SIRI, Giuseppe
Nicla Buonasorte
– Nacque a Genova il 20 maggio 1906 da Nicolò e da Giulia Bellavista.
All’età di dieci anni entrò nel seminario minore del Chiappeto, ben presto trasformato in alloggio [...] era in diocesi la massima autorità e chiedeva ai preti l’obbedienza che egli professava nei confronti del ponteficeromano. Di conseguenza, il contributo dei laici alla vita della diocesi genovese fu sempre sottoposto a limitazioni che riflettevano ...
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DI PIETRO, Michele
Marina Caffiero
Nacque ad Albano (Roma) il A genn. 1747 da agiata famiglia di mercanti, di modeste origini.
Secondo quanto scriveva nel 1782 l'abate G. C. Amaduzzi, il padre Domenico [...] congregazioni la linea dottrinale del Gerdil, centrata sulla difesa del primato di ordine e di giurisdizione del ponteficeromano e della Chiesa di Roma (Stella, p. 749).
Nominato segretario anche della importante congregazione straordinaria "per gli ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giancarlo Lacerenza
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso dell’Ottocento la Chiesa cattolica si trova ad affrontare gli enormi [...] ) a volere fare dei papi i protagonisti dell’unificazione. La forma della confederazione posta sotto la presidenza del ponteficeromano, così come appare nella proposta di Vincenzo Gioberti nel libro Del primato morale e civile degli Italiani (1843 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le crociate e il Regno di Gerusalemme
Franco Cardini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il movimento crociato nasce nel corso dell’XI secolo, [...] modo soggetto a un’autorità universale: o quella di uno dei due imperatori (il bizantino o il romano-germanico) o quella del ponteficeromano. Ma il nuovo Regno di Gerusalemme non è emanazione di alcune di queste volontà ecumeniche, per quanto ...
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CABRERA, Bernardo
Ruggero Moscati
Figlio di Bernardo (III) morto nel 1368 e di Margherita di Foix, divenne, giovanissimo, il capo di uno dei casati più prestigiosi dell'alta nobiltà catalana. La famiglia [...] di governo provvisorio, tentando di rafforzare la propria posizione mediante accordi con Milano, con Napoli e con il ponteficeromano. Agli inizi del 1394 la situazione parve insostenibile. Il C. venne inviato aBarcellona per richiedere i soccorsi di ...
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STEFANO V
Ilaria Bonaccorsi
Nato in data sconosciuta da un non meglio identificato Adriano, era comunque membro di una nobile famiglia romana originaria della "regio" della "Via Lata". S. venne educato [...] primo luogo che le calunnie contro Marino erano unicamente opera del patriarca bizantino Fozio; che l'accusa rivolta al ponteficeromano poteva benissimo essere indirizzata contro lo stesso Fozio, laico e destituito d'autorità, e che Roma non voleva ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
È solo nel corso del XIII secolo che – anche grazie alla riscoperta dell’Aristotele [...] potere” (plenitudo potestatis) papale, ossia l’idea che, in quanto vicario di Cristo e successore di Pietro, il ponteficeromano detenesse la forma più completa di autorità esistente: l’unico potere autenticamente universale e assoluto, in virtù del ...
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VISCONTI, Gabriele Maria
Jacopo Paganelli
Figlio illegittimo del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti e di Agnese Mantegazza, nacque forse a Milano, probabilmente alla metà degli anni Ottanta del XIV [...] un qualche risvolto concreto, viste le pressioni di Ladislao d'Angiò Durazzo re di Napoli (che obbediva al ponteficeromano) nei confronti del signore pisano. Alla fine, la politica intransigente del plenipotenziario francese cambiò di segno rispetto ...
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MICHELE da Cesena
Carlo Dolcini
MICHELE da Cesena. – Nacque nel tardo secolo XIII (l’anno 1270, correntemente indicato, è una semplice congettura). Forse appartenne al casato Foschi e nacque a Ficchio, [...] di quello che era lecito aveva insegnato come Gesù fosse vissuto senza alcuna proprietà, e così doveva essere per il ponteficeromano, che non poteva disporre della spada temporale nel dover essere il vicario di Cristo («hic volens volare altius quam ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo la grande sconfitta inferta ai cristiani dal sultano Saladino ai Corni di Hattin nel 1187, la città [...] si oppone a quel procedimento, aperto in modo del tutto illecito, poiché i Templari possono essere giudicati solo dal ponteficeromano e sono completamente indipendenti dalle autorità laiche quali il re di Francia; di fatto il processo si protrae per ...
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anti-Pontefice
(anti-pontefice), agg. inv. Che si oppone all’influenza esercitata dal Pontefice. ◆ Non c’è incontro che possa suonare come atto distensivo, invece, per gli oppositori del viaggio papale. In testa i «lupi grigi» ultranazionalisti...
pontificale
(ant. ponteficale) agg. e s. m. [dal lat. pontificalis, der. di pontĭfex -fĭcis «pontefice»]. – 1. agg. Dei pontefici, o del pontefice massimo, in Roma antica: l’autorità p.; le insegne p.; comizî p., quelli presieduti dal pontefice...