ORIENTALISMO
Michelangelo GUIDI
Mario GIORDANI
Antonino PAGLIARO
Ettore ROSSI
Giovanni VACCA
. È il complesso degli studi, condotti con uso diretto delle fonti indigene, sulle lingue, letterature, [...] Eliyyah ha-Lēwī che nel sec. XVI fu maestro d'ebraico a molti studiosi cristiani, Abraham de Balmes da Lecce; Obadia 1758), cercò di compilare una storia generale dei Turchi e dei popoli affini; l'armeno D'Ohsson, Ministro di Svezia a Costantinopoli, ...
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SOCIALISMO
Rodolfo MONDOLFO
. Termine introdotto per la prima volta da R. Owen in un manifesto del 1820 e usato poi con varie gradazioni di significato (che ne rendono difficile una definizione) a indicare [...] il cristianesimo aveva ripreso il motivo ispiratore del Messianismo ebraico, traendone il millenarismo, che si svolge in propugnano tutta una complessa azione statale diretta ad assicurare al popolo le condizioni di un'esistenza umana, degna di una ...
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LITURGIA (λειτουργία, o λῃτουργία)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Umberto CASSUTO
Cuniberto MOHLBERG
Egidio CASPANI
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Nicola TURCHI
Presso i classici significa un servizio (ἔργον) intrapreso a favore del [...] di riti e di cerimonie che, data la consuetudine del popolo, non sarebbe possibile sopprimere radicalmente.
Liturgia giudaica.
È il complesso delle funzioni del culto sinagogale (ebraico ‛ăbōdāh, a cui già nelle traduzioni greche di alcuni libri ...
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PAOLO, santo
Leone TONDELLI
Umberto GNOLI
, Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] che ne serbò Paolo. Apprese, com'era costume nelle scuole ebraiche, anche un mestiere, quello di fabbricatore di tende, che offrire vittime espiatorie prima per sé che per i peccati del popolo, affrontò il supplizio per amore dei fratelli. P. esalta ...
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SIRI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giuseppe FURLANI
Giuseppe RICCIOTTI
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La parola Siri è talvolta usata a indicare la popolazione della Siria dopo la conquista araba e l'islamizzazione del paese, sino [...] ciò che era greco e segnatamente per la letteratura di questo popolo che essi cercavano di imitare in tutti i modi. Si potrebbe versione dell'Antico Testamento è stata fatta direttamente sul testo ebraico e dovrebbe risalire al sec. II. Sta di fatto ...
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SEMITI
Giorgio Levi Della Vida
. I. Estensione territorriale. - Col nome di Semiti è designato un vasto e compatto gruppo etnico e linguistico dell'Asia anteriore le cui sedi presentavano nell'antichità [...] araba del secolo VII d. C., in conseguenza della quale un altro popolo semitico, gli Arabi, si stabilì in Africa, dapprima nella valle del Nilo anche, in tempi recenti, in America. Le comunità ebraiche contemporanee (e fino a un certo punto anche le ...
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RETORICA (ἡ ῥητρική [τέχνη], rhetorica)
Gino FUNAIOLI
Fausto GHISALBERTI
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Esigenze politiche e sociali diedero la spinta a dettar norme che facessero capaci di parlare in pubblico e di condurre per [...] antichi ideali di cultura, il filosofico e il retorico. In un popolo tutto teso, come il romano, verso la politica, presso il delle Scritture, tenta di risalire più addietro, all'ebraico, nell'illustrazione delle "figure". Era proprio questo dei ...
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SACERDOZIO
Enrico ROSA
Gerardus VAN DER LEEUW
Nicola TURCHI
. Il sacerdote è il rappresentante di una comunità nelle sue relazioni con le potenze divine, ma può eventualmente essere anche il rappresentante [...] d. Religion, Tubinga 1933.
Ebraismo. - Il sacerdozio ebraico, riservato alla sola tribù di Levi, comincia con Mosè; della preistoria latina, depositarî della tradizione giuridica e storica del popolo: il loro collegio, prima di 5 membri, salì a ...
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PENITENZA
Raffaele Pettazzoni
. Storia delle religioni. - La penitenza è correlativa al peccato. Col peccato è turbato un ordine di cose che con la penitenza vuol essere ricomposto. Quest'ordine di [...] del re ridonda su tutto il paese, la sua penitenza libera il popolo dalle calamità. In occasione, per es., d'un terremoto il re doveva μετανοεῖν e μεταμέλεσϑαι corripondono, si suol dire, all'ebraico niḥām "essere triste per qualche cosa o per avere ...
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ONOMASTICA (dal gr. ὀνομαστικὴ [τέχνη]; fr. onomastique, anthroponymie; sp. onomástica; ted. Namenkunde; ingl. onomatology)
Bruno MIGLIORINI
Il nome di onomastica è stato talora adoperato per indicare [...] modo di formazione è lo stesso nei varî popoli indoeuropei, i concetti che più spesso trovano frequentemente sono Jah e El: è stato calcolato che circa un quinto dei nomi ebraici nell'età davidica, e ben due terzi alla fine del sec. VII a. ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...