Scrittore, traduttore, critico di letteratura e d'arte, nato a Navacchio (Pisa) il 15 ottobre 1914. È stato professore di Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea nell'università di Firenze [...] ermetismo fiorentino, il cui immaginario percettivo-oggettuale e lirico-simbolico ritorna in certi motivi − la memoria ) e di Corvo bianco (1955), poi in Stato di cose (1968), la poesia di B. si delinea, specie in opere come Le mura di Pistoia (1958), ...
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TJUTREV, Fedor Ivanovič
Giovanni Maver
Poeta russo, nato a Ostug, nel governatorato di Orlov, il 18 dicembre 1803, morto a Carskoe Selo il 27 luglio 1873. Dal suo precettore, S. E. Raič, il giovinetto [...] lungo periodo d'incomprensione, dai poeti e critici simbolisti, Tj. è tuttora considerato uno dei più grandi lirici russi.
Ediz.: La migliore edizione completa delle poesie di Ti. è ora quella curata da G. Čulkov (con introd. di D. D. Blagoj), Mosca ...
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PESSOA, Fernando Antonio Nogueira
Giuseppe Carlo Rossi
Poeta e critico portoghese, nato a Lisbona il 13 giugno 1888 e ivi morto il 30 novembre 1935; frequentate le università di Città del Capo (la madre, [...] in questa Appendice). La validità della sua lirica, riconosciuta gradualmente e tardi a causa Bibliografia de F. Pessoa, San Paolo 19752. Fra le traduzioni in italiano: Poesie, Cronistoria della vita e delle opere [di F. P.], versione, bibliografia ...
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Nacque a Colofone, durante la guerra del Peloponneso. La sua fama fu raccomandata a un poema epico, la Tebaide, e ad un carme elegiaco, la Lyde.
La Tebaide, lunghissima (un antico commentatore d'Orazio [...] acquistare, nei nuovi tempi, un primato quasi unico nella poesia" (Rohde).
Però v'è da obiettare, che non è sicuro né che raccogliesse esclusivamente leggende erotiche, né che le trattasse in forma lirica. Ad ogni modo, poi, non avrebbe fatto cosa ...
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Nacque in Navia nelle Asturie, il 24 settembre del 1817 ed ivi studiò nei suoi primi anni sotto la guida di maestri pedanti e fanatici. Pensò da giovane di entrare nell'ordine dei gesuiti, ma le prove [...] amore, le due molle che muovono il suo mondo. Nella sua poesia non manca la banalità, né tra i suoi versi mancano quelli del Valle, in Estudios, Barcellona 1903; P. Langle, La lirica moderna en España, Almería 1883; E. Pardo Bazán, Obras, XXXII ...
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GUITTONE d'Arezzo
Mario Casella
Poeta, nato poco dopo il 1230 da Viva di Michele, camerlengo del comune di Arezzo, nel cui ufficio egli lo coadiuvò giovinetto. Benché di parte guelfa, addolorato delle [...] 'analisi intellettiva che lo frange e lo dissolve. G. non è un grande poeta lirico: le facoltà discorsive predominano in lui; ma è una forte personalità morale. La sua poesia riesce dove l'animo si apre agli affetti di patria e di carità cittadina, e ...
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TOLOMEI, Claudio
Camillo GUERRIERI-CROCETTI
Letterato, nato a Siena nel 1492, visse a lungo a Roma al servigio d' Ippolito de' Medici e a Piacenza presso P.L. Farnese. Alla morte di questo, dimorò a [...] storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti idillici .
V. anche metrica: Metrica barbara.
Bibl.: G. Carducci, La poesia barbara nei secoli XV e XVI, Bologna 1881; F. Sensi, C ...
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PRAGA, Emilio
Guido Mazzoni
Poeta, nato a Gorla (Milano) il 26 dicembre 1839, morto a Milano il 26 dicembre 1875. Si educò sopra i romantici francesi, come in genere accadde a quella brigata lombarda [...] Musset, Baudelaire, Heine. La sua maniera sforzata, di lirico e di satirico, si avvicina a quella di G. Prati anche minore italianità linguistica e stilistica. Fu partecipe, nella poesia, all'impeto giovanile che produsse il primo Mefistofele di ...
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PARRA, Nicanor
Luisa Pranzetti
Poeta e matematico cileno, nato a San Fabián de Alico (Nuble) il 5 settembre 1914. Tra le correnti poetiche più recenti rientra in quella che, soprattutto in paesi come [...] caratterizzata per nuove forme espressive fondate sul rifiuto della tradizione. P. inaugura una poesia da lui stesso definita "antipoesia": una lirica paradossale, pervasa d'ironia, scabrosa e volutamente scandalistica nei suoi contenuti erotici. Le ...
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Nato verso la metà del sec. XIV, morto dopo il 1425, poetò durante quattro regni, iniziando la sua carriera verso il 1370 nei palagi di Enrico II e dando saggi della sua attività poetica sin verso il 1425. [...] che subisce, come osserva il Menéndez Pidal, cangiamento di carattere perché, abbandonando i suoi temi più propriamente lirici, cessa di essere poesia cantata.
Ediz.: In Cancionero de Baena, ed. P. J. Pidal, Madrid 1851; ed. Fr. Michel, Lipsia 1860 ...
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lirica
lìrica s. f. [dall’agg. lirico, sottint. poesia]. – 1. Lo stesso che poesia lirica, nei due distinti sign.: quello originario, di poesia che, presso i Greci, veniva cantata con l’accompagnamento del suono della lira, e quello più moderno,...
lirico
lìrico agg. [dal lat. lyrĭcus, gr. λυρικός, der. di λύρα «lira2»] (pl. m. -ci). – 1. a. Presso gli antichi Greci, poesia l. (o melica), la poesia destinata a essere cantata o recitata con l’accompagnamento della lira; si distingue tradizionalmente...