LAMA (della Lama), Giovan Bernardo
Valentina Sapienza
Nacque a Napoli in una data imprecisata, comunque collocabile nel primo trentennio del secolo XVI, da Matteo, o Maczeo, pittore documentato nella [...] Cinquecento, non, come scriveva De Dominici, presso Giovanni Antonio D'Amato il Vecchio prima, e Andrea Sabatini e Polidoro Caldara daCaravaggio poi (pp. 115-117), ma più plausibilmente nella bottega del padre. Qualche anno prima, mentre l'eco delle ...
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GROSSO CACOPARDO, Giuseppe
Giovanni Molonia
Nacque a Messina il 28 sett. 1789 da Francesco Grosso, "chirurgo di Marina", e da Francesca Cacopardo. Per distinguersi dai tanti omonimi presenti in città [...] Messina per i tipi di G. Pappalardo 1822) senza nome, ma da noi contemporanei conosciuto Gius. Grosso Cacopardo la quale opera che ora si e i suoi seguaci; nella seconda sono Polidoro Caldara daCaravaggio e i suoi allievi; alla terza appartengono ...
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JACOPO di Giovanni, detto Jacone
Sara Magister
Nacque a Firenze il 6 febbr. 1495 da Giovanni di Francesco (cfr. Pinelli). Entrò giovane nella bottega di Andrea d'Agnolo (detto Andrea del Sarto), presso [...] studiare le facciate dei palazzi affrescate daPolidoro Caldara daCaravaggio e Maturino da Firenze; tornò a Firenze nel opere sono conservate delle molte elencate dalle fonti, e principalmente da Vasari. Fra queste è la tavola d'altare, una Madonna ...
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FOTI, Luciano
Gioacchino Barbera
Sono poche le notizie sulle vicende biografiche e sulle opere di questo pittore nato a Messina nel 1694, seguace di Placido Celi. Sia le fonti antiche sia gli studi [...] (1792) viene definito "copista egregio di qualsivoglia mano" e soprattutto imitatore di Polidoro Caldara daCaravaggio, al punto che molte sue opere furono vendute come originali di questo, e ancora come singolare figura di antiquario e collezionista ...
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BUSO (Busso, Busi, Bussi), Aurelio
Maria Civita Cardi
Nato a Crema, visse nella prima metà del sec. XVI. Per la maggior parte le sue opere sono andate perdute. Le fonti lo dicono allievo di Polidoro [...] Caldara daCaravaggio e di Maturino, con i quali lavorò durante il suo soggiorno a Roma (il B. è tra gli accademici di del secolo. È probabile che si pensassero sue alcune tele di Giovanni da Monte, cremasco e allievo, secondo il Lanzi, del B., poste ...
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CESARI, Giuseppe, detto il Cavalier d'Arpino
Herwarth Roettgen
Figlio di Muzio di Polidoro, "Pintore d'Arpino, che con maniera assai grossa dipingeva de' voti" (Baglione, p. 367), e di una Giovanna, [...] stile di questi anni è improntato delle trasparenze pittoriche, quasi da acquerello, di Raffaellino da Reggio, di G. de Vecchi, di A. Lilio, di decorare tutta la cappella, che fu invece compiuta dal Caravaggio nel 1599-1600 e 1603. Lo stile del C. si ...
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