Figlio di Appio Claudio Pulcro (il console del 79 a. C.) e fratello di Clodia; pare che fosse il primo della gente Claudia a farsi chiamare, con la forma plebea del nome, Clodius. Combatté nella guerra [...] lui Pompea della quale era innamorato. Nel processo fu assolto dai giurati corrotti. Con l'aiuto di Cesare, tribuno della plebe (58 a. C.), fece approvare importanti leggi (leggi Clodie); nemico di Cicerone, riuscì a farlo esiliare e ne distrusse la ...
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Uno dei congiurati contro Cesare, al quale inferse il primo colpo di pugnale; fu poi tribuno della plebe; proscritto, andò in Oriente presso Bruto, insieme al quale morì a Filippi (42 a. C.). ...
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Uomo politico e scrittore romano (2º sec. a. C.). Partecipò alla distruzione di Cartagine (146); tribuno della plebe nel 142, partecipò nel 141 alla guerra contro Viriato; console nel 122, si schierò contro [...] le proposte di Caio Gracco. Oratore e annalista, compose un'opera storica, che probabilmente trattava degli avvenimenti contemporanei. La sua personalità ha dato luogo a discussioni, poiché non è certo ...
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Annalista romano (sec. 1º a. C.), padre del poeta e oratore Licinio Calvo; fervente democratico, tribuno della plebe (73), poi pretore e al governo di una provincia; processato (66) per concussione e condannato, [...] essendo pretore Cicerone, si uccise. I suoi Annali, storia di Roma dalle origini in almeno 16 libri, di cui abbiamo pochi frammenti in citazioni, furono usati da Livio e da Dionisio d'Alicarnasso. Fu uno ...
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Uomo politico romano (sec. 1º a. C.), nativo di Sucrone (Spagna) e perciò chiamato anche Sucronensis; tribuno della plebe (90), contro i Romani che nella guerra sociale avevano parteggiato per gli Italici, [...] promosse la legge Varia de maiestate; ma incriminato lui stesso in base a questa rimase ucciso in un tentativo di fuga ...
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Gens plebea romana che ebbe parte notevole nelle lotte con il patriziato. Si ha menzione di tribuni della plebe dal 476 a.C.: un Lucio, tribuno nel 342 a.C., fu autore della lex Genucia de foenore volta [...] a reprimere l’usura. Secondo la tradizione, un Tito Genucio Augurino e un Marco Genucio Augurino furono consoli nel 451 e 445 a.C.: ma le date potrebbero essere una falsificazione dei G. plebei per darsi ...
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Coriolano, Gneo Marcio (lat. Cn. Marcius Coriolanus) Eroe di un'antica leggenda romana. Esule da Roma per aver attentato alla libertà della plebe, Coriolano (così denominato per il valore dimostrato [...] nella presa di Corioli nel 493 a. C.) si sarebbe rifugiato tra i Volsci, inducendoli ad attaccare Roma. La moglie Volumnia e la madre Veturia sarebbero riuscite a distoglierlo, ed egli, secondo una triplice ...
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Uomo politico napoletano (m. Napoli 1585). "Eletto del popolo", essendosi verificato un aumento nel prezzo del grano, fu ucciso dalla plebe napoletana insorta in segno di protesta. ...
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Figlio (m. 82 a. C.) di Gaio Papirio Carbone, cercò invano di vendicare l'accusa fatta a suo padre; tribuno della plebe, autore della legge semiunciaria, che riduceva l'asse a mezza oncia, e uno degli [...] autori della legge Plauzia-Papiria (89); pretore (85), fu ucciso per ordine di Mario il Giovane ...
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Capopopolo (Napoli 1604 - ivi 1648); armaiolo, acquistò grande ascendente nei tumulti del 1647 e, dopo la morte di Masaniello, guidò la plebe contro la reggia; fece decapitare il generale del popolo F. [...] Toraldo. Francofilo all'inizio, di fronte alle ambizioni di Enrico di Lorena che si era fatto nominare duca della Repubblica, aprì la città agli spagnoli dietro l'assicurazione di aver salva la vita; poco ...
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plebe
plèbe s. f. [dal lat. plebs plebis]. – 1. Propriam., parte della popolazione dell’antica Roma, formata da piccoli proprietarî, artigiani, trafficanti, nullatenenti, ecc., che inizialmente non godeva di tutti i diritti politici (dei quali...
plebano
agg. [dal lat. mediev. plebanus, der. di plebs nel sign. di «pieve» (v.)], non com. – Relativo, appartenente a una pieve: parroco p., titolare di una pieve; chiesa p., pieve (in quanto edificio sacro): all’orologio della chiesa p....