificazione con l'omonimo scultore del III sec. a. C., ma non c'è altro fondamento ...
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LU T'AN-WEI
A. Tamburello
Pittore cinese vissuto a Nanchino nel V sec. d. C. durante il periodo della dinastia Sung (420-479). Fu pittore di soggetti buddisti e ritrattista famoso. In tale qualità, [...] 480-482.
Molto apprezzato dalla critica antica per le sue composizioni digenere figurativo, non sembra sia stato molto versato per la pitturadi paesaggio. Nei temi di ispirazione buddista - secondo quanto è risaputo - le sue composizioni dovevano ...
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GRAPHEUS (γραϕεύς, da γραϕέιον - il pennello)
I. Calabi Limentani
È parola che viene usata solo da poeti e scrittori greci dell'epoca classica sinò al IV sec. a. C., per significare propriamente il pittore [...] megalographìa, forse per la pitturadi grandi scene; di eikonographìa (v. eikonogràphos) per la ritrattistica, di rhopographìa (o anche rhyparographìa) per la pitturadi scenette digenere, di skenographìa per la pittura decorativa. Plinio (Nat. hist ...
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PEIRAIKOS (Piraeicus, Pireicus)
L. Guerrini
Pittore di età ellenistica, ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxv, 112) come pittore di soggetti umili, e per questo dagli antichi fu chiamato rhyparogràphos. [...] Soggetti dei suoi quadri erano botteghe di barbieri e calzolai, asinelli e vivande (v. genere, pitturadi). È ricordato anche da Properzio (iii, 9, 12).
Bibl.: E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., II, Monaco 1923, pp. 808; 811; 863; G. Lippold, in Pauly- ...
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In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] singola proprietà terriera, per una singola opera d’arte non può parlarsi di un m., mentre si può parlare di un m. della terra in genere, della pittura moderna ecc., così come si parla di un m. del grano, dei metalli ecc.). In ogni m. particolare il ...
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Classe di prodotti ceramici a pasta porosa, colorata (da gialla a rossa), con rivestimento opaco (smalto), o trasparente (vernice).
Classificazione
Le m. si distinguono dalle terraglie per il colore della [...] , trasportata a Delft, vi crea il genere detto dei Patanazzi di Delft. Casteldurante, Pesaro e Venezia seguono diffonde a metà 18° sec. la pittura a ‘piccolo fuoco’), Marsiglia (dapprima sotto la direzione di Italiani, incrementò poi la produzione a ...
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Tutto ciò che si aggiunge per conferire bellezza, eleganza, e quindi, in genere, ogni elemento decorativo.
Antropologia
Tutti i gruppi umani fanno grande uso di o. personali di ogni tipo: collane, bracciali [...] modellare il cranio, praticata da popolazioni maya, o la pratica di deformare i piedi delle donne, di alcune aree cinesi). Molto diffusi, specie in occasioni cerimoniali, sono poi la pittura del corpo, le scarificazioni e il tatuaggio.
Le prime forme ...
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Tecnica di realizzazione della superficie di un corpo duro (pietra, metallo, osso, intonaco ecc.) e, per estensione, il disegno stesso.
Archeologia
I g. possono avere un valore artistico oppure semplicemente [...] (➔ Bego, Monte; Camonica, Val). Nella pittura vascolare greca arcaica, i Corinzi introdussero l’ genere più scuri. Tale tecnica si diffuse, specie fra il 16° e il 17° sec., per una tipica decorazione a chiaroscuro delle facciate e dei cortili di ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] nome di G. Ortalli, altro allievo di Arnaldi, per capire cosa si voglia intendere: da Pingatur in palatio. La pittura s. del pensiero politico, e in genere nella storia intellettuale) dell'approccio di J.G.A. Pocock ai "linguaggi concettuali ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...