MESA (Mēsha‛)
Giorgio Levi Della Vida
Re di Moab, del quale la Bibbia (II [IV] Re, III, 4, 27) ricorda le guerre condotte contro il regno d'Israele. Dopo la sua ribellione alla supremazia israelita, [...] del primogenito, in caso soprattutto di pericolo imminente, largamente attestato presso le popolazioni cananee e che il divieto pronunciato dalla legge ebraica e altre allusioni bibliche mostrano essere stato accolto, per influsso di quelle ...
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JAHVÈ
Alberto Vaccari
. Nome proprio della divinità nel monoteismo ebraico. Si legge più di 6000 volte nella Bibbia e una volta nell'iscrizione di Mesha, re di Moab (sec. IX a. C.). Nell'originale scrittura [...] forme (dovute alla difficoltà di ranpresentare in greco il waw ebraico) che convergono nella dicitura Jave; 2. le forme più preferita anche dai moderni filologi.
Propagazione. - Fuori del popolo ebreo e della sfera di sua influenza non si banno ...
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NUMERI
Alberto Vaccari
. È il quarto libro del Pentateuco e della Bibbia, così detto per una servile traduzione, passata in quasi tutte le lingue, del titolo'Αριϑμοί, che porta nella versione greca [...] da Cades Barne alle rive orientali del Giordano e le lotte con le popolazioni che contrastano il passo (5 mesi). (Per la critica letteraria, Balaam, che nei quattro oracoli, ottimi esempî di poesia ebraica, canta le glorie d'Israele e i suoi fulgidi ...
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PROSELITO (dal gr. προσήλυτς "sopraggiunto")
Alberto Pincherle
Questo termine è usato modernamente per indicare chi si aggrega volontariamente a una data religione, accettandone le credenze e i riti. [...] greche della Bibbia, è usato come equivalente dell'ebraico gēr, che in origine significa lo straniero dimorante nel romano, in cui gli Ebrei erano tollerati in quanto popolo, coloro che aderivano alla loro religione non potevano partecipare dello ...
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GIOELE (ebr. Yôel "Jahvè è Dio"; i Settanta 'Ιωήλ; Vulgata Ioel)
Giuseppe Ricciotti
Autore di un libro della Bibbia, che occupa il secondo posto nella serie ebraica dei Profeti minori (v. bibbia), mentre [...] . IV a Volg. III. Qui si segue l'enumerazione ebraica). Lo scritto comincia con la descrizione d'una spaventosa invasione per domandar loro conto della schiavitù in cui hanno tenuto il popolo di Giuda: Tiro, Sidone e i Filistei saranno ripagati del ...
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Ḥabībī, Imīl
Cristiana Baldazzi
Scrittore palestinese, nato a Haifa il 29 agosto 1922, morto a Nazareth il 2 maggio 1996. Tra i fondatori (1943) della Lega di liberazione nazionale (organizzazione sorta [...] della guerra dei Sei giorni (1967), che per il popolo palestinese ha significato la catastrofe, viene riconsiderata da Ḥ paesi asiatici e africani. Il romanzo è stato anche tradotto in ebraico con il titolo Ha'op Simist (1986).
L'ultimo suo romanzo ...
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Ozick, Cynthia
Giovanna Ferrara
Scrittrice statunitense, nata a New York il 17 aprile 1928. Cresciuta nella comunità ebraica della città natale, nel 1966 ha pubblicato Trust, scritto in gran parte sotto [...] la volontà di conciliare a livello sia sociale sia linguistico il retaggio ebraico con la realtà americana. Con The cannibal galaxy (1983; trad. per la sensibilità religiosa ed etnica del suo popolo e il suo ruolo all'interno della largamente ...
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GOG e MAGOG
Leone Tondelli
. Gōg "della terra di Māgōg, principe di Roš (?) e di Mosok (nell'ebr. Mešek) e di Tübāl" è un personaggio misterioso d'una profezia d'Ezechiele (c. XXXVIII-XXXIX), passato [...] tra i fiumi d' Etiopia").
Magog, che ricorre solo nel testo ebraico, è menzionato, nella tavola etnografica della Genesi (X, 2) tra di Tell el-‛Amārnah, I, 38, s'accenna a un popolo di Gagaia, nei territorî degli Hittiti: donde s'identificò Magog con ...
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NICODEMO
Alfredo Vitti
. Fariseo, membro del sinedrio quale dottore della legge, e quindi autorevole presso il popolo; nel IV Vangelo, che solo ne parla, N. va a trovare di notte "per la prima volta" [...] 'imparare, per quanto non fosse immune dai pregiudizî del popolo, fra i quali quello che bastava essere israelita per per lo più Enea traduce sotto Teodosio e Valentiniano un testo ebraico di N., vissuto sotto Pilato, altrove è detto che un ...
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GIUSEPPE (ebraico //ebraico// Yôseph: "[Dio] accresca")
Vincenzo Cavalla
Figlio di Giacobbe e di Rachele, particolarmente caro a Giacobbe, perché natogli nella sua vecchiaia e d'indole molto buona. Questo [...] . Come tale visitò tutte le provincie d'Egitto e fece grandi provviste di grano. Venne poi la carestia preannunziata e tutto il popolo egiziano, nonché molti stranieri, correvano a G. per avere grano di che vivere. Vennero da Canaan anche i figli di ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...