Poeta russo sovietico, nato a Zima il 18 luglio 1933. Studiò all'Istituto Gor'kij di Mosca (1951-54) e cominciò a scrivere versi, giovanissimo, nel 1949: la sua prima raccolta, Razvedčiki grjaduščego ("Investigatori [...] si è spesso trovato al centro di animate polemiche. Egli coltiva la poesia 'civile', sulle orme del Majakovskij più tribunizio, ma accanto a questa vena in lui è presente anche quella lirica e sentimentale, in ciò erede in qualche modo di Blok, anche ...
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Poeta e giornalista peruviano, nato a Lima il 15 settembre 1927. Alterna l'attività di scrittore e giornalista con quella di docente universitario di Letteratura ispanoamericana all'università di San Marcos [...] dei principali poeti del Perù e ottiene il premio nazionale di Poesia. Già da quegli anni l'opera di B. comporta una rottura a una condensazione delle tematiche che non impoverisce la vena lirica, ma piuttosto la rende più intensa.
La critica è ...
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VARNALIS (gr. Βάρναλης), Kóstas
Scrittore greco, nato a Pirgo, Bulgaria, il 14 febbraio 1884; dal 1903 al 1908 ha studiato lettere all'università di Atene; dal 1918 al 1925 è stato insegnante di scuola [...] senso socialistico, dapprima in versi poi in prosa.
Opere di poesia: del primo periodo Κηρῆϑρες ("Favi", Atene 1905); del secondo ed., Atene 1933), in metri varî e in prosa lirica, raffigurazione simbolica del progresso dell'umanità da Prometeo a ...
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. Efestione chiama ἑνδεκασύλλαβος il metro saffico di undici sillabe (v. saffici, metri); ma il nome hendecasyllabus fu usato specialmente dai Latini, i quali con esso indicarono, oltre il salfico, anche [...] probabilità dal decasillabo francese e introdotto in Italia insieme con la prima lirica francese e provenzale, l'endecasillabo diventò il verso principale della nostra poesia.
Segnato dall'impronta del genio dantesco e petrarchesco, esso ripassava i ...
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Poeta francese, nato a Limoges verso il 1508, morto a Parigi nel 1588. Andato giovanissimo nella capitale, vi insegnò latino e greco con tanto successo che Francesco I lo nominò precettore dei suoi paggi [...] e per la prima volta in Francia, Omero e Teocrito. Con la sua predilezione per la poesia alessandrina destò il gusto della perfezione formale e della lirica dotta e difficile, e con le sue odi pindariche in latino, composte sull'esempio del cremonese ...
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Poeta austriaco, nato a Cernăuţ (Bucovina) il 23 novembre 1920. Compiuti gli studî liceali si recò a Parigi, seguendovi per qualche tempo corsi di medicina; sorpreso dallo scoppio della guerra in Bucovina, [...] , Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 142-143. Alcune liriche sono state tradotte in italiano da G. Musa, Poesia tedesca del dopoguerra, Milano 1958, e da A. Rendi, Giovani scrittori tedeschi, in Tempo ...
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Poeta e filologo cèco, nato a Strakonice il 7 marzo 1799, morto a Praga il 5 agosto 1852. Già nella sua prima raccolta di poesie: Smíšenr básně (Poesie varie) del 1822, si nota l'eco della poesia popolare [...] l'incendio di Mosca e la morte di Alessandro, ma non mancano echi anche della lirica popolare russa così ricca di motivi familiari e amorosi, ed echi di poesia satirica. Nella seconda raccolta, Č. canta con grande varietà di ritmi i moti del cuore ...
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Dopo la guerra B. ha proseguito la sua attività nelle più diverse direzioni. Nel genere narrativo la scelta di un registro comico trattato in chiave moralistico-fantastica è rilevabile in La cometa (1951) [...] Giulio d'Este e altri scritti ariosteschi (1958).
Un rinnovato interesse per la poesia, dopo un lungo intervallo, ha condotto B. all'edizione, in cinque volumi, delle sue opere liriche, di cui sono già usciti i primi volumi: La stella del mattino e ...
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HOPKINS, Gerard Manley
Salvatore Rosati
Poeta inglese, nato a Stratford (Essex) l'11 giugno 1844, morto a Dublino l'8 giugno 1889. Dopo brevi ma serî studî alla Highgate School, il H. fece un primo [...] come compromesso, insinuò intenzioni edificanti nelle sue non numerose poesie, nelle quali però, in massima parte, la visione puramente lirica predomina. Questo combattuto amore sembra aver dato alle liriche del H. una drammaticità, una parsimonia di ...
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ROMANI, Felice
Enrico Carrara
Letterato, nato in Genova il 31 gennaio 1788, morto a Moneglia il 28 gennaio 1865. Avverse vicende familiari gli tolsero l'agiatezza costringendolo a sostenere la vita [...] di sua moglie E. Branca (ivi 1883); Critica artistica-scientifica, raccolta c. s. (Milano 1883-84, voll. 2); Poesieliriche edite ed inedite, raccolte c. s. (Torino 1883).
Bibl.: L. Lianovosani [G. Salvioli], Saggio bibliogr. relativo ai melodrammi ...
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lirica
lìrica s. f. [dall’agg. lirico, sottint. poesia]. – 1. Lo stesso che poesia lirica, nei due distinti sign.: quello originario, di poesia che, presso i Greci, veniva cantata con l’accompagnamento del suono della lira, e quello più moderno,...
lirico
lìrico agg. [dal lat. lyrĭcus, gr. λυρικός, der. di λύρα «lira2»] (pl. m. -ci). – 1. a. Presso gli antichi Greci, poesia l. (o melica), la poesia destinata a essere cantata o recitata con l’accompagnamento della lira; si distingue tradizionalmente...