MANFREDI, re di Sicilia
Walter Koller
Nacque nel 1232, figlio naturale dell'imperatore Federico II (primo di questo nome come re di Sicilia); l'identificazione della madre con Bianca, figlia della marchesa [...] non solo di divertimento, ma anche di integrazione tra la popolazione del Regno. Lo stesso M. si dedicò alla poesia malattia che mise a rischio la sua vita, tradusse dall'ebraico lo scritto pseudoaristotelico Liber de pomo (Nardi - Mazzantini). Come ...
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Hitler, Adolf
Massimo L. Salvadori
Il più tragico esempio di tirannide moderna
Adolf Hitler è stato tra le maggiori figure del Novecento. Fu al potere in Germania per soli dodici anni, dal 1933 al 1945, [...] in maggioranza da Slavi destinati a costituire un popolo di contadini-servi, nello spazio vitale necessario suoi successi, Hitler aveva deciso la soluzione finale del problema ebraico: la politica dello sterminio che portò all'olocausto (Shoah) ...
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Decolonizzazione
Adolfo Miaja de la Muela
di Adolfo Miaja de la Muela
Decolonizzazione
Sommario: 1. Delimitazione storica del concetto; comparazione fra la decolonizzazione odierna e la conquista dell'indipendenza [...] delle masse, i veri colonizzati, vale a dire le popolazioni (autoctone o no) discendenti da quelle esistenti all'epoca compito particolare di crearvi un centro nazionale (Home foyer) ebraico. Il mandato per la Transgiordania era stato riservato per ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] dal clero, ma su proposta del Senato (aristocrazia) e del popolo, erano rimasti in vigore i decreti del concilio del 769. anni, previsti da Bonifacio VIII, ai cinquant'anni del giubileo ebraico, l'intervallo fra un anno santo e l'altro, per potere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] di materie umanistiche, latino, greco e più tardi ebraico, nonché teologia, filosofia e matematica. Era il e i vari corpi e sentimenti de gli uomini e i riti de’ popoli, e le opinioni de i letterati e cento altre simili cose avvenute o esistenti ...
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Pio VII
Philippe Boutry
Barnaba Chiaramonti nacque a Cesena il 14 agosto 1742 dal conte Scipione e dalla contessa Giovanna Coronati Ghini. Le due famiglie appartenevano al patriziato locale, ma non [...] le sue conoscenze del latino, del greco e dell'ebraico e venne avviato agli studi teologici in un clima spiccatamente nelle Marche, di misurare il fervore e l'attaccamento delle popolazioni, per le quali incarnò, nei rovesci della guerra, il ...
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Leone X
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dicembre 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Fin dalla prima età, ebbe quali maestri alcuni dei più illustri [...] dire che nella sua azione di sovrano pontefice egli favorì la popolazione romana anche per vie più concrete, ad esempio abbassando la la conoscenza di quella lingua; anche lo studio dell'ebraico e dell'arabo furono da lui promossi. Parte essenziale ...
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Pio V, santo
Simona Feci
Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi Bosco Marengo, Alessandria), diocesi di Tortona, nel Ducato di Milano, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeria. La famiglia, presente [...] Monte di Pietà; anche il tasso d'interesse sul prestito ebraico fu abbassato, quindi eliminato del tutto e, infine, il rispetto all'autorità civile: "la cura del governo de' popoli cristiani principalmente è sopra le nostre spalle ed a noi spetta ...
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ERCOLE II d'Este
Gino Benzoni
Primogenito del duca Alfonso I e della sua seconda moglie Lucrezia Borgia, nacque a Ferrara il 4 apr. 1508, riempiendo di gioia il padre con la sicurezza dell'erede maschio [...] . 13-19 passim; V, ibid. 1990, p. 173; V. Frajese, Il popolo fanciullo. S. Antoniano..., Milano 1987, pp. 14 s.; Biblioteca Estense. Modena, Firenze 1987, pp. 26, 182, 248; Cultura ebraica in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni - G. Busi, Rimini ...
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Pietro, santo
Prosper Grech
La fonte principale della vita di P. è il Nuovo Testamento; questo però deve essere integrato da fonti patristiche e da testimonianze archeologiche. Nel Nuovo Testamento [...] ai tempi di Gesù mentre nei codici della traduzione greca della Bibbia ebraica, detta dei Settanta, si fa spesso lo scambio tra Johanan e ma, di nuovo, è P. che annuncia agli anziani del popolo che non c'è salvezza se non nel nome di Cristo. Nel ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...