Nome generico delle notazioni praticate nei diversi paesi per vari strumenti polifonici (liuto, cembalo, organo ecc.) dal Medioevo al 17° secolo. Differiva dalla normale scrittura per l’uso di cifre o [...] di lettere, o d’ambedue, in sostituzione o in aggiunta alle note, che indicavano solo la durata. Le tecniche di i. variavano da paese a paese tanto che si parla comunemente di i. italiana, tedesca, spagnola, ...
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In musica, componimento per cinque esecutori; può essere vocale, come nei madrigali polifonici e nei concertati dell’opera teatrale, o strumentale, come nelle forme di musica da camera.
In senso stretto, [...] per q. strumentale si intende un componimento, generalmente in forma di sonata, per due violini, viola, violoncello e pianoforte, oppure per due violini, viola, due violoncelli (è questo, per es., l’organico ...
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POLIFONIA (dal gr. πολύς "molto" e ϕωνή "suono")
Gastone ROSSI-DORIA
Come è già indicato dall'etimologia, questo termine corrisponde all'unione di più voci (umane o strumentali) in concerto. Mancano [...] l'eterofonia greca riducendosi ad un raddoppio più o meno variato da ornamentazioni. Difficile è invece l'escludere la pratica polifonica dall'arte popolare di quelle remote civiltà, quantunque ne manchino testimonianze.
Dal sec. VIII in poi s'inizia ...
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Musicista (Caravaggio 1555 circa - Milano 1622). Maestro di cappella a S. Barbara di Mantova e al duomo di Milano, compose molta musica sacra e profana per voci e anche per voci e strumenti. Celebri i [...] suoi madrigali e "balletti" polifonici. ...
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Il più noto dei 7 salmi penitenziali (Salmo 50), così detto dalla parola con cui ha inizio nella versione latina della Vulgata (Miserere mei, Deus, secundum …).
I primi canti sul testo del M. risalgono [...] al Cinquecento (C. Festa e altri): essi sono polifonici (a 2 cori, l’uno a 5 e l’altro a 4 voci), alternati con recitativi del restante testo liturgico. Celebre il Miserere di G. Allegri, eseguito esclusivamente nella Cappella Sistina e trascritto a ...
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Trombonista tedesco (Francoforte sul Meno 1928 - ivi 2005). Collaborò con i maggiori esponenti del jazz americano, dal moderno (D. Gillespie, L. Konitz) alle avanguardie (D. Cherry, S. Lacy), fino alle [...] esperienze elettriche (J. Pastorious). Nel 1972 lanciò una tecnica che ha fatto scuola, grazie alla quale, regolando pressione del labbro ed emissione vocale armonizzata, riusciva a trarre dal trombone effetti polifonici. ...
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Musicista (Firenze 1325 - ivi 1397), uno dei maggiori esponenti dell'Ars nova fiorentina. Fu organista nella chiesa di S. Lorenzo (abilissimo, malgrado la cecità che lo aveva colpito fanciullo), autore [...] di composizioni vocali notevolissime per freschezza d'ispirazione, libertà e grazia melodica. Inventore di uno strumento da lui chiamato "sirena delle sirene". Si conservano molte sue ballate, nonché madrigali e altri brani polifonici. ...
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TERZA
Giulio Cesare Paribeni
. Nome di un intervallo musicale. Si distingue in: maggiore, formata di due toni
e minore, formata di un tono e un semitono diatonico
Le forme cromatiche della terza sono [...] agl'intervalli consonanti. Tuttavia nella teoria medievale non fu ammessa tra le consonanze, se non dopo che i procedimenti polifonici chiamati gymel e falso bordone non ne ebbero sancito l'uso, insieme con quello della sesta (secolo XIII). Negli ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel fiorire delle città e delle sue maggiori istituzioni rappresentative, [...] di indicazioni. Il linguaggio musicale si integra con quello poetico nelle varie forme di poesia per musica, monodica e polifonica, che si sviluppano nei secoli centrali del Medioevo. Questa non è la sola dimensione dell’incontro fra musica e ...
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IMPROVVISAZIONE
Umberto BOSCO
Musica. - L'arte di comporre eseguendo (le origini della quale son quelle della stessa musica) nella storia musicale dell'era nostra si manifesta già negli organa (v.) [...] " (v. canto). Come nella musica vocale, così anche nella strumentale si dà improvvisazione, specialmente negli strumenti polifonici; nei quali prese le mosse da semplici funzioni d'accompagnamento e di sostegno, sviluppandosi poi rapidamente (del sec ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...