PAISIELLO, Giovanni
Andrea Della Corte
Musicista, nato a Taranto nel 1740, morto a Napoli nel 1816. "Figliolo" nel Conservatorio di S. Onofrio a Napoli, fu discepolo per un anno di F. Durante (morto [...] distacco delle classi sociali, e la consuetudine teatrale classificava comiche anche le persone tristi, se di nascita plebea, sia perché l'accento napoletano e meridionale dell'ironia è particolarmente caricaturale, agile, fantasioso, immaginoso, e ...
Leggi Tutto
Attore italiano, figlio d'arte; nacque a Genova nel 1854. Suo padre Gaetano, bolognese, da studente aveva partecipato ai moti del 1831. Gaetano B. aveva sposato una fiorentina, Elena Tamberlicchi: da essa [...] La casa nuova e nelle Barufe ciozote: ancora troppa festa, troppa spensieratezza, e, nonostante l'andatura piccolo-borghese o plebea, ancora troppo stile d'un altro secolo. Il B. vero andava cercato nell'inquieto ottimismo del Nobilomo di Serenissima ...
Leggi Tutto
PATRIZIATO
Plinio Fraccaro
. Il patriziato romano (sull'origine della distinzione fra patrizî e plebei in Roma v. plebe) rimase per quasi tutta l'età repubblicana una nobiltà chiusa e di nascita. Il [...] Pare che fosse esclusiva dei patrizî la forma del matrimonio solenne per confarreatio. Nelle narrazioni delle lotte fra patrizî e plebei giunte a noi, i patrizî affermano come loro esclusivi diritti quello d'avere una gens e di possedere gli auspicia ...
Leggi Tutto
FORTUNA
Gioacchino Mancini
Era presso i Romani la dea del destino, ma specialmente della prosperità e della felicità. Corrispondeva perciò alla divinità greca Tyche. Come divinità che dirige gli umani [...] accompagna nel viaggio; F. respiciens, che attentamente osserva, F. privata, in contrapposto alla publica, F. patricia, F. plebea, F. liberum, che protegge i figli, F. virginalis, che protegge le nubili, F. barbata, che facendo crescere felicemente ...
Leggi Tutto
constructio
Pier Vincenzo Mengaldo
. Alla costruzione (constructio), componente fondamentale delle strutture di una lingua e oggetto di analisi da parte dei gramatici (v. in particolare VE I VI 4, Cv [...] di c. (implicita anche alla fine dello stesso cap. II VI, quando Dante accusa Guittone di rozzezza plebea vocabulis atque constructione), e secondo la prassi comune nei trattatisti medievali: pertanto essi conglobano pure elementi di elaborazione ...
Leggi Tutto
Sforza, Caterina
Frédérique Verrier-Dubard
Nata a Milano nel 1463 e morta a Firenze nel 1509. Figlia naturale, legittimata, di Galeazzo Maria, sposò nel 1477 il conte Girolamo Riario (→), signore di [...] e’ rimane alcuno che vendichi il principe morto». La duplice S. dei Discorsi – sessuale e cerebrale, aulica e plebea, greca e forlivese, vitale e mortifera, tragica e comica – è stata candidata allo statuto di «grande immagine» del machiavellismo ...
Leggi Tutto
RIZZOTTO, Placido
Giovanni Contini Bonacossi
RIZZOTTO, Placido. – Nacque a Corleone il 2 gennaio 1914 da Carmelo e da Giovanna Moschitta.
La madre morì di influenza ‘spagnola’ alcuni anni dopo. Il padre, [...] della mafia, la quale a parole si presenta come interprete e protettrice dei ‘poverelli’. Lui trasformava quella retorica plebea in una lotta effettiva dei contadini poveri e in quell’impegno era di un’intransigenza assoluta, atteggiamento che a ...
Leggi Tutto
CORTESE, Nino
Mario Themelly
Nacque a Perugia il 25 sett. 1896 da Vincenzo ed Emilia Sperandeo. Gli obblighi di servizio del padre, un preside di scuola secondaria, napoletano d'origine, segnarono, [...] civile con il movimento della cultura e con le riforme. Ma, dopo l'illusione riformatrice, la monarchia borbonica si era "fatta plebea" con la reazione del '99, e tale aveva continuato ad essere sino al 1860. L'ampiezza di questo impianto nel quale ...
Leggi Tutto
GONDI, Giovambattista
Stefano Tabacchi
Nacque a Firenze il 10 nov. 1501, quarto figlio di Girolamo di Antonio (1472-1557) e Francesca di Pietro Tornabuoni. Assai scarse sono le notizie sui suoi genitori [...] de l'Estoile, che, nel suo livore antitaliano, dipinse il G. come uno spregiudicato affarista, inevitabilmente segnato dalla sua origine plebea.
Dopo la morte del G. la maggior parte dei suoi beni passò al nipote Girolamo di Francesco (Valenza 1550 ...
Leggi Tutto
Nel suo significato più generico delitto è il fatto di chi "abbandona" con un solo atto la via tracciata da una norma canonizzata. In questo senso è delitto qualsiasi infrazione delle leggi direttive della [...] a un altro di classe elevata, lieve sono ritenute quelle inflitte da un personaggio elevato a un essere di classe plebea.
L'adulterio, presso varî popoli, è equiparato al furto. Punito nella donna, esso è ordinariamente impunito nell'uomo, o tutt ...
Leggi Tutto
plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
smaccato
agg. [etimo incerto; non sembra possa considerarsi un part. pass. di smaccare]. – Esagerato, eccessivo, quasi esclusivam. nell’espressione dolce s., stucchevole, e per estens., assol.: un vino s., troppo dolce. Più com. in senso fig.:...