PICCOLOMINI, Francesco
Laura Carotti
PICCOLOMINI, Francesco. – Nacque a Siena il 25 gennaio 1523, da Niccolò, dottore in diritto civile e canonico, ed Emilia Saracini. Laureatosi nello Studio senese [...] un’esegesi improntata a quella di Alessandro d’Afrodisia, mentre Piccolomini dava una lettura tesa a conciliare aristotelismo e platonismo. Con l’uscita di scena del suo diretto concorrente, l’ascesa di Piccolomini fu ancor più rapida ed eclatante ...
Leggi Tutto
Filosofia
In contrapposizione a monismo, in generale ogni concezione del mondo fondata su un’essenziale dualità di principi. Il termine ha cominciato a entrare nell’uso solo agli inizi del 18° sec., ma [...] Dio e il diavolo.
Trasferito sul piano metafisico e filosofico, questo d. ha la sua più caratteristica incarnazione nel platonismo, per la contrapposizione dell’eterna e perfetta realtà dell’«essere ideale» all’imperfezione del «non essere» con cui ...
Leggi Tutto
Scrittore religioso inglese (Hereford 1636 circa - Teddington, Middlesex, 1674). Ecclesiastico, fu rettore a Credenhill e poi cappellano nella casa di Sir Orlando Bridgeman a Teddington, dove rimase tutta [...] tradizione "metafisica" inglese per lo stile, ed è forse più grande come pensatore (sotto l'influenza soprattutto del platonismo italiano) che come poeta. Altre opere: Roman forgeries (1673); Christian ethics (post., 1675); A serious and patheticall ...
Leggi Tutto
MANFREDI
Raffaello Morghen
. Figlio di Federico II di Svevia e di Bianca Lancia, che l'imperatore sposò poco prima che ella morisse, per legittimare il figlio avutone.
M. era nato nel 1232 ed era tra [...] a Bologna, ed essere stato istruito nella corte paterna, in quella cultura filosofica, oscillante tra l'astrologia e il platonismo che costituiva il sostrato fondamentale della scienza arabo-normanna dominante nella corte di Palermo, nel 1250, a soli ...
Leggi Tutto
Fu spesso confuso con Bernardo Silvestre e Bernardo di Moelan; ma essendo egli morto nel 1130 è da distinguersi dagli altri, ancor vivi l'uno nel 1145 e l'altro nel 1167. B. ci apparisce ne' documenti [...] creata dal nulla, che unendosi con le idee produce il mondo sensibile, e le idee o forme prototipi. Il suo platonismo si deformò qualche volta in panteismo, donde le accuse che gli furono mosse dagli scolastici avversarî. Ebbe discepoli Guglielmo di ...
Leggi Tutto
Nella storia della filosofia si incontrano sostanzialmente due significati di c., uno soggettivo, come sicurezza da parte del soggetto della verità di una conoscenza acquisita, e uno oggettivo, come garanzia [...] immediata di me stesso come essere pensante: «si fallor, sum» (La città di Dio, XI 26). L’argomento presuppone la platonica identità di pensare ed essere, e non a caso costituisce il precedente immediato del cogito cartesiano, con cui inizia la ...
Leggi Tutto
pazzia
Nozione presente nella filosofia antica (μορία, stultitia) in relazione alle manifestazioni di delirio (μανία, furor) e di entusiasmo (➔) (ἐνϑουσιασμός), che si accompagnano sia a fenomeni di [...] c). Nella tarda antichità la concezione della p. come dono divino è pervasiva; la si riscontra, per es., nel platonismo di Plotino, in relazione ai temi legati alla divinazione, alla profezia e all’estasi, o in Plutarco relativamente alla «filosofia ...
Leggi Tutto
Cardinale, teologo e umanista (Trebisonda 1403 - Ravenna 1472), fattosi monaco basiliano nel 1423, cambiò in B. il nome battesimale di Basilio; fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli (1426) [...] e poi patriarca di Costantinopoli. Contribuì alla diffusione in Italia dello studio del greco e specialmente della filosofia platonica. E in difesa di Platone, contro le accuse dell'aristotelico Giorgio di Trapezunte, scrisse in greco, e poi voltò in ...
Leggi Tutto
. Etimologicamente, "estetica" (gr. αἰσϑητική da αἴσϑησις "sensazione") vale "dottrina della conoscenza sensibile", e può opporsi con ciò a "noetica", o dottrina della conoscenza intellettuale, in base [...] vista la più profonda e generale natura del bello e dell'arte.
Platone. - Così, nel pensatore che, dopo gl'incerti preludi della sofistica perciò svalutata già in forza di questa sua posizione. Per Platone, si può dire, il valore estetico non si fa, ...
Leggi Tutto
Apollonio di Tiana
di Tiana Filosofo neopitagorico (vissuto probabilmente nel 1° sec. d.C.), di cui tutto è discusso, a iniziare dall’esistenza. Enigmatica figura di mago e filosofo, è conosciuto attraverso [...] (tra cui anche i Vangeli), dalla polemica anticristiana, dalla tradizione stessa del romanzo antico; certo è comunque che A. è un’espressione tipica del sincretismo religioso e mistico, e del platonismo pitagorizzante, propri della sua epoca. ...
Leggi Tutto
platonismo
s. m. [der. del nome del filosofo Platone (v. platonico1)]. – 1. La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone: il nucleo centrale è costituito dalla dottrina delle idee eterne, universali, separate dalla realtà sensibile, che...
platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...