(o Calandra) Commedia in cinque atti del letterato e diplomatico B. Dovizi, detto il Bibbiena (1470-1520), rappresentata a Urbino nel 1513, con prologo di B. Castiglione; in Vaticano nel 1518; alla corte [...] protagonista, Calandro, tipo di sciocco che ricorda in parecchi tratti il Calandrino del Boccaccio. L’intrigo deriva in parte da Plauto.
Per approfondire Dovizi, Bernardo, detto il Bibbiena, di Giorgio Patrizi (Dizionario Biografico degli Italiani) ...
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Persio
Ettore Paratore
L'unico luogo in tutto il corpus dantesco in cui sia fatto il nome del poeta latino Aulo Persio Flacco (Volterra 34 d.C. - Roma 62), è in Pg XXII 100, nell'episodio dell'incontro [...] e del colloquio fra Virgilio e Stazio. A questo, che vuoi conoscere la sorte oltremondana di Terenzio, Cecilio, Plauto e Vario, Virgilio risponde: Costoro e Persio e io e altri assai / ... siam... / nel primo cinghio del carcere cieco; / spesse fïate ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] nella Flora introdusse "... de' versi e de' numeri nuovi né più in questa lingua posti in opera, simili a quelli già di Plauto e di Terenzio" e Alessandro Pazzi de' Medici, inventore di un "dodecasillabo" da usarsi nella tragedia, con l'intento di ...
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RIGUTINI, Giuseppe
Guido Mazzoni
Nato a Lucignano in Valdichiana il 31 agosto 1829, morto a Firenze il 23 maggio 1903. Educato in seminario alla latinità, se ne occupò sempre con ardore; cui può e deve [...] di cui si sentono pur tra curiosi errori gli effetti felici anche nelle versioni, in versi e in prosa, da Plauto, Cicerone, Svetonio, Fedro, Catullo. Ingegno acuto, seppe, pur non conoscendo i metodi filologici severi, capire e dimostrare la fallacia ...
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. Antichità classica. - Elogium è parola di dubbia origine (eligere, eloquium, ἐλεγεῖον, εὐλογία), e di vario significato. Latinamente non dice soltanto lode, ma prima ancora motto o breve iscrizione, [...] altri elogia degli Scipioni, di natura sempre più complessa e letteraria. Coi quali concordano quelli a ricordo di Nevio, di Plauto, di Ennio, di Pacuvio, in metri diversi, il saturnio, l'esametro dattilico, l'elegiaco, il senario giambico. I tituli ...
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Umanista, medico e poeta spagnolo (Zamora 1473 circa - Valderas 1549); interessato a questioni naturali e morali, scrisse, fra l'altro, un Sumario de la Medecina (1498), primo poema didattico della letteratura [...] castigliana, Los ocho problemas (1543), un Tratado de las tres grandes (1544), ricco di elementi caricaturali e giocosi. Fu il primo a tentare un adattamento della commedia latina al teatro spagnolo con la traduzione dell'Anfitrione di Plauto. ...
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(Sir John Falstaff) Personaggio dell'Henry IV e di The merry wives of Windsor di W. Shakespeare. È un vecchio cavaliere del sec. 15°, pingue e buontempone, uno smargiasso che trova sempre qualche espediente [...] , e con i suoi vizi si espone allo scorno. Il tipo era già noto nel teatro (dal Pirgopolinice di Plauto), ma Shakespeare ne ha fatto una figura umoristica tipicamente inglese.
Il soggetto, variamente rielaborato, ispirò G. Verdi (Falstaff, su ...
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CORTESI URCEO, Antonio, detto Codro
Lucia Gualdo Rosa
Nacque a Rubiera (Reggio Emilia) il 14 0 il 17 agosto del 1446 da Cortese.
La prima data la fornisce egli stesso nel quarto Sermone (Opera, Basileae [...] , il più possibile desultorio e parlato. Non a caso le sue lezioni sono dette Sermones.
Il suo modello, anche in prosa, è Plauto, la sua fonte è la miniera del latino arcaico, con la sua ricca creatività e con la libertà dei costrutti non ancora ...
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BARTOLOMEO del Regno (B. di Giovanni del Regno; Bartholomeus de Regno, de Regno Apulie, Apulus, de Neapoli)
Guido Martellotti
Lettore di grammatica e di retorica nello studio di Bologna alla fine sec. [...] Pietro da Muglio; allargò il campo dell'insegnamento aggiungendo, ai testi che si leggevano abitualmente, l'esposizione di Terenzio, Plauto e Livio, e delle opere non retoriche di Cicerone. Nei rotuli dello Studio di Bologna compare come lettore di ...
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RUGANTINO (o Rogantino)
Giuseppe Ceccarelli
Secondo il Belli "maschera del teatro di fantoccini, la quale presenta un linguacciuto attaccabrighe che finisce poi sempre per toccarne da tutti e numerare [...] di conseguenza significa, sempre secondo il Belli, "attaccabrighe, sussurrone".
Alcuni credono che debba discendere dal Miles gloriosus di Plauto (E. Mezzabotta), il Ferrigni dal vecchio Manducus che digrignava i denti e minacciava di mangiar vivo il ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...