Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] ; la strada può essere quella di un privilegio accordato ai motivi visivi, fatti di luce, di forme e di ritmi; ma l U. Barbaro, Il cinema di fronte alla realtà, in U. Barbaro, Poesia del film, Roma 1952.
C.L. Ragghianti, Cinema arte figurativa, Torino ...
Leggi Tutto
Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] è il medesimo, e della stessa natura sono i modi (figurativi o visivi), generalmente intesi, attraverso i quali si coagula in 'forma' uno essere 'tradotto' in film e i secondi in poesia, senza perdere la loro appropriata specificità.
La svolta ...
Leggi Tutto
Corre una singolare fatalità fra l'invenzione dei fratelli Lumière e l'alba del cosiddetto secolo breve. Il cinema ha forse inventato il Novecento: o è stato il Novecento a inventare il cinema? In modo [...] uno slancio che oltrepassava il solitario gustare una poesia, atto ordinario e consueto di un qualunque lettore opera hanno impiegato millenni, il cinema qualche decennio.
L'immagine visiva dunque fu anzitutto cifrata in bianco e nero: ciò che era ...
Leggi Tutto
Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] mentre nella scansione di una duplice temporalità, quella visiva e quella sonora, ha reso plausibile ‒ non portano il nome di Maurice Jaubert, interprete sensibilissimo del cinema di poesia di Jean Vigo, nonché autore di colonne sonore ‒ come quelle ...
Leggi Tutto
Avanguardia sovietica
Pietro Montani
Con questa espressione ci si riferisce, complessivamente, all'insieme dei movimenti artistici che, al seguito di un'immediata adesione del gruppo futurista, si riconobbero [...] risorse di uno sguardo decentrato (ossia di un'enunciazione visiva che si sposta di volta in volta dall'uno russo, Torino 1968.
Le poetiche russe del Novecento: dal simbolismo alla poesia proletaria, a cura di G. Kraiski, Roma-Bari 1968.
I formalisti ...
Leggi Tutto
Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] lato risulta decisamente implicata nel processo di ideazione del visivo cinematografico e dall'altro costituisce una traccia del ruolo del primo Novecento, dal Cubismo al Futurismo e al Surrealismo, dalla poesia di T.S. Eliot al romanzo di J. Joyce. E ...
Leggi Tutto
Altman, Robert
Simone Emiliani
Monica Trecca
Regista e produttore cinematografico statunitense, nato a Kansas City il 20 febbraio 1925. Raffinato sperimentatore di originali soluzioni narrative e tecniche, [...] film di circa 20 minuti, spezzandone così la linearità visiva.
Fu a partire dalla seconda metà degli anni Settanta che cuts. In quest'ultimo, ispirato da nove racconti e da una poesia di R. Carver e percorso da numerosi omaggi al cinema europeo (il ...
Leggi Tutto
Cocteau, Jean
Bruno Roberti
Regista e sceneggiatore cinematografico, poeta e drammaturgo, pittore e saggista francese, nato a Maisons-Laffitte (Yvelines) il 5 luglio 1889 e morto a Milly-la-Forêt (Essonne) [...] delle mode, e tenendo fede a un'idea di poesia, come cifra di stile che si irradia nella visibilità Potomak (1939) la frammentazione del punto di vista, l'andamento visivo e il montaggio nervoso della sua scrittura preludono al cinema. Nell'impianto ...
Leggi Tutto
Dadaismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema dadaista
Come scrisse nel 1948 Tristan Tzara in Le surréalisme et l'après-guerre, "Dada nacque da un'esigenza morale, da una volontà implacabile [...] grafici si susseguivano nello spazio formando una specie di partitura visiva, furono in questo senso di grande interesse teorico e de mer (1929) ‒ illustrazione vagamente surrealista di una poesia di R. Desnos ‒ e soprattutto Le mystère du château ...
Leggi Tutto
Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] Curtiz); talvolta sceglie la prosa e talvolta tenta la poesia. Dipende dalle poetiche dei registi, e ancor più dalle il film opera da innesco o da terminale di nuove forme di esperienza visiva (per es., quando consolida l'uso di nuovi punti di vista, ...
Leggi Tutto
visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte....