Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] , Adriano, Gallieno). Il declino fu accelerato dalle epidemie, come quella del 165 d.C., e dalle incursioni barbariche: dei Costoboci nel 170 e dei popoli germanici a cominciare dalla seconda metà del 3° sec. d.C.
In G. esistono tanti diritti quante ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] Esiste anche una produzione locale di argenteria e di oreficeria (filigrane), che si distingue da quelle degli altri popolibarbarici.
Dal 966, con la conversione ufficiale del paese al cristianesimo, cominciarono a sorgere chiese di pietra: la fase ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] (Dobrugia) e di Caraș-Severin (Monti del Banato). L’incidenza della popolazione urbana, passata dal 23% del 1948 a più del 40% alla fine Internet, arte cibernetica e visuale).
Le invasioni barbariche non permisero in terra romena la continuità delle ...
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Mare interno compreso fra le coste meridionali dell’Europa, settentrionali dell’Africa e occidentali dell’Asia Anteriore. Si estende per circa 2.505.000 km2 (non considerando il Mar Nero e il Mar di Marmara), [...] , una posizione di rilievo acquistò nell’Egeo, con centro a Creta, il popolo minoico (3° millennio-metà del 2° millennio a.C.), che creò nel Il crollo dell’Impero romano e le invasioni barbariche segnarono lo sgretolamento definitivo dell’unità del M ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] è massicciamente diffuso il francese (romando, parlato dal 19,8% della popolazione), che in parte convive con il tedesco (cantoni di Berna, Friburgo . Nel periodo delle migrazioni e invasioni barbariche molti insediamenti si trasformarono in fortezze ...
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Regione dell’Italia meridionale (10.073 km2 con 553.254 ab. nel 2020; densità di 55 ab./km2), compresa tra Puglia, Campania e Calabria, bagnata per breve tratto dal Tirreno, a SO (tra Sapri e Scalea) e [...] ). Sul finire dell’età antica, le invasioni barbariche, l’anarchia, le devastazioni e la conseguente diffusione della malaria ricacciarono verso le alture le popolazioni: scomparvero così i popolosi centri italo-greci e la regione venne acquistando ...
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La più orientale delle tre grandi penisole mediterranee europee. La bagnano i mari: Adriatico, Ionio, Egeo, Mar di Marmara e il Mar Nero. Nella Penisola rientrano l’ex Iugoslavia, la Bulgaria, l’Albania, [...] lo stanziamento illirico, l’unità romana e le invasioni barbariche, l’insediamento degli Slavi e dei Bulgari (dal di Belgrado) occuparono tutta la regione. Mentre per le popolazioni balcaniche si apriva un plurisecolare periodo di inattività politica, ...
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(serbocr. Istra) Penisola della costa nord-orientale dell’Adriatico (3895 km2 con 380.000 ab. ca.), tra i golfi di Trieste e di Fiume, compresa per la sezione settentrionale nella Slovenia e per quella [...] da questo periodo è già possibile individuare la popolazione preromana degli Histri, di formazione culturale illirico-venetica restrizione delle attività economiche. Risparmiata dalle invasioni barbariche, l’I. riuscì a mantenere pressoché intatti ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] alfabeto distinto), da una parte di quelle slave, e dai popoli in genere conquistati e colonizzati dagli europei.
Storia della lingua
Il segni della fine del mondo romano nella ‘ferinità’ dei barbari del Nord. La grammatica, la filologia, e l’ ...
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Sassoni Gruppo non omogeneo di diversi popoli germanici residenti nel 3° sec. d.C. tra l’Elba, l’Ems e l’Eider. Nell’età delle invasioni barbariche non mutarono la loro sede, ma ne ampliarono i confini [...] Germania (919), giungendo poi con il figlio di questo, Ottone I, sul trono imperiale.
Il sassone antico, parlato dalle popolazioni sassoni non trasmigrate in Gran Bretagna con gli Angli, rappresenta la fase più antica dell’odierno basso-tedesco, ed è ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarie
barbàrie s. f. [dal lat. barbaries, der. di barbărus «barbaro»], invar. – 1. Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva: vivere nella b., in stato di b.; tempi di b.; uscire, risollevare dalla b.; popolazioni che si...