GENUCIA, GENTE
Giuseppe CARDINALI
. Stirpe plebea romana, cui la tradizione assegna una parte notevole nelle lotte tra il patriziato e la plebe: un T. Genucio è tribuno della plebe nel 476 a. C., un [...] Münzer) hanno sostenuto che questi Genuci patrizî non siano che una falsificazione perpetrata già intorno al 300 a. C. dai Genuci plebei, per attribuirsi antenati patrizî, ma il De Sanctis si oppose a questa tesi, e anche il Münzer, che prima l'aveva ...
Leggi Tutto
LUTAZIA, GENTE
Plinio Fraccaro
. Gente plebea che appare in Roma nella prima metà del sec. III a. C., e si divise poco dopo la metà dello stesso secolo nelle due famiglie dei Catuli e dei Cercones, [...] quelli discendenti da C. Lutazio Catulo, che pervenne al consolato, primo della sua gente, nel 242 a. C. e nobilitò la famiglia, questi dal suo fratello minore Q. Lutazio Cercone, che fu console l'anno ...
Leggi Tutto
. Gente romana plebea, ascritta al patriziato da Augusto e molto importante verso la fine della repubblica. Le due famiglie più illustri della gente portavano i cognomi di Calvini e di Ahenobarbi. I primi [...] giunsero al consolato nel 332 e nel 283, si eclissarono poi per due secoli e riguadagnarono il consolato nel 54, per poi sparire. Gli Enobarbi (sull'origine del cognome v. Svetonio, Nero, 1 e Plutarco, ...
Leggi Tutto
Pisoni
Ramo principale della gente plebea Calpurnia, che nel 1° sec. a.C. pretese di risalire a Calpus, figlio di Numa. Non certa l’origine del soprannome Piso. I P. cominciarono a nobilitarsi al tempo [...] della seconda guerra punica e in età imperiale appartennero alla più alta aristocrazia ...
Leggi Tutto
(lat. Licinii) Gens romana, di origine plebea, oriunda del territorio etrusco, già influente nel 5° e 4° sec. a.C. La più importante famiglia dei L. fu quella dei Crassi. ...
Leggi Tutto
Nome di una gens romana d'origine plebea: durante l'epoca repubblicana i suoi membri appaiono generalmente senza cognome. Le figure più notevoli appartengono alla famiglia di Marco Antonio l'Oratore: da [...] questi nacquero Gaio A. Ibrida e Marco A. il Cretico; quest'ultimo fu padre di Marco A. il triunviro, di Gaio A. e di Lucio A.; dal triunviro nacquero (dalla prima moglie Fulvia) Marco A. detto Antillo, ...
Leggi Tutto
PISONI
Gastone M. Bersanetti
. Ramo della gente plebea Calpurnia, che nel sec. I a. C. fece risalire la sua origine a Calpus, uno dei pretesi figli di Numa; il soprannome Piso lo si fa derivare da pisere, [...] pinsere (pestare). I P. ebbero anche i soprannomi Caesoninus e Frugi; Cesonino si chiamò per primo il P. che passò per adozione dalla gente Cesonia in quella Calpurnia e fu console nel 148 a. C.; i Pisoni ...
Leggi Tutto
IBRIDISMO (dal lat. ibrida, hybrida, voce latina plebea: efr. iber, imbrum "mulo" in glosse)
Alessandro GHIGI
Eugenio FISCHER
Insieme di fatti, di metodi e di teorie riguardanti gl'incroci tra forme [...] differenti di animali e di piante. Il valore attribuito all'ibridismo come fenomeno biologico ha subito cambiamenti con lo sviluppo della scienza ed è in stretta relazione col significato attribuito in ...
Leggi Tutto
Nome di un'antica gens romana di origine plebea nota già nel 379 a. C. per il tribuno consolare Gaio Sestilio, diffusa in seguito in diversi luoghi d'Italia. Un Publio Sestilio fu pretore dell'Africa nell'88 [...] a. C. Una Sestilia fu madre dell'imperatore Vitellio ...
Leggi Tutto
Cittadino romano, della gente plebea dei Sempronî, e di prenome ignoto, che militò sotto Scipione Emiliano nel 134 e nel 133 a. C. nella campagna numantina come tribuno militare, e nacque quindi, probabilmente, [...] intorno al 160 a. C. Scrisse Historiae, nelle quali gli ultimi avvenimenti menzionati riguardano l'anno 91 a. C., se, come è probabile, la parola crepidarium che anche Gellio attesta essere stata usata ...
Leggi Tutto
plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
smaccato
agg. [etimo incerto; non sembra possa considerarsi un part. pass. di smaccare]. – Esagerato, eccessivo, quasi esclusivam. nell’espressione dolce s., stucchevole, e per estens., assol.: un vino s., troppo dolce. Più com. in senso fig.:...