Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra [...] sua famiglia, la forza-lavoro dal canto suo produce più valore di quanto essa non costi. La differenza, il "plusvalore", che rimane nelle mani del datore di lavoro, è ciò che costituisce il capitale. Impiegando nuova forza-lavoro, questo capitale ...
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Prezzi
Gianni Vaggi
Definizione e concetti correlati
Per 'prezzo' si intende il valore di un bene, cioè la quantità di altri beni che è possibile acquistare con un'unità del bene stesso. Il prezzo di [...] lavoro e quindi il monte salari per unità di prodotto nei due settori; s₁ e s₂ rappresentano il plusvalore nei settori 1 e 2; il plusvalore è dato dalla differenza fra la quantità di tempo lavorato e quella pagata ai lavoratori nei due settori. La ...
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Retribuzione del lavoratore subordinato, in particolare dell’operaio.
Definizione e tipologie
Nel linguaggio economico, a differenza che nel linguaggio giuridico e comune, s. è la remunerazione del lavoro [...] di quel periodo che gli economisti classici formularono le loro pessimistiche teorie del s. e che K. Marx elaborò la sua teoria sul plusvalore (➔). Il s. naturale, per A. Smith e D. Ricardo (o il s. necessario, secondo J.S. Mill), è infatti il minimo ...
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Industriale, scrittore e uomo politico tedesco (Berlino 1867 - ivi 1922), figlio di Emil. Di famiglia ebraica, dal 1915 fu presidente della società AEG. Intellettuale d'ispirazione liberale, pur contrario [...] della divisione della società in classi e della degradazione dell'uomo a macchina. Egli non vedeva l'ingiustizia sociale nel plusvalore sottratto all'operaio, ma nel fatto che l'operaio è ridotto a un automa senz'anima. Attendeva la liberazione dalla ...
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L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale.
In economia, il flusso di moneta, beni o servizi, ricevuto da singoli individui, [...] a determinare, e si discute se escludere o no dal r. i cosiddetti guadagni di congiuntura (vincite al lotto, plusvalore di carattere eccezionale ecc.), in quanto non a carattere regolare. Bisognerebbe poi tener conto degli eventuali r. in natura ...
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SVILUPPO ECONOMICO
Paolo SYLOS-LABINI
. Lo s. e. è variamente concepito. Per alcuni economisti esso consiste in un accrescimento del reddito nazionale, totale o per individuo. Come in biologia, è opportuno [...] flusso è provocata da imprenditori che attuano nuove, più efficienti combinazioni di fattori produttivi; da queste emerge il "plusvalore" o profitto. Gli imprenditori innovatori provocano la comparsa di una schiera d'imitatori, che cercano di fare ...
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tasso Genericamente, rapporto tra due valori, tra due grandezze, tra due quantità, spesso espresso in termini percentuali.
Economia
Linguaggio finanziario ed economico
Nel linguaggio finanziario, t. d’interesse [...] altro paese; t. (o saggio) di profitto, il profitto espresso in percentuale del capitale impiegato dall’imprenditore (➔ plusvalore); t. di rendimento interno, il t. di rendimento ottenuto uguagliando il valore attuale dei guadagni futuri derivanti da ...
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Distribuzione della ricchezza e del reddito
Alberto Quadrio Curzio
Introduzione
I problemi della distribuzione del reddito e della ricchezza sono da sempre rilevanti nella scienza economica in termini [...] il capitale costante (ammortamento annuo del capitale fisso più le materie prime); W è il capitale variabile (o salari annui); P è il plusvalore; Y´=P+K+W è il prodotto nazionale lordo e Y=P+W quello netto. Le grandezze K e W sono definite in termini ...
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ECONOMIA E SOCIETÀ
Richard Swedberg e George Dalton
Sociologia economica
di Richard Swedberg
Introduzione
Intorno al 1800 il concetto di 'economia' divenne estremamente importante nell'ambito della [...] del suo sistema si trova l'individuo, che appartiene a una specifica classe sociale e produce plusvalore con il suo lavoro. Di questo plusvalore si appropria quindi la classe dirigente, che in diversi modi domina le altre classi. Al macrolivello ...
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Agricoltura
René Dumont
di René Dumont
Agricoltura
sommario: 1. Introduzione. 2. L'agricoltura nei paesi industrializzati. 3. La questione agraria nel Terzo Mondo. 4. Unione Sovietica, Cina popolare, [...] proclamati ‛maggiorenni', non sono trattati gran che meglio. Si è costituita una ‛nuova classe dirigente, che profitta del plusvalore prodotto dagli operai e dai contadini, non più attraverso il possesso dei capitali, ma grazie al monopolio del ...
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plusvalore
plusvalóre s. m. [comp. del lat. plus «più» e dell’ital. valore, calco del ted. Mehrwert, che è stato tradotto talora anche con più valore]. – 1. Lo stesso che plusvalenza. 2. Nel pensiero marxiano, grandezza che esprime la valorizzazione...
plus
avv., lat. – Latinismo usato talora (anche per imitazione dell’uso ingl. e ted.) invece dell’equivalente ital. più per indicare un’eccedenza, un incremento o sim., o per indicare il segno di +; con funzione aggettivale entra inoltre in...