Serie di dieci precetti, prevalentemente morali, dati da Dio a Mosè sulla vetta del monte Sinai, all'uscire dall'Egitto. Fatto proprio dal cristianesimo, il decalogo è divenuto il codice morale di gran [...] la mia voce e la mia alleanza, voi sarete mio popolo particolare fra tutti i popoli: perché tutta la terra è mia, ma voi sarete per sembra in contrasto con varî dati dell'antica storia ebraica in cui sembrano in uso raffigurazioni divine, come i ...
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GIOBBE (ebr. 'Iyyōbh, gr. 'Ιώβ, Vulgata Iob [Alcuni Padri anche Hiob])
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Nome del personaggio principale d'un libro della Bibbia e titolo del libro stesso.
Il personaggio. [...] 'autore del libro è un ebreo che scrive per il suo popolo, in cui erano diffuse idee speciali su tale questione. Risulta di stile, che accusa un periodo d'oro della letteratura ebraica; ma gli studiosi non convengono nel fissare esattamente i limiti ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] 24-90; XIII; XIV.
Lingua. - Nel libro si distinguono tre parti: l'ebraica (I,1-II, 4a; VIII,1-XII, 13); l'aramaica, detta prima e gli fu dato dominio, gloria e regno, e tutti i popoli, le nazioni e le favelle gli erano sottomessi: eterno il suo ...
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Sacerdote e scriba giudeo, che ebbe grandissima efficacia, insieme con Neemia (v.), nella restaurazione dello stato giudaico in Gerusalemme dopo l'esilio di Babilonia.
L'attività di E. si svolse in circostanze [...] che suggerì il rimedio radicale di allontanare d'in mezzo al popolo tutte le donne straniere insieme con i loro figli; tuttavia, Neemia, sia dai due apocrifi omonimi (v. appresso). È scritto in ebraico, salvo i tratti IV, 8-VI, 18; VII, 12-26, ...
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Libro dell'Antico Testamento, così chiamato dai Latini fin dal sec. III, ma dai Greci e dagli Ebrei più rettamente detto Sapienza (o Sentenze) di Gesù figliuolo di Sirac o semplicemente Sirac, uno di quelli [...] con quella cura e fedeltà che si usò coi libri della Bibbia ebraica. Fra le libertà permessesi dai copisti ne fu pure alterata la lingua XXXVI,1-19 il pio autore supplica per il suo popolo gemente sotto il giogo straniero e affretta coi suoi ...
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Il nome è derivato da karm (kerem), "vigna, frutteto" con la desinenza vezzeggiativa (e)l; e significa "giardino".
Dal Libano che si protende a sud verso il mare di Tiberiade fino ai monti Gelboe, un ramo [...] culto fra le due religioni rivali, paganesimo fenicio e monoteismo ebraico e quale dimora preferita del profeta Elia e dei suoi dal cielo, consumò la vittima, la legna e l'altare; il popolo gridò Jahvè unico vero Dio, e massacrò i profeti di Baal. Da ...
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. In una concezione primitiva l'idea di spirito (dal lat. spiritus; gr. πνεῦμα; ebr. ruaḥ, propriamente "soffio" o "fiato") appartiene a un modo primitivo di concepire la natura, l'animismo (v.), secondo [...] angeli, sebbene soggetta ai voleri di Jahvè.
È assai probabile però che nel volgo ebraico fin dai tempi più antichi fosse viva, come negli altri popoli, la credenza negli spiriti demoniaci, come dimostra la tradizione posteriore, che conosce gli ...
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Ornamento, come dice il vocabolo, del braccio, e precisamente dell'omero, dell'avambraccio, del polso, ma anche della caviglia (periscelide).
Etnologia. - L'uso di braccialetti è molto diffuso nei popoli [...] , per la seconda; Numeri, XXI, 50, dove il testo ebraico le distingue). Una terza specie di braccialetti è ricordata in Isaia con gli altri ornamenti delle donne ebree.
Oggi nei popoli semitici soltanto le donne portano i braccialetti. Le Egiziane ne ...
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. Famoso eresiarca gnostico del secolo II d. C. Fiorì, secondo il Chronicon d'Eusebio sotto l'imperatore Adriano; il suo apogeo è verso il 133 d. C. Quasi concordemente gli eresiologi lo fanno oriundo [...] giudei, in lotta assidua con gli altri angeli e gli altri popoli. Il Padre innato, commiserando la miseria degli uomini, invia il Nous è la trascrizione del ritornello ebraico contenuto in Isaia, XXVIII, 10, //ebraico//), delle 365 potenze dell' ...
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I Chazari nella storia del giudaismo. - Il popolo dei Chazari (ebraico kazārīm, kūzārīm, e anche qāzār; arabo khazar) ha una notevole importanza storico-religiosa per l'adesione delle cerchie dirigenti [...] XII) di aver incontrato a Baghdād inviati di genti giudaiche, nelle quali a quanto pare dobbiamo vedere una popolazione chazara.
Che qualche gruppo ebraico odierno dell'Europa orientale o dell'Asia discenda dai Chazari, è stato da molti supposto, con ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...