Famiglia della gente patrizia Cornelia. Il cognome Cethēgus (forma più antica Cetegus) appare la prima volta con i due cugini Marco e Gaio consoli nel 204 e 207 a. C., e deve risalire quindi almeno a due generazioni più in là. Alcuni Cornelî Cetegi sono noti nell'età imperiale sin verso la fine del sec. II d. C.; però essi forse non discendevano dai Cetegi dell'età repubblicana, ma erano un ramo dei ...
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I soldati armati di hasta, che nell'ordinamento militare romano primitivo venivano in seconda linea dopo i principes; questi erano destinati al lancio dei pila, gli astati all'attacco in falange serrata.
Gli astati erano detti anche antepilani, perché stavano dinanzi alle pilae (colonne) dei triarii. Formavano 10 manipoli di 120 uomini (primus....decimus ordo hastatus), che si schieravano con 20 uomini ...
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Nome di varî personaggi romani dei secoli V e IV a. C. Il più famoso, A. Cornelius M. f. L. n. Cossus, fu console nel 428 a. C. e nel 426 tribuno militare con potestà consolare e magister equitum del dittatore Mamerco Emilio. Egli uccise in una battaglia contro i Veienti e i Fidenati il re veiente Larte Tolumnio e ne riportò le spoglie opime che dedicò a Giove Feretrio. Ma mentre, secondo alcune fonti, ...
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1. Figlia di Eretteo ateniese, sposa di Xuthos e madre di Ione, eponimo degli Ioni, che più tardi fu fatto nascere invece da Creusa e da Apollo, mentre da Xuthos essa avrebbe avuto poi Doro e Acheo. Si veda la tragedia Ione di Euripide; anche Sofocle aveva scritto una tragedia Creusa, perduta.
2. Figlia di Priamo e di Ecuba, moglie di Enea e madre di Ascanio. Enea la smarrì fuggendo da Troia incendiata, ...
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. Secondo Dionisio (II, 7) Romolo divise le curie in dieci decuriae (pare da decu-viria, o forma analogica di centuria) ciascuna agli ordini di un decurione. Per curia si deve intendere il contingente militare della curia, cioè la centuria, e quindi la decuria sarebbe stata la squadra di dieci militi. In età storica la decuria non figura più negli ordinamenti della fanteria romana (sostituita forse, ...
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Leggendario eroe latino. Concepito da una scintilla balzata in grembo a sua madre sedente al focolare, e da questa esposto, fu raccolto da alcune fanciulle, che, per averlo trovato vicino al fuoco, lo credettero figlio di Vulcano, e fu allevato da due pastori fratelli di sua madre, i divi fratres, Depidii, Digidi (i Lares praestes di Preneste?). Fu detto Caeculus, quod oculos exiguos haberet, e forse ...
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Pare fossero in Roma originariamente i cittadini non proprietarî fondiarî, esclusi dalle tribù e quindi dall'esercito e dal voto, ma contribuenti gli aera, il tributo sui beni mobili. A questa categoria di contribuenti vennero poi iscritti i cittadini con diritto incompleto di cittadinanza (Ceriti), che soli vi rimasero quando Appio Claudio censore nel 312 iscrisse nelle tribù i non proprietarî fondiarî. ...
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Greco di Smirne, nato verso la metà del sec. I a. C., insegnò retorica latina a Roma. Ebbe gran fama e larghissimo seguito fra i giovani, che lo preferivano a Cicerone, del quale egli era un gran detrattore. Seguace dell'indirizzo asiano, conosceva ogni raffinatezza della retorica e sovraccaricava le sue orazioni con tropi e figure, indulgendo al gusto del pubblico.
Bibl.: F. G. Lindner, De L. Cestio ...
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. Decurio (anche decurionus, decur) sarebbe stato il comandante di una decuria di fanteria, suddivisione della curiacenturia, ed era in età storica il comandante di una decuria di cavalleria; il primo dei tre decurioni di una turma composta di tre decuriae comandava l'intera turma (Polyb., VI, 25,2; Varr., De l. l., V, 91). Lo stesso nome avevano i membri del consiglio delle colonie romane o latine, ...
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Pretore, che, uscendo dall'antica porta Raudusculana (o, secondo altri, rientrando vincitore), si sentì spuntare le corna sulla testa: un aruspice gli spiegò che egli sarebbe divenuto re di Roma. C. allora, per salvare la libertà dei suoi concittadini, andò in volontario esilio (o pregò di essere esiliato o ucciso). I Romani gli donarono un podere e misero la sua immagine in bronzo sulla porta: così ...
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