(“Il bugiardo”) Commedia (191 a.C.) del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), che deriva il nome dal protagonista.
Pseudolo è uno schiavo furbo e scaltro che aiuta, con trucchi e raggiri, [...] il proprio giovane padrone, Calidoro, a sottrarre al lenone Ballione la fanciulla di cui è innamorato e che è stata promessa, dietro versamento di denaro, a un soldato ...
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("il Gorgoglione" o " il Curculione") Commedia del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), databile forse al 193 a.C.
Grazie all'opera d'un parassita, Curculio, il giovane Fedromo [...] riesce a sottrarre la fanciulla Planesio al lenone che ne è il proprietario e che l'ha promessa a un soldato. Nel finale Planesio è riconosciuta libera e sorella del militare; può essere sposata dal giovane ...
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("La commedia degli spettri") Commedia (forse del 188 a.C.) del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), che probabilmente deriva da Φάσμα del comico greco Filemone. È la commedia [...] degli spiriti (da mostellum, dim. di monstrum "spettro") da cui Tranione, il servo imbroglione, dice infestata la casa del vecchio Teopropide, tornato in Atene dopo anni di lontananza per affari; ma ...
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Titolo («il brontolone») di un’anonima commedia latina in prosa ritmica, rifacimento dell’Aulularia di Plauto. Composta alla fine del 4° o al principio del 5° sec. d.C., è dedicata a un Rutilio identificato [...] con il poeta Rutilio Namaziano ...
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Commedia di L. Ariosto composta per la corte estense di Ferrara prima in prosa (1508) e successivamente, tra il 1528 e il 1529, in versi endecasillabi sdruccioli (rappresentata nel 1531). La prima edizione [...] a stampa si data al 1546. Ispirata ai modelli classici delle commedie latine, e in particolare a quelle di Plauto, deriva il titolo da una cassa intorno alla quale si svolge la trama, ambientata nella città greca di Metelino. ...
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(o Calandra) Commedia in cinque atti del letterato e diplomatico B. Dovizi, detto il Bibbiena (1470-1520), rappresentata a Urbino nel 1513, con prologo di B. Castiglione; in Vaticano nel 1518; alla corte [...] protagonista, Calandro, tipo di sciocco che ricorda in parecchi tratti il Calandrino del Boccaccio. L’intrigo deriva in parte da Plauto.
Per approfondire Dovizi, Bernardo, detto il Bibbiena, di Giorgio Patrizi (Dizionario Biografico degli Italiani) ...
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(Sir John Falstaff) Personaggio dell'Henry IV e di The merry wives of Windsor di W. Shakespeare. È un vecchio cavaliere del sec. 15°, pingue e buontempone, uno smargiasso che trova sempre qualche espediente [...] , e con i suoi vizi si espone allo scorno. Il tipo era già noto nel teatro (dal Pirgopolinice di Plauto), ma Shakespeare ne ha fatto una figura umoristica tipicamente inglese.
Il soggetto, variamente rielaborato, ispirò G. Verdi (Falstaff, su ...
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(o Epistula ad Pisones) Titolo con cui è nota la grande epistola in versi, dedicata a Lucio Calpurnio Pisone Frugi e ai suoi figli, contenuta nel secondo libro delle Epistole (13 a.C.) del poeta latino [...] tragedia, alla quale viene assegnato un posto d’onore equilvalente a quello dell’epica; in antitesi rispetto al teatro di Plauto, il teatro dell’Ars poetica è per un pubblico colto e raffinato, caratterizzato anch’esso dalla ricerca della perfezione ...
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(gr. ᾿Αλκμήνη) Figura della mitologia greca. Moglie di Anfitrione, figlia di Elettrione. Durante la spedizione del marito contro i Teleboi, fu visitata da Zeus presentatosi nelle sembianze di Anfitrione [...] quello latino di Accio, nonché l’Alcmena di Eschilo e di Euripide) e in parodie mitologiche (cfr. l’Amphitruo di Plauto). Come figura matronale panneggiata compare nell’arte antica in varie scene, soprattutto in quelle di Eracle bambino che strozza i ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...