(o tagliata, abbattuta)
Agraria
In selvicoltura, la recisione dei polloni o degli alberi di un bosco, e l’area nella quale è stata effettuata, di solito nei boschi cedui.
Editoria
Nell’impaginazione [...] dei giornali, t., o articolo di t., articolo collocato al centro della pagina con titolo su due o tre colonne (così da ‘tagliare’ in certo modo la pagina).
Nelle arti grafiche, la fisionomia dei caratteri ...
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Nome comune della corteccia di due specie di Cinnamomum (famiglia Lauracee).
La c. vera (c. regina, c. di Ceylon) è data da Cinnamomum zeylanicum (v. fig.), piccolo albero di Ceylon, coltivato anche [...] a Giava e nelle Indie Occidentali: si tagliano forti polloni di due anni, se ne asporta la corteccia in pezzi lunghi 20-30 cm, che si liberano dello strato sugheroso e si lasciano poi seccare arrotolati l’uno nell’altro. Le singole cortecce hanno in ...
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Arbusto (Corylus avellana) delle Betulacee, comune in tutta l’Europa e nel Caucaso, diffuso in Italia allo stato selvatico e coltivato (soprattutto nel Viterbese, nell’Avellinese e sull’Etna). Ha chioma [...] in parte da una cupola fogliacea, campanulata. Si coltiva nelle zone collinari, in terreni profondi, freschi; si moltiplica per polloni e talora per seme. Il seme (nocciola) si consuma fresco o secco e si usa largamente nell’industria dolciaria ...
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Nome comune delle piante e dei frutti del genere Ribes, famiglia Grossulariacee, che comprende circa 150 specie delle zone temperate settentrionali e della regione andina. Sono piccoli arbusti più o meno [...] si consumano freschi o se ne fanno sciroppi e marmellate. I r. si moltiplicano per talea, margotta e per polloni; richiedono clima temperato (nei climi troppo caldi i frutti restano piccoli e cadono precocemente) e terreni piuttosto freschi; sono ...
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Nome comune delle piante del genere Olea della famiglia Oleacee, ordine Lamiali, e in particolare di Olea europaea, nella sottospecie domestica, albero comunissimo nelle nostre regioni, di grande importanza [...] ; quindi si trasferiscono nel vivaio e dopo 2-3 anni si mettono a dimora. La propagazione per parti di pianta, e cioè per ovoli, polloni e talee, è più comune: il getto migliore sorto da un ovolo si cura come gli olivini per 3-4 anni e poi si mette ...
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Per ottenere un vino di eccellente pregio analitico-sensoriale è necessario soddisfare contemporaneamente due condizioni selettive: l'ottimizzazione sia dei fattori viticoli sia di quelli enologici del [...] dei germogli in accrescimento atta a ridurre la sintesi eccessiva di zuccheri; la spollonatura, ovvero la rimozione dei germogli (polloni) che nascono sulle radici; la legatura, ovvero la giustapposizione e il fissaggio del verde e dei germogli sulla ...
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VITE (lat. vitis; fr. vigne; sp. vid; ted. Winstock; ingl. vine)
Giovanni DALMASSO
Per vite, senz'alcun aggettivo, comunemente s'intende la vite europea o nostrana. Botanicamente, si tratta della specie [...] col tempo finiscono per trovarsi sul legno vecchio. Allorché esse si aprono, dànno origine ai cosiddetti succhioni o polloni, normalmente infruttiferi. Le gemme della vite sono protette contro le intemperie da scaglie (perule) e da peli cotonosi ...
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pollonante
agg. [der. di pollone; propriam., part. pres. di un raro pollonare «mettere polloni»]. – In agraria, detto di albero che dà facilmente polloni.