Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] alla corte napoletana.
Il momento massimo dell’arte musicale spagnola si ebbe nel 16° sec. con la fioritura di grandi scuole polifoniche che ebbero i loro massimi esponenti nelle figure di F. Guerrero, D. Ortiz, A. de Cabezón e soprattutto T.L. de ...
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TRASCRIZIONE
Giulio Cesare Paribeni
. Musica. - Termine che designa l'adattamento di una composizione a un mezzo (o ad un complesso di mezzi) d'esecuzione, diverso da quello per il quale la composizione [...] generale si può asserire che nel Medioevo la musica strumentale non sia stata altro che un adattamento della musica vocale agli strumenti atti alla polifonia, cioè una trascrizione. Per il liuto, per l'organo, per il cembalo, il ricavare le parti di ...
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È una delle due inseparabili manifestazioni della tonalità, cioè dell'ordine dei rapporti fra suoni di varia altezza. Quando i suoni si combinano simultaneamente, ha luogo l'armonia; invece quando si combinano [...] risultasse un'armonia piuttosto piena che vuota, o governata da una qualche logica. L'armonia era un risultato, una conseguenza della polifonia (che dal sec. XIV in poi si disse contrappunto), ma non era uno degli scopi da raggiungere, come invece fu ...
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TROMBONCINO, Bartolomeo
Roberto Caggiano
Musicista, nato a Verona e vissuto fra il sec. XV e XVI. Scarse notizie si hanno di lui: fu alla corte dei Gonzaga a Mantova verso il 1487 e si sa che nel 1499 [...] di Ferrara. Ebbe larga rinomanza come autore di "frottole" (v.), che si distinguevano per la spiccata tendenza alla polifonia, in confronto del carattere omofonico proprio del genere frottolistico. La sua opera ci è conservata in gran parte nella ...
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Musicista e compositore russo (Saratov 1934 - Amburgo 1998). Dopo i primi studî a Vienna (1946-48), si formò al conservatorio di Mosca (1953-58), dove insegnò strumentazione dal 1962. Partito da posizioni [...] decennio successivo a una sintesi di stile e di linguaggi aperta a influenze estranee (jazz, forme antiche, la polifonia, Mahler, il corale russo, i Minnesänger). In seguito, influenzato dagli ultimi esiti di Šostakovič, pervenne alla creazione di ...
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Musicista (Modena 1550 - ivi 1605), canonico a Correggio (1593), poi (1596) maestro di cappella nella cattedrale di Modena, e (1598) alla Corte ducale. Oltre a 4 pubblicazioni di musica sacra, diede alle [...] particolare Le veglie di Siena overo i vari humori della musica moderna, da 4 a 6 voci (1604) e una "comedia harmonica", L'Amphiparnaso (1594), ove si svolge una vivace rappresentazione di personaggi e scene resa attraverso la polifonia madrigalesca. ...
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Secondo la definizione di Michele Praetorius (1608) è una specie di fantasia improvvisata, nella quale si passa da un tema all'altro. Quindi sinonimo, in origine, di fantasia e anche di ricercare. Più [...] quella che viene suggerita dalla parola capriccio; libertà, estrosità, stravaganza, espresse durante un periodo plurisecolare, in polifonia strumentale. Ciò comporta un trattamento tematico ricco di trasformazioni, frequenza di modulazioni ritmiche e ...
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PÉROTIN le Grand (Magister Perotinus Magnus)
Henry PRUNIERES
Le uniche notizie che si abbiano su questo maestro sono contenute in un trattato anonimo inglese del sec. XIII; in esso si celebra "Magister [...] maestro di cappella in Notre-Dame a Parigi e si è d'accordo nel ritenere che P. abbia dato assetto definitivo alla polifonia misurata, nata in Francia durante la seconda metà del sec. XII e che da principio ebbe come centro d'irradiazione Parigi.
Il ...
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DE SANTI, Angelo
Aldo Bartocci
Nacque a Trieste il 12 luglio 1847 da Pietro e da Anna Bonivento. Il 3 giugno 1863 entrò nella Compagnia di Gesù, e compì gli studi letterari e musicali a Trieste; poi [...] maturando i primi risultati della sua azione: si fondarono in Italia le Scholae cantorum, il canto gregoriano e la polifonia vennero eseguiti in modo più conforme alla liturgia e alla tradizione, il loro studio fu introdotto nei conservatori e nei ...
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CASIMIRI, Casimiro Raffaele
Maria Caraci
Nacque da Margherita Angeletti e da Augusto a Gualdo Tadino (Perugia) il 3 novembre del 1880. Compì i suoi studi classici nel seminario di Nocera Umbra, dove [...] di S. Giovanni, si rivolse al C. per un ciclo di concerti negli Stati Uniti. Venne così fondata e organizzata la Società polifonica rom.ana, con la quale il 16 sett. 1919 il C. andò per la prima volta in America, riscuotendo entusiastici successi. In ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...