visiva, poesia Nella letteratura contemporanea, genere poetico sviluppatosi dagli anni Cinquanta in seno alle neoavanguardie artistiche europee su stimolo di una radicale revisione delle restrizioni poste [...] parte essenziale della funzione poetica, la poesiavisiva àncora saldamente il segno verbale a una apporto fondendo letteratura alta e cultura pop. Alla ricerca poetico-visiva e alle sperimentazioni verbo-visuali condotte negli anni Sessanta e ...
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Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, [...] altro tipo (per es., figurative o grafiche, come nella p. visiva). Ciò pone il problema se il metro sia propriamente un tratto distintivo puramente quantitative nel considerare le grandi opere di poesia. Va ricordato in particolare che un preciso ...
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Termine usato per designare, criticamente e cronologicamente, una produzione artistica e architettonica sviluppatasi in Italia e nel resto d’Europa nel corso del sec. 17°.
Arte e architettura
Dalla fine [...] vollero estrinsecarli, proiettarli in geroglifici, emblemi, compiacendosi di rincalzare la parola con una rappresentazione plastica aggiunta (poesiavisiva). I secentisti vedevano l’universo sotto specie d’argutezza; da tutti i fenomeni naturali e da ...
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Scrittore e operatore artistico italiano (n. Barcellona Pozzo di Gotto 1937). Dopo le prime opere di poesia, in cui ancora si avvertono gli echi della tradizione illustre (Fiere del sud, 1956, e L'anteguerra, [...] 1963, poi riunite con altri versi in L'età della ginnastica, 1966), si dedicò a esperimenti di poesiavisiva, caratterizzati da un felice equilibrio tra l'elemento verbale e quello iconico (Volkswagen, 1964), a operazioni di "cancellazione" (Il ...
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Poeta ceco (Protivín 1914 - Praga 2002). Influenzato dal surrealismo, sperimentò nella sua opera le più audaci innovazioni formali, affermandosi nell'uso del collage e nella poesiavisiva. Segnaliamo: [...] Křestní list ("Certificato di battesimo", 1941), Ódy a variace ("Odi e variazioni", 1946), Básně ticha ("Poesie del silenzio", 1961), V sedmém nebi (1964; trad. it. Al settimo cielo, 1965), Vršovický Ezop ("L'Esopo di Vršovice", 1966). ...
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VOZNESENSKIJ, Andrej Andreevič
Cesare G. De Michelis
Poeta russo sovietico, nato a Mosca il 12 maggio 1933. Cresciuto nella zona più colta della capitale sovietica (suo padre era uno scienziato), si [...] non copiosissima: da una parte, coltivando la forma del poema, che gli è particolarmente congeniale, dall'altra seguendo esperimenti di poesia "visiva". Giocoliere della parola (in ispecie con i suoi izopy, opyty izobrazitel'noj poezii, tentativi di ...
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Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F.T. Marinetti. Il f., attraverso tutta una serie di ‘manifesti’ e di clamorose polemiche, propugnò un’arte e un costume che avrebbero dovuto [...] il f. promosse le ‘parole in libertà’, in cui un esasperato associazionismo analogistico si tradusse nell’iconismo della poesiavisiva (‘auto-illustrazione’) e nella rivoluzione tipografica, ma contagiò anche lo stile espressivo dei ‘manifesti’, che ...
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Scultrice e poetessa visiva italiana (n. Roma 1934). Trascorsa l'infanzia a Zurigo, è tornata in Italia nel dopoguerra e ha frequentato a Roma l'Istituto d'arte e la Scuola libera del nudo. Dopo una prima [...] che si inseriscono in una ricerca poetico-visiva. Fogli manoscritti rilegati con foglie, spartiti musicali , 1998). Sue opere sono conservate nell'Archivio internazionale di poesiavisiva, nuova scrittura e libro oggetto di Senigallia e nel National ...
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Pignotti, Lamberto. – Poeta e artista italiano (n. Firenze 1926). Professore all’università di Firenze e poi dal 1971 al DAMS dell’Università di Bologna, fu tra i fondatori del Gruppo 70 e, poco dopo, [...] del Gruppo 63. È tra gli ideatori e teorici della cosiddetta poesiavisiva che partendo dalla base surrealista, neo Dada e Pop, si avvale dei diversi codici linguistici e percettivi. Sono nati così i collages composti da ritagli di scrittura e di ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] tra parole e immagini, né le prime debbono fare da commento alle seconde, né queste da illustrazione alle prime: la poesiavisiva pretende un'interazione totale tra i due codici, da cui nasca un senso unitario, integrativo dei due livelli espressivi ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...