CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] pp. 89-95 e, in seguito, da A. Milano nella Rass. mens. di Israel, X (1935-1936), pp. 324-338 e 409-426. Sulla Rev. des in Theol. Tijdschr., XVII (1883), pp. 485-489; a La legge del popolo ebraico: A. Revel, in Revue de théol. et de phil., XIX (1886 ...
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Religione
Carlo Rocchetta
Il concetto di religione non può essere definito astrattamente, al di fuori di una posizione culturale storicamente determinata e di un riferimento a specifiche formazioni [...] ebraica deriva dall'esperienza di un Dio che ha liberato Israele dalla condizione di schiavitù, sottraendolo alla non-esistenza per farlo diventare il popolo della sua alleanza, il suo popolo ('am Jahweh). È alla luce di questo evento decisivo che ...
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D'ANCONA, Alessandro
Lucia Strappini
Nacque a Pisa il 20 febbr. 1'835 da Giuseppe e da Ester Della Ripa, in una famiglia israelita di origine pesarese colta e di tradizione liberale. Compì i suoi primi [...] ad oggi, in Letter. italiana. Le correnti, II, Milano 1956, pp. 937, 957 s., 967-73, 980, 984, 1032, 1042, 1044; A. M. Cirese, La poesia Popolare, Palermo 1958, pp. 35 s., 38, 40. 44 ss., 48, 50 ss., 53 ss., 57, 59 ss., 65. 76 s., 81-86, 93; E. Garin ...
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Nacque il 7 sett. 1810 a Cento (Ferrara) da Lazzaro, in antica famiglia della locale comunità ebraica. Nella città, che ospitava un antico ghetto, gli ebrei avevano goduto di particolari privilegi già [...] conservato a Gerusalemme, all'Archivio centrale per la storia del popolo ebraico. Alcune lettere sono a Roma, nel Museo centrale del pensiero ebraico di un uomo del Risorgimento, in La Rass. mensile di Israel, s. 3, XXII (1956), pp. 298-307; Id., La ...
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APORTI, Ferrante Abele
Angiolo Gambaro
Nacque a S. Martino dall'Argine (Mantova) il 20 nov. 1791 da Giuseppe, colto avvocato e repubblicano convinto, che ebbe a soffrire qualche iattura nelle vicende [...] di Vienna, e di conoscere il banchiere e 1 filantropo israelita joseph Wertheimer, del quale ebbe poi modo di utilizzare pp. 46 e 129-130) quale mezzo di emancipazione del popolo, mirando anche oltre la classe sociale donde venivano i seminaristi e ...
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FINZI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Rivarolo Fuori (oggi Rivarolo Mantovano) il 27 febbr. 1815 da Abramo e da Rosa Finzi, entrambi di ascendenza israelita.
L'agiatezza della famiglia, proprietaria [...] e ad aderire all'iniziativa di quei democratici che, col Mazzini alla testa, proclamavano la necessità di sostituire la guerra di popolo a quella regia.
In questa fase il F. non ebbe modo di segnalarsi particolarmente. Tornato a Mantova con una ...
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BONAINI, Francesco
Giulio Prunai
Nacque il 20 luglio 1806, a Livorno, da Domenico, "mezzano di cambi" (cioè sensale), d'una famiglia israelita da tempo convertita, e da Giuseppa Carboni, figlia del [...] ); Statuti inediti della Città di Pisa dal XII al XIV sec., 3 volumi, Firenze 1854-1870; Gli Ordinamenti di Giustizia del Comune e Popolo di Firenze, in Arch. stor. ital., n.s., I., 1 (1856), pp. 1-93; Statuto della Parte Guelfa di Firenze, in Giorn ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia del popolo ebreo è soprattutto la storia delle sue migrazioni, delle sue rielaborazioni [...] denota comunemente una credenza, un retaggio, un popolo: il popolo “eletto” dell’Antico Testamento. La fine L’ebraismo mondiale, diffuso sul pianeta secondo quello che il sociologo israeliano Shmuel Trigano ha definito il “triplo mondo” (Nord-Ovest, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Volto a ovviare ingiuste discriminazioni e a evitare offese verso determinate categorie, [...] un brindisi, parlare di Stati Uniti in luogo di “il Popolo degli Stati Uniti”. Poi il movimento ha preso piede negli ebreo dicevano, dopo una esitazione infinitesimale, che era un israelita. Non sapevano che gli ebrei erano orgogliosi di essere ...
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Attività svolta da una religione, un movimento, un partito per cercare e formare nuovi seguaci.
Mentre le religioni tribali e nazionali non hanno alcuna tendenza a estendersi al di là della comunità sociale [...] essere la vera religione, non legata a un singolo popolo, ma valida per tutti e di rappresentare la via straniero dimorante nel territorio israelita, ma passa ben presto a designare il convertito alla religione di Israele. La conversione richiedeva: ...
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israelita
(pop. isdraelita) s. m. e f. e agg. [dal lat. tardo Israelita] (pl. m. -i). – Appartenente al popolo d’Israele (gr. ᾿Ισραήλ, lat. Israel, dall’ebr. Yiśrā’ēl): è il nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe o Israele...
Nakba (nakba) s. f. Nome con cui, nella storiografia araba contemporanea, si indica l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile...