Termine usato per la prima volta da Giovanni de Muris nel'300 (dall'atto di combinare i suoni indicati dalle note: punto contro punto) e che oggi vale: arte di combinare con una data melodia (canto dato) [...] e dal ricercare si maturava la fuga (v.), la più organica tra le forme contrappuntistiche, quella che segna il vertice della polifonia imitativa, e che poi passò dagli strumenti alle voci.
Nella seconda metà del sec. XVIII sotto la spinta dello stile ...
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Musicista (Vallerano, Viterbo, 1583 - Roma 1629); allievo di G.B. Nanino, fu organista a Vallerano e in S. Maria in Trastevere a Roma, quindi maestro di cappella in varie chiese di Roma e infine (1626) [...] in S. Pietro. È uno dei tipici esponenti della grandiosa polifonia barocca di scuola romana. ...
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Canto alternato tra il solista e l’assemblea (o il coro), una delle più antiche formule del canto liturgico con testo latino. Nello stile polifonico, il canto dei solisti, a più voci, è piuttosto elaborato [...] contrappuntisticamente, mentre quello del coro è omofono o di una polifonia semplicissima. Nella liturgia latina si ha il r. sia nell’ufficio divino sia nella messa. Nell’ufficio divino il r. è in diretto rapporto con la lettura e costituisce la ...
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CIMA, Gian Paolo (Giovanni Paolo)
Alberto Iesuè
Nacque a Milano verso il 1570. Fu organista e maestro di cappella in S. Maria presso S. Celso a Milano (1606-1610). Nelle sue composizioni, come in quelle [...]
Organista eccelso, assai stimato negli ambienti musicali italiani anche nei secoli successivi, segnò il passaggio dalla polifonia romana allo stile concertafite. Con il Capriccio per cornetto etrombona overo violino et violone, inserito nei Concerti ...
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GERELLI, Ennio Enrico
Francesco Izzo
Nacque a Cremona il 12 febbr. 1907 da Primo e da Giulia Sajani. Intrapresi gli studi musicali in giovane età, conseguì il diploma di violino presso il conservatorio [...] di Bologna, e compì quindi i corsi di composizione e polifonia vocale presso il conservatorio di Milano. La sua carriera prese avvio nel 1935, anno in cui divenne maestro sostituto al teatro alla Scala, posizione che mantenne fino al 1940, ...
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Teorico e critico della letteratura (Orel 1895 - Mosca 1975). Ha acquistato grande notorietà con i suoi studî su Dostoevskij (Problemy tvorčestva Dostoevskogo "Problemi dell'opera di D.", 1929, riedito [...] il titolo Problemy poetiki Dostoevskogo, 1963, trad. it. Dostoevski. Poetica e stilistica, 1968), nei quali esamina la 'polifonia' come principio costitutivo dell'arte dostoevskiana. Tra le altre opere, fondamentale il suo lavoro su Rabelais, tesi di ...
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Musicista (Oxford 1583 - Canterbury 1625). Allievo del padre, William (Oxford 1540 circa - Cambridge 1595), fu organista delle cappelle di corte e di Westminster e compositore e virginalista di camera [...] del re. È tra i primi importanti compositori inglesi del suo tempo. Il suo stile si basa sulla polifonia cinquecentesca, ma nei mottetti con episodî a solo, accompagnati da organo o altri strumenti, prelude allo stile concertato. Anche il figlio ...
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Verdelot, Philippe
Marco Mangani
Della vita di V. si sa pochissimo (le notizie più aggiornate sono in Amati-Camperi 2001). Poiché lo si trova talvolta indicato come «Deslouges», Anne-Marie Bragard (1964) [...] 1967), ma più recentemente è stato messo in luce che il brano di V. si inserisce in un’ampia tradizione di polifonia colta d’ispirazione savonaroliana, e che il soggetto ostinato associato da V. al salmo 132 è strettamente imparentato con la semplice ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’età dell’umanesimo è definita dai musicologi “età della chanson”, per il rapido diffondersi [...] da una voce, viene ripreso a breve distanza da altre voci. Questa risorsa, così essenziale alla logica strutturale della polifonia, sortisce potenti effetti espressivi quando viene applicata a frasi e a porzioni di testo, le quali, ripetendosi tra le ...
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Musicista (forse Hollingue, od. Haut-Wignes, Pas-de-Calais, 1459 circa - St. Quentin 1522), allievo di J. Des prés; cantore e maestro alla cappella reale, compositore di corte e canonico a St. Quentin. [...] Per le sue numerose e magistrali composizioni chiesastiche è considerato come uno dei maggiori esponenti della polifonia franco-fiamminga del tempo. Di lui ci rimangono venti messe oltre a mottetti, salmi, magnificat, canzoni francesi. ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...