PENTATEUCO (dal greco πέντε "cinque" e τεῦχος "utensile, astuccio")
Alberto Vaccari
Denominazione della prima parte della Bibbia, che nella versione greca detta dei LXX è divisa in cinque libri, designati [...] s'inquadra in tutta la concezione del Wellhausen della storia ebraica, per la quale v. Wellhausen), vanno tenute separate la Pentateuco importò una profonda revisione di tutta la storia del popolo d'Israele, riassunta in tre grandi fasi: all'epoca ...
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SALMI e salmodia
Giuseppe RICCIOTTI
Giulio Cesare PARIBENI
Si chiamano salmi alcune composizioni poetiche ebraiche contenute sia isolatamente in varie parti . della Bibbia (ad es., in Deuteronomio, [...] XIX, cioè 1-7 e 8-15. (Qui si seguirà la numerazione del testo ebraico).
È da notare che questi 150 salmi in realtà si riducono a qualcuno di apporto graduale di molte generazioni di tutto un popolo. Resta però da delimitare possibilmente gli estremi ...
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PROVERBIO (dal lat., secondo alcuni, probatum verbum, secondo āltri pro e verbum; ted. Sprichwort)
Raffaele CORSO
Camillo CESSI
Sotto questo nome si comprendono comunemente detti di varia forma e origine, [...] come massime, sentenze, modi di dire e perfino parabole ed enigmi (cfr. l'ebraico mašal); ma il proverbio è propriamente una locuzione popolare che formula un pensiero o un avvertimento come risultato dell'esperienza.
Elaborati nel lungo corso dell' ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] si industriò a determinare gli elementi psichici basilari delle creazioni dei popoli, dei poeti e dei filosofi. W. Dilthey si propose di classicismo greco, imperialismo romano, profetismo ebraico, cristianesimo, cattolicesimo medievale, Rinascimento, ...
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HERDER, Johann Gottfried
Vittorio Santoli
Estetico, letterato, storico e teologo tedesco, nato il 25 agosto 1744 a Mohrungen nella Prussia orientale, morto a Weimar il 18 dicembre 1803. Un bizzarro [...] la sua fede che "esiste una sola classe nello stato, il popolo". E a questo H. apostolo di umanità che si volsero con simpatia dei sensi e della fantasia, il H. considerò la lingua ebraica come organo dell'antica poesia degli Ebrei, e poesia la ...
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MONODIA
Gastone ROSSI-DORIA
. Composto con le parole greche μόνος "solo" e ᾠδή "canto", questo termine, già corrispondente in proprio ai monologhi frequenti nel teatro classico, oggi designa, presso [...] melici, oltre che tra i verbali, il tipico stilema ebraico (già più proprio della poesia) del parallelismo.
Con e si sviluppa lo stesso genere innodico - largamente popolaresco e al popolo dedicato - da Efrem di Edessa a S. Gregorio Nazianzeno (e ...
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HUS, Jan (Giovanni)
Giovanni Maver
Nacque nel 1369 a Husinec presso Prachatice nella Boemia meridionale.
La data di nascita non è del tutto sicura. Essa ha tuttavia il suffragio della tradizione secondo [...] ha anche qualche vaga conoscenza del greco e dell'ebraico. Suoi autori preferiti sono Sant'Agostino, Sant' le prediche nella sua cappella, alla cui distruzione si era opposto il popolo di Praga. Da allora sino al viaggio a Costanza, H., seguendo ...
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LUOGHI SANTI
Girolamo GOLUBOVICH
*
. S'intendono per "Luoghi santi" per eccellenza, con riferimento al cristianesimo, alcune località della Palestina particolarmente venerate in relazione a varî momenti [...] costituito dal celebre "Muro del pianto", residuo del Tempio ebraico che ivi sorgeva, s'intenderà agevolmente quale somma d' con le vicine Cipro e Rodi, o per altri motivi, il popolo veniva eccitato contro gl'infedeli. La più grande sciagura che i ...
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ROMANI, Lettera ai
Leone Tondelli
È la più ampia e importante dell'epistolario conservatoci di S. Paolo apostolo (v.). Egli vi traccia sistematicamente, con digressioni più apparenti che reali, il suo [...] la Legge mosaica, che dava la conoscenza del dovere al mondo ebraico. Gli Ebrei erano in una condizione pnvilegiata, in quanto la dal dolore di Paolo per l'incredulità d'Israele, cioè del popolo ch'è suo e di Cristo. Egli s'attarda nello scrutare gl ...
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KOMENSKÝ, Jan Amos (latinamente Comenius)
Giovanni Calò
Pedagogista e poligrafo, nato a Nivnice, villaggio moravo presso la frontiera ungherese, il 28 marzo 1592; morto in Olanda il 15 novembre 1670 [...] scritta pure dapprima in cèco) e testi per la scuola del popolo, non giunti a noi. La prima grande opera da lui ogni classe, oltre all'insegnamento di lingua materna, latino, greco ed ebraico; 4. Academia, cioè l'università (dai 18 ai 24 anni), ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...