comicità Attitudine a muovere il riso. Le spiegazioni proposte dai filosofi sulla natura e la genesi della c. possono approssimativamente ridursi a tre: a) per la prima (in cui rientrano già accenni di [...] Platone) il senso del comico nasce dall’avvertimento della propria superiorità, di fronte al difetto del personaggio contemplato; b) per la seconda (per la quale può essere citato Kant) esso nasce dall’improvviso risolversi in nulla di una ...
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LISIA (Λυσίας, Lysëas)
Giorgio Pasquali
Oratore attico. Suo padre, Cefalo, cittadino siracusano, fu indotto da Pericle a stabilirsi ad Atene quale meteco; qui egli fondò e diresse per molti anni una [...] , è riconosciuto il merito di avere iniziato una riforma filosofica dell'eloquenza, cioè in genere della prosa d'arte: il discorso che Platone mette in bocca a L. e che tende a dimostrare che conviene più concedersi a chi non ama che a chi ama, non ...
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ESTETICA
M. M. Sassi)
Non si può dire che il pensiero antico abbia prodotto un'e. sistematica nello stesso senso in cui, p.es., ha gettato le basi di una sistematica teoria poetica. Tale constatazione [...] la proietta poi su una materia che è di per sé base bruta). Esplicito e definitivo è il distacco dal disprezzo portato da Platone alla mimesi (e a ogni tèchne) in quanto attività di secondo grado rispetto alla natura: perché appunto la mimesi non ha ...
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DIOTIMA (Διοτίμα)
G. Sena Chiesa
Sarcerdotessa di Apollo e profetessa nativa di Mantinea vissuta nella seconda metà del V sec. a. C. ed a noi nota da un passo del Convito di Platone. D. può essere forse [...] identificata in un rilievo rappresentante una sacerdotessa, conservato nel Museo Nazionale di Atene. La scultura, databile alla seconda metà del V sec. a. C., è ridotta in frammenti; mancano infatti la ...
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Filosofo nativo di Tiro (n. 234 d. C. - m. forse Roma inizio sec. 4º). Scolaro di Plotino, di cui pubblicò le Enneadi e scrisse una biografia, P. cercò nei suoi scritti di attenuare il contrasto tra Platone [...] in sei Enneadi, che egli pubblicò premettendovi una vita di Plotino, e i molteplici scritti e commenti a opere platoniche e aristoteliche, che rispondono anche alla tendenza, propria del neoplatonismo in genere e di P. in particolare, ad attenuare ...
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mnemonista
s. m. e f. Chi è esperto nel coltivare tecniche e processi mnemonici.
• «Per il ripasso finale punterò sulle bevande energetiche e sulla buona sorte» aggiunge Caterina, reduce dalla versione [...] di Platone al classico Berchet, un testo «non certo impossibile». E in soccorso agli studenti, in vista della maratona di ripasso, arrivano i consigli di Gianni Golfera, mnemonista di fama. «I ragazzi non si devono preoccupare troppo ‒ dice l’esperto ...
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Scrittore ascetico francese (Calais 1731 - Lulworth 1803), gesuita. Professore in varî collegi (La Flèche, Pont-à-Mousson, Parigi), dal 1792 in Inghilterra. Presto noto per la sua attività letteraria (in [...] partic. le traduzioni di Platone), si dedicò poi (dal 1770) completamente all'approfondimento della vita spirituale con scritti che ebbero larga diffusione (Caractères de la vraie dévotion, 1778; Morale tirée des Confessions de St. Augustin, 1786; ...
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Filosofo greco dell'antica Accademia (vissuto tra il 330 e il 270 a. C.), discepolo di Senocrate amico e condiscepolo di Polemone, maestro di Arcesilao. Commentò il Timeo, iniziando così la serie dei commentatori [...] di Platone. Nel suo libro Περὶ πένϑους (Sul lutto, rivolto a consolare l'amico Ippocle per la morte dei figli) sostenne, contro l'ἀπάϑεια cinico-stoica, che le passioni devono essere moderate dalla ragione, non già sradicate. Tracciava inoltre una ...
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Uomo politico e letterato, nato a Napoli il 21 marzo 1826, morto a Torre del Greco il 22 ottobre 1895. Perduto il padre a 10 anni, fu educato dal nonno materno e dal secondo marito di sua madre, Saverio [...] nazionale, Lanciano 1922; Scritti manzoniani, Napoli 1927; I fatti miei e i miei pensieri, pagine del Diario, Firenze 1927.
Opere varie: Platone, Dialoghi trad. da R. B., voll. 13, Roma-Torino 1890-1904; A. Manzoni, Opere inedite o rare pubbl. da R ...
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Termine del linguaggio scientifico e filosofico. Aristotele chiama, di solito, ϕαινόμενον ciò che cade sotto i sensi, intendendo di opporlo, come il suo predecessore Platone, a ciò che è stabile, essenziale, [...] immune dal flusso delle cose sensibili, cioè all'essere ideale e vero, alla verità (τὰ ὄντα, τὰ ἀληϑῆ). Questa antitesi filosofica fra ciò che è in apparenza e ciò che è realmente, risale veramente a Parmenide ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...