Pittore (Cosenza 1503 - ivi 1565), attivo a Napoli dal 1539 al 1549. Sensibile ai modi di Polidoro da Caravaggio, dipinse opere dai vivaci toni narrativi, fra le quali: Madonna col Bambino e santi (1545, [...] Napoli, S. Aniello); Ascensione della Vergine (1551, Cosenza, S. Francesco di Paola) ...
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Erudito (Nardò 1695 - ivi 1760); fu benemerito della sua città, ma fu anche responsabile, insieme con Pietro Polidoro, della falsificazione di documenti antichi. Le sue opere più note sono Delle scienze [...] e delle arti ... nel regno di Napoli (1738) e l'incompiuta Istoria degli scrittori nati nel regno di Napoli (6 voll., 1744 segg.) ...
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Pittore (n. in Calabria 1486 circa - m. Napoli 1542), attivo a Napoli dal 1508, forse allievo a Roma di Polidoro da Caravaggio. Una sua Disputa di s. Agostino (1530) è nella pinacoteca di Napoli. ...
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GIORDANO, Stefano
Francesca Campagna Cicala
Nacque a Messina in data imprecisata. La sua produzione artistica, che si colloca intorno alla metà del secolo XVI, documentata da alcune opere firmate e [...] . 397, 404, 407 s.; C. Vargas, in La pittura in Italia. Il Cinquecento, II, Milano 1988, p. 729; P. Leone de Castris, Polidoro da Caravaggio tra Napoli e Messina (catal., Napoli), Milano-Roma 1988, pp. 143 s., 153-157; F. Campagna Cicala, in F. Zeri ...
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Pittore (sec. 16º), d'origine napoletana ma operoso a Messina; di lui si hanno notizie fino al 1581. La sua pittura è intimamente legata a quella di Polidoro da Caravaggio, di cui forse fu scolaro, e a [...] quella di Marco Pino. Dipinti del G. a Rometta, Siracusa, Messina, Milazzo e altrove ...
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Incisore (Firenze 1615 - Roma 1669); allievo di F. Furini e seguace di S. della Bella, lavorò specialmente a Roma. Fra le sue fini incisioni ricordiamo quelle del fregio di Polidoro da Caravaggio per palazzo [...] Cesi, 1658; tavole per l'opera Le gemme antiche figurate di L. Agostini, 1657, ecc. Come pittore è noto soltanto per una Maddalena ...
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BEMBO, Gian Francesco, detto il Vetraio
Franco Mazzini
Scarse sono le notizie e le opere di questo pittore cremonese, forse nipote di Bonifacio. Il Vasari, nella Vita di Polidoro e Maturino, ricorda [...] a Roma, ai tempi di Leone X (dal 1513), un Gian Francesco Vetraro, che aveva decorato con figure di "ignudi" un'"arme" del papa sulla facciata della casa del card. Francesco Salvini; e conclude: "se la ...
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BUSO (Busso, Busi, Bussi), Aurelio
Maria Civita Cardi
Nato a Crema, visse nella prima metà del sec. XVI. Per la maggior parte le sue opere sono andate perdute. Le fonti lo dicono allievo di Polidoro [...] Caldara da Caravaggio e di Maturino, con i quali lavorò durante il suo soggiorno a Roma (il B. è tra gli accademici di S. Luca citati dal Missirini). Secondo il Soprani, affrescò a Genova il palazzo Cattanei ...
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Si conoscono scultori di questo nome, appartenenti a una stessa famiglia attiva a Rodi tra il 2º e il 1º sec. a. C.; uno di essi è indicato da Plinio come autore del Laocoonte, insieme ad Atanodoro e a [...] Polidoro rodî. Con gli stessi autori del Laocoonte sono probabilmente da collegare le sculture che sono state rinvenute a Sperlonga (v.). ...
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Silografo (secondo quarto del sec. 16º), seguace di Ugo da Carpi, alla cui maniera si avvicinò più degli altri, bene intendendo e rendendo gli effetti pittorico-luministici della nuova arte. Interpretò [...] composizioni di Raffaello e dei suoi allievi Maturino e Polidoro, e specialmente del Parmigianino. ...
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pre-bunking (prebunking) s. m. inv. La pratica e le tecniche di contrasto preventivo della disinformazione, con riferimento sia ai mezzi di informazione tradizionale sia, in particolar modo, ai social media. ♦ La teoria dell'inoculazione, nota...
auri sacra fames
‹àuri ...› (lat. «esecranda fame di oro»). – Noto emistichio virgiliano (Aen. III, 57) nell’episodio del giovinetto Polidoro, figlio di Priamo, ucciso dal tracio Polimestore avido dei suoi tesori; è spesso citato come sentenza...