Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] juif, 1962; Le racisme, 1982). Testimonianza di una fusione delle culture ebraica, araba e berbera è l'opera di A.E. El Maleh (n ai milioni di immigrati che nei secoli precedenti erano andati a popolare le terre di un mondo nuovo solo per loro, e ...
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GIAPPONE (A. T., 101-102)
Fabrizio CORTESI
Giuseppe COLOSI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Guido PERRIS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Edoardo GOULET
Carlo TAGLIAVINI
Alfred SALMONY
Marcello [...] , parlava nel 1885 di fisionomie arieggianti il tipo ebraico. Questo tipo, secondo il Baelz, sarebbe più se letto iki-ryō, è lo spirito di un vivo, se, invece, sei-rei, è il popolo. Si ha, poi: (4) namauwo, pesce fresco, (5) ki-ito, filo grezzo, (6) ...
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Il nome di Egitto, con cui già i Greci e i Romani designarono la regione del Basso Nilo, e che è divenuta la denominazione comune del paese, è tratto da quello dell'antica città di Menfi, reso in babilonese [...] Per tal modo dal 1882 a oggi la popolazione si sarebbe più che raddoppiata, laddove quella italiana d), ṣ (anche 〈 ḍ, ẓ). È in sostanza il fonetismo cananeo-ebraico; però nella rotazione delle dentali alla ś del semitico primitivo corrisponde l'eg. š ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] dell'astronomia in relazione alla vita politica e religiosa di quei popoli. Una guida preziosissima è data dagli scritti dello Schiaparelli, che comprendono pure studî sull'astronomia ebraica e greca e su qualche punto relativo al calendario dei ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] forte fu l'orrore dell'immagine nelle prime comunità ebraico-cristiane; molto tempo dovette trascorrere, prima che alla mentre essa non poteva invece avere un tale significato né per i popoli iberici, né per i gallici, né, tanto meno, per i ...
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. Nella storia politica e della civiltà dell'Asia anteriore antica nessuna nazione ha lasciato orma sì profonda e durevole come quella tracciata dai Babilonesi e dagli Assiri. La civiltà babilonese - in [...] reggente non subisce quelle profonde modificazioni che ha in ebraico, ma molto spesso non perde che la desinenza. dono è il grano, egli dà il vino e il vitto per il popolo, essendo la causa dell'inondazione che porta il limo grasso nella pianura. ...
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Attività economica diretta a trasferire i beni dal produttore al consumatore o da un produttore all'altro. Si esplica generalmente con atti di compravendita e con trasporto dei beni nel tempo e nello spazio.
Il [...] le condizioni politiche non permisero al commercio ebraico di prosperare come quello fenicio.
Asia 10 milioni nel 1801. La Francia, che è in quel secolo il paese più popolato d'Europa, dai 18 milioni di abitanti alla morte di Luigi XIV sale a 23 ...
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(App. V, 1, p. 336)
Nuove strategie
di Giovanna Mencarelli
I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, [...] 1989, art. 17), si deve segnalare il settore dei b. c. ebraici. Con un censimento realizzato tra il 1984 e il 1987 dall'Istituto Beni la raccolta degli oggetti e dei documenti di arte popolare, corredate di questionari, indicazioni e appunti per il ...
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Il nome classico di Etiopia (dal gr. αἰϑίοψ "che ha la faccia bruciata" da αἴϑω "brucio" e ὄψ "faccia"; toponimo: gr. Αἰϑιοπία[χώρα], lat. Aethiopia [regio]) che già serviva a indicare tutta la parte del [...] Cunama d'Eritrea. In genere, può dirsi che il paganesimo delle popolazioni cuscitiche ammetta un dio supremo che è in cielo, e di alla revisione di alcuni dei libri biblici sull'originale ebraico. Vinto Grāñ, i re Galāwdēwos e Sarṣa Dengel ...
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Stato dell'Europa settentrionale, situato allo sbocco del Mar Baltico.
Sommario: Geografia: Delimitazioni e confini (p. 297); Coste (p. 297); Geologia e morfologia (p. 297); Clima (p. 298); Idrografia [...] Uffe, che si batte contro i Sassoni, uno contro due, vendicando per il suo popolo un'onta antica. Danese è nel ciclo di re Sigar, la saga di Hagbard e di fede" evangelica del 1530: traduttore - dall'ebraico - dei Libri di Mosè, polemista tagliente, ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...