sociologia Scienza che ha per oggetto i fenomeni sociali indagati nelle loro cause, manifestazioni ed effetti, nei loro rapporti reciproci e in riferimento ad altri avvenimenti.
Nascita e primi sviluppi
La [...] società poteva consentire alle élite intellettuali interventi attivi sull’organizzazione della società stessa. Così è per gli esponenti del positivismo francese dell’Ottocento – con A. Comte e C.-H. de Saint Simon a capofila – e per gli esponenti del ...
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Villa, Guido
Filosofo e psicologo italiano (Latisana, Udine, 1867 - Casteggio, Pavia, 1949). Allievo di C. Cantoni, fu prof. di filosofia teoretica nell’univ. di Pavia dal 1907 al 1937. Critico del positivismo [...] ma insieme convinto dei limiti delle posizioni idealistiche (L’idealismo moderno, 1905), studioso della filosofia kantiana (Una nuova critica dell’etica kantiana, 1915), la sua opera forse più importante ...
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Giurista (Ternate, Como, 1843 - Roma 1908). Penalista, seguace della scuola classica, insegnò a Modena, Amsterdam, Torino. Tra le opere: Studi sulla recidiva (1866); Saggio di una dottrina generale del [...] reato (1884); Sul nuovo positivismo nella giustizia penale (1887); Prolegomeni al diritto penale (1888). ...
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Filosofo, nato a Borgoricco (Padova) nel 1861, morto a Messina (nella cui università insegnava dal 1899) nel terremoto del 28 dicembre 1908.
Scolaro dell'Ardigò, ne professò fedelmente il positivismo, [...] con l'intenzione di contribuire all'approfondimento delle sue dottrine. Specialmente notevoli, in questo senso, sono gli scritti della sua età matura, fra cui vanno ricordati: Le integrazioni psichiche ...
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Pseudonimo di Christian Emil Marie Küpper, pittore, architetto, scrittore olandese (Utrecht 1883 - Davos 1931). I suoi scritti, letterarî e di critica d'arte (dal 1912 sul periodico Eenkeid), mostrano [...] componenti svariate, dal positivismo alla teosofia. La sua produzione pittorica fu invece espressione, accanto a quella di Mondrian e di Van der Leck, del neoplasticismo, dal quale si distaccò solo nel 1926, sviluppando la teoria dell'elementarismo. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Le filosofie cristiane
Michele Lenoci
I contributi offerti, nel secondo dopoguerra, dalle correnti filosofiche ispirate al cristianesimo non solo risentono di una serie di questioni discusse nei decenni [...] metà del Novecento, come è noto, i pensatori cristiani dispiegano gran parte del loro impegno nella polemica contro il positivismo, prima, e contro il neoidealismo, poi, allo scopo di rivendicare, da un lato, la possibilità di una ricerca razionale ...
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Pauler, Akos
Pauler, Ákos
Filosofo ungherese (Budapest 1876- ivi 1933). Insegnò nella Scuola superiore di Presburgo, poi nell’univ. di Kolozsvár e (dal 1915) nell’univ. di Budapest. Cercò di conciliare [...] il positivismo e l’idealismo trascendentale. Tra le sue opere principali si segnalano: Az ismeretelméleti kategóriák problémája («Il problema delle categorie gnoseologiche», 1904); Az etikai megismerés («La conoscenza etica», 1907); A logikai ...
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Filosofo tedesco (Aurich, Bassa Sassonia, 1846 - Jena 1926). Dal 1874 al 1920 professore a Jena, nel 1908 premio Nobel per la letteratura; socio straniero dei Lincei (1913). Assertore entusiasta dello [...] spiritualismo contro il positivismo trionfante nella seconda metà del sec. 19º, la sua opera più famosa, Die Lebensanschauungen der grossen Denker (1890), è impostata intorno all'idea fondamentale della sua filosofia: l'esistenza di un mondo dello ...
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Sociologo inglese (Saint Ives, Cornovaglia, 1864 - Bagnoles, Normandia, 1929). Professore di sociologia all'univ. di Londra, editore di The sociological review, i suoi scritti sono informati all'umanitarismo [...] e alla filosofia sociale del positivismo. Le sue ricerche sullo sviluppo mentale nelle differenti forme dell'evoluzione umana pongono il H. tra i fondatori della psicologia comparata. Tra le sue opere: The theory of knowledge (1896); Mind in ...
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Scrittore polacco (Stoczek, Lublino, 1849 - Gołotczyzna, Varsavia, 1938). Dotato di uno spirito lucido e battagliero e di una vasta cultura, agli ideali irredentistici antepose istanze morali, sociali [...] e culturali, divenendo presto l'antesignano del positivismo polacco. Cercò poi, ma con scarso risultato, di dare forma artistica (drammi, racconti, ecc.) alle sue aspirazioni. Notevole è invece la sua Historja chłopów polskich ("Storia dei contadini ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....