GISULFO
Paolo Cherubini
Principe di Salerno, secondo di questo nome, nacque, probabilmente all'inizio del secondo quarto del sec. XI, da Guaimario (V) e da Gemma, principi longobardi di Salerno, secondo [...] nell'autunno del 1073, G. sarebbe stato inviato dal pontefice in missione a Napoli (Morghen, p. 63; Lentini B. Ruggiero, Principi, nobiltà e Chiesa nel Mezzogiorno longobardo. L'esempio di S. Massimo di Salerno, Napoli 1973, pp. 42, 51, 61, 66, 86; P. ...
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LANFREDINI, Giovanni
Marco Pellegrini
Nacque a Firenze nel 1437 da Orsino di Lanfredino e da Ginevra di Piero Capponi, nel quartiere di S. Spirito, "gonfalone" Drago.
La sua giovinezza - tipica di un [...] settanta); ma fu con il L. che la famiglia attinse alla massima gloria, rappresentata da una prossimità con la casa Medici e i suoi di Lorenzo il Magnifico.
Nominato ambasciatore residente presso il pontefice nel maggio 1487, il L. si trasferì a Roma ...
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CAPODIFERRO, Evangelista Maddaleni (Maddalena) de', detto Fausto
Gianni Ballistreri
Nacque a Roma nella seconda metà del sec. XV, primogenito di Niccolò di Evangelista e di Ambrosina, forse anch'ella [...] col governatore di Roma a denunziare il rapimento allo stesso pontefice Alessandro VI: il papa "subrisit", ma fece in modo nella Vita del Machiavelli (II, pp. 1108 ss.). Ma la massima parte dell'opera del C. resta inedita in numerosi manoscritti, ...
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GIACOMELLI, Giacomo
Michele Di Sivo
Nato intorno al 1498 da una famiglia romana di accademici, si laureò in medicina alla Sapienza di Roma, dove insegnò filosofia, sicuramente dal 1539 al 1542, ma probabilmente [...] . 1545 al fratello, che gli faceva da tramite con il pontefice, il G. scriveva invece che con l'apertura del concilio tenace rappresentante del partito della traslazione, e nel momento di massimo scontro tra il papa e Carlo V la possibilità si faceva ...
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BOTTA, Leonardo
Roberto Zapperi
Di antica e nobile famiglia cremonese, nacque verso il 1431 da Giovanni, che si era segnalato al servizio degli Sforza. Studiò con l'umanista Francesco Filelfo dal quale [...] delle trattative con Roma. Il 16 apr. 1480 fu concluso nel massimo segreto un trattato di alleanza tra Venezia e Roma che dava mano "ad molti de costoro non piace questa avidità del pontefice", e non mancò di esercitare tutta la possibile pressione ...
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ERIZZO, Nicolò
Giuseppe Gullino
Primogenito del cavaliere Nicolò, detto Andrea, e di Caterina Grimani di Marcantonio di Pietro, nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Martino di Castello, il 15 genn. [...] di ritorsione per la recente soppressione, da parte del pontefice, dell'antico patriarcato di Aquileia e non aveva mancato crisi che travagliava il pontificato, decise di trarne il massimo partito, magari coniugando l'interesse della Repubblica con ...
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GONZAGA, Francesco
Silvano Giordano
Nacque il 31 luglio 1546 a Gazzuolo (presso Mantova), e fu battezzato con i nomi di Annibale Fantino. Dal padre Carlo, marchese di Gazzuolo, e dalla madre Emilia [...] oriunde del Mantovano e fissò il numero massimo delle appartenenti a ciascuna comunità. Ordinò rendere omaggio al nuovo papa; a Bologna, però, egli apprese della morte del pontefice, tornando così in sede. Ripartì per Roma all'elezione di Paolo V ( ...
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FANTINO
Jean-Marie Sansterre
Quando, nel maggio del 591, viene citato per la prima volta nelle fonti a noi note, F. appare già rivestire il rango di defensor della Chiesa romana e serviva nell'amministrazione [...] - i quali consentivano la coabitazione solo con "matre, amita, germana et aliis huiuscemodi", ricorda il pontefice -, doveva intervenire con la massima fermezza per stroncare l'abuso. Gregorio I affidava inoltre a F. - così come agli altri suoi ...
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DE ANGELIS, Filippo
Giuseppe Monsagrati
Nacque ad Ascoli Piceno il 16 apr. 1792 da Vincenzo, ricco possidente, e da Maria Alvitreti, discendente da illustre famiglia ascolana insignita del marchesato [...] , il cardinale osservò nei primi anni di permanenza a Torino il massimo riserbo; Pio IX lo considerava alla stregua d'un martire e ogni , sul problema principale, quello dell'infallibilità del pontefice, diede prova di una certa apertura fino a ...
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Martino IV
Simonetta Cerrini
Simon de Brie (o di Brion o di Mainpincien), familiare dei conti di Champagne, dovette studiare a Parigi prima di diventare - sembra su interessamento della corte - tesoriere [...] di Carlo d'Angiò all'investitura della Sicilia, limitando al massimo gli onori che gli derivavano dal titolo di senatore a vita la bolla Ad fructus uberes (13 dicembre 1281) il pontefice concesse loro il diritto di predicare liberamente con la sola ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
pontefice
pontéfice s. m. [dal lat. pontĭfex -fĭcis, che tradizionalmente si ritiene comp. di pons pontis «ponte» e tema di facĕre «fare»: inizialmente il termine designava forse colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere]. – 1....