Letterato (Firenze 1503 - ivi 1572). Ecclesiastico, servì fedelmente i Medici e ne fu (1562-72) agente politico in Venezia. Scrisse d'argomenti varî (Del modo di misurare le distantie, le superficie, i [...] Fu il primo in Italia, nella premessa alla sua edizione (1544) del commento di M. Ficino al Convito di Platone, a sperimentare una scrittura ortofonica intesa non come riforma dell'ortografia ordinaria, ma come espediente per agevolare la corretta ...
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Filosofia
L’originario significato del termine i., dissimulazione e insieme anche interrogazione, si conserva solo nell’espressione i. socratica. Il carattere dell’i. contraddistingue anzitutto il procedere [...] altrui mostrandola inferiore al suo stesso sapere di non sapere; compenetra poi anche il pensiero platonico, per lo meno negli aspetti polemici, quando Platone finge di assumere come vere le dottrine altrui che intende combattere e ne deduce con ...
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Letterato, filologo e glottologo (Valladolid 1911 - Madrid 1985), prof. di latino nell'univ. di Salamanca (1942-63), della quale è stato anche rettore (1951-56), quindi in alcune università americane e [...] saggi e di importanti studî di linguistica e curò l'edizione e la traduzione di varî testi classici greci (Aristotele, Platone, Euripide, ecc.). Tra le sue opere: Donoso Cortés (1940); En el primer giro. Estudios sobre la antigüedad (1941); Gramática ...
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Umanista (n. Castiglione 1395 circa - m. dopo il 1450). Almeno dal 1415 fu a Candia, dove ebbe a maestro Giovanni Simeonachi, protopapa dell'isola, poi a Costantinopoli, dove fu in rapporto personale con [...] bellicis et aquaticis. Tradusse varie opere di autori greci, tra i quali integralmente Esopo e parzialmente Luciano, Plutarco, Platone, Aristofane. Nel 1423 si stabilì a Roma e fu segretario nella curia sotto Niccolò V, insieme con Poggio ...
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Umanista francese (Muret, Limoges, 1526 - Roma 1585). Trascorse la sua vita nell'insegnamento, prima in Francia dove nel 1547, a Bordeaux, ebbe come allievo Montaigne, poi (dal 1554) in Italia: dapprima [...] e chiosatore di testi classici, diede prova di alto acume filologico (Variae lectiones, commentarî su Cicerone, Orazio, Tacito, Platone, Aristotele, il Digesto, ecc.); fu autore di versi latini d'ispirazione oraziana (Iuvenilia, 1552), di Hymni sacri ...
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Filologo (Davenport, Iowa, 1857 - Chicago 1934), prof. di greco nelle univ. di Chicago e di Berlino. La sua attenzione si è rivolta tanto alla poesia che alla filosofia. Tra le opere principali si ricordano: [...] idea of Good in Plato's Republic (1895); The unity of Plato's thought (1903); The Odes and Epodes of Horace (ed. riveduta, 1910); The assault on Humanism (1917). Ha curato inoltre un'importante edizione della Repubblica di Platone (2 voll., 1930-35). ...
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Torquato Tasso, Prose - Premessa
Francesco Flora
Una capacità di alta prosa, anche strettamente speculativa, è da dire ovvia nei grandi poeti, ed è talora non so che garanzia della loro poesia, specie [...] la disputa col Messaggiero che dà nome al famoso dialogo sia un'occasione di godere poeticamente antiche e recenti immaginazioni, di Platone e di Petrarca, dei prodigi di Mosè e dei maghi egizi o di Apollonio Tianeo, gustando la vaghezza non pur di ...
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Umanista e uomo politico (Pavia 1399 - Milano 1477); figlio di Uberto. Fu della segreteria viscontea dal 1419 al 1447, poi (1449-50) di quella della Repubblica Ambrosiana; magister brevium a Roma dal 1450 [...] in quella umanistica. Tradusse dal greco e dal latino (si cimentò anche, come il padre, nella versione latina della Repubblica di Platone, che condusse a termine nel 1439 e dedicò al duca Humphrey di Gloucester); scrisse in latino varî opuscoli e le ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] parte del patrimonio greco per la prima volta torna a vivere in Italia in alcune delle sue manifestazioni più alte: da Omero a Platone, dai tragici a taluni dei massimi scienziati. I 238 volumi che G. Aurispa nel suo viaggio in Grecia del 1421 mette ...
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WIELAND, Christoph Martin
Vittorio Santoli
Letterato, nato ad Oberholzheim nei dintorni di Biberach (Svevia) il 5 settembre 1733, morto a Weimar il 20 gennaio 1813. Natura sensibile, trascorse la sua [...] ai fervori della pietà e allo zelo moralistico per riconoscere serenamente il mondo e dichiarare guerra "in primo luogo all'amor platonico, poi ad ogni filosofia dogmatizzante e in particolare ai due estremi, la stoica e la pitagorica. Senza tregua s ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...