Ramo, detto anche succhione, originato per lo più da gemma avventizia di piante legnose, alla base del fusto o attorno ai cercini di cicatrizzazione di vecchi tagli. Costituisce un segnale di decadenza [...] , o anche del tronco; i p. superflui si tolgono durante l’estate. Servono anche per la moltiplicazione dell’albero, specialmente quelli podali e quelli di radice (p. radicali). Le Conifere non emettono polloni. L’albero che dà facilmente p. è detto ...
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Bosco che si taglia periodicamente per la legna, lasciando i ceppi da cui si origineranno nuovi polloni. I boschi c. sono costituiti da latifoglie che producono buona legna da taglio, quali querce, carpini, [...] faggi. In Italia occupano le pendici più basse delle Alpi e degli Appennini, per un’estensione pari al 55% dell’intera area forestale, cioè circa 3 milioni di ettari ...
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Nome comune della corteccia di due specie di Cinnamomum (famiglia Lauracee).
La c. vera (c. regina, c. di Ceylon) è data da Cinnamomum zeylanicum (v. fig.), piccolo albero di Ceylon, coltivato anche [...] a Giava e nelle Indie Occidentali: si tagliano forti polloni di due anni, se ne asporta la corteccia in pezzi lunghi 20-30 cm, che si liberano dello strato sugheroso e si lasciano poi seccare arrotolati l’uno nell’altro. Le singole cortecce hanno in ...
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Piante che sopravvivono agli incendi o sono favorite da questi perché provviste di organi di sopravvivenza particolarmente resistenti (come bulbi, tuberi e rizomi delle geofite) o di fogliame facilmente [...] in tal modo la sopravvivenza dei cespi basali, da cui, al sopraggiungere delle piogge, vengono rapidamente emessi nuovi polloni. Le p. sono frequenti nelle aree mediterranee e, in generale, in climi caratterizzati da una marcata aridità stagionale ...
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topofisi In botanica, fenomeno che si manifesta nella moltiplicazione di alcune piante per mezzo di talea o per innesto; consiste nella presenza di caratteri diversi a seconda del posto che rami vegetativi [...] così una talea proveniente dalla regione fiorifera ha una tendenza più forte a produrre fiori che non una talea vegetativa; un pollone, trapiantato, sviluppa una pianta che mostra maggiore tendenza a originare polloni che piante provenienti da seme. ...
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Botanica
Gemma ascellare che non si sviluppa in ramo, ma conserva la possibilità di farlo. Le gemme d. (dette anche criptoblasti), si trovano soprattutto nella parte inferiore dei rami o del fusto delle [...] del fusto, le gemme d. si sviluppano generando rami (rami o germogli preventivi o polloni). Su tale capacità si fonda la pratica del ceduo per ottenere polloni.
D. si dicono anche primordi di radici caulogene che di solito non si sviluppano; per ...
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Biologia
Gruppo di individui allevati in laboratorio, selezionati per uno o più caratteri e derivati da un progenitore comune. Per es.: c. di mutanti di Drosophila, c. cellulare, formato da cellule derivate [...] delle piante legnose, da cui si alza il tronco e da dove si diramano le radici e spesso nascono molti polloni. Possiede rigonfiamenti di forma mammellonare, ovoidale (ovoli nell’ulivo), che possono essere adoperati per la moltiplicazione dell’albero ...
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Arbusto (Corylus avellana) delle Betulacee, comune in tutta l’Europa e nel Caucaso, diffuso in Italia allo stato selvatico e coltivato (soprattutto nel Viterbese, nell’Avellinese e sull’Etna). Ha chioma [...] in parte da una cupola fogliacea, campanulata. Si coltiva nelle zone collinari, in terreni profondi, freschi; si moltiplica per polloni e talora per seme. Il seme (nocciola) si consuma fresco o secco e si usa largamente nell’industria dolciaria ...
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Simarubacee Famiglia di piante Dicotiledoni, ordine Sapindali, legnose con foglie di norma pennato-composte, comprendente circa 200 specie delle regioni calde. Il monofiletismo delle S. è sostenuto da [...] si è diffusa spontaneamente in tutte le regioni d’Italia, soprattutto in terreni aridi, in quanto le radici, lungamente striscianti, emettono polloni anche lontano dalla pianta madre e i semi, muniti di un’ala, vengono facilmente dispersi dal vento. ...
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Nome comune delle piante e dei frutti del genere Ribes, famiglia Grossulariacee, che comprende circa 150 specie delle zone temperate settentrionali e della regione andina. Sono piccoli arbusti più o meno [...] si consumano freschi o se ne fanno sciroppi e marmellate. I r. si moltiplicano per talea, margotta e per polloni; richiedono clima temperato (nei climi troppo caldi i frutti restano piccoli e cadono precocemente) e terreni piuttosto freschi; sono ...
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pollonante
agg. [der. di pollone; propriam., part. pres. di un raro pollonare «mettere polloni»]. – In agraria, detto di albero che dà facilmente polloni.