RĀS SHAMRAH
P. E. Pecorella
S SHAMRAH Il promontorio di R. S., il "capo del finocchio", nella Siria settentrionale, è una elevazione del terreno di 30 m circa, estesa per 36 ettari, su un nucleo roccioso [...] segni ben adatto alla lingua locale affine al fenicio e all'ebraico e cioè col gruppo nord-occidentale delle lingue semitiche. La città la città fu devastata, saccheggiata ed incendiata probabilmente dai Popoli del Mare: la data, per il momento, non ...
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LAZARA, Giovanni de
Paolo Preto
Nacque a Padova il 28 sett. 1744, primogenito di Niccolò e di Margherita Polcastro. La famiglia, tra le più cospicue della nobiltà cittadina, oltre a palazzi in città [...] Marciana di Venezia; Cesarotti, docente di greco ed ebraico all'università; G. Toaldo, docente di astronomia; C foriera di cocenti delusioni per i "democratici"; per ingraziarsi il popolo furono aboliti alcuni dazi sui generi di consumo e abbassati ...
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VALENTINO, Gennaro
Marina Formica
VALENTINO (Valentini), Gennaro. – Nacque presumibilmente a Napoli tra il 1776 e il 1777, da padre ignoto e da Cecilia Bussani. Scarne sono le notizie su questo personaggio, [...] come veniva designata ormai la guardia nazionale sedentaria: Allocuzione al popolo di Roma, 2 dicembre 1798, in Collezione di carte e da reiterati attacchi contro il ghetto ebraico. Prendendo atto della condizione potenzialmente esplosiva della ...
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VALERA, Paolo
Elena Papadia
– Nacque a Como il 18 gennaio 1850 da una famiglia di modeste condizioni: il padre Paolo era venditore ambulante di fiammiferi; la madre, Ambrosina Bianchi, cucitrice.
Nel [...] quartieri operai, quella riottosa dei meetings, quella ebraico-orientale di Petticoat Lane – quest’ultima descritta gran voce ministeriale per far credere all’Europa che noi siamo un popolo di benefattori non hanno più niente da fare. Il loro compito ...
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SERIPANDO, Troiano (in religione Girolamo). – Nato il 6 maggio 1493 a Troia (Foggia)
Michele Cassese
da Giovanni Ferdinando, nobile del seggio di Porta Capuana di Napoli, e da Isabella Luisa Galeota, [...] presso Soriano (Viterbo), a Napoli e Sessa Aurunca; apprese l’ebraico, l’aramaico e il greco biblico. Ordinato sacerdote (1513), rivolgendosi a clero, monaci e monache, e al ‘popolo salernitano’ soprattutto nelle celebrazioni solenni; tenne una serie ...
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ROSSO DI SAN SECONDO, Pier Maria
Paolo Puppa
– Nacque il 30 novembre 1887 a Caltanissetta da Francesco Maria, originario di Terranova e discendente da una famiglia blasonata, il cui stemma risalirebbe [...] nel 1918-19, dove conviveva malvolentieri con Federigo Tozzi, da Il Popolo d’Italia nel 1922 e nel 1932, a Romanzo mensile nel ’amicizia personale, Rosso arrivò a denunciare le plutocrazie ebraico-massoniche, come nella conferenza tenuta al Pen Club ...
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SCHUSTER, Alfredo
Alfredo Canavero
(in religione Ildefonso). – Nacque a Roma il 18 gennaio 1880, primogenito di Giovanni, zuavo pontificio di origine bavarese, e della sua terza moglie, Maria Anna Tutzer [...] S. Paolo, con l’incarico di insegnare filosofia, ebraico, sacra scrittura, patrologia, latino, greco e archeologia. il presbiterio, i diaconi, il clero, i cantori, il popolo, ciascuno avesse la propria parte distinta da rappresentare» (Liber ...
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Vedi GIUDAICA, Arte dell'anno: 1960 - 1973
GIUDAICA, Arte
M. Avi-Yonah
La produzione artistica degli Israeliti ebbe probabilmente origine contemporaneamente alla loro storia nazionale intorno al XIII [...] rabbiniche d'altro canto avevano accondisceso al desiderio del popolo ritenendo che il pericolo dell'idolatria, che in antico segue le tendenze dell'epoca, con l'aggiunta di simboli ebraici. Di carattere più originale sono i vetri dorati e i ...
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CASTELLINO, Nicolò
Silvia Canestrelli
Michele Fatica
Nato a Genova il 3 maggio 1893 da Pietro e da Giuseppina Macchiavello, ancora bambino si trasferì con la famiglia a Napoli, ove il padre era stato [...] , se era giustificabilc in Germania, non era concepibile in Italia, dove il problema ebraico “non esieste[va] e non p[oteva] esistere” dacché il fascismo aveva “tutto il popolo affratellato in una sola razza, senza distinzioni di casta e di religione ...
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escatologia
Dal gr. ἔσχατος «ultimo» e λόγος «discorso». Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche) che riguarda i destini ultimi [...]
Tipico esempio di una concezione dei fini ultimi riguardante la posizione di un’intera collettività, quella del popolo eletto, è l’e. ebraica. Essa è del tutto calata nella storia: guarda infatti alla storia come all’ambito della fenomenologia del ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...