Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] margine di non-sapere e di inverificabilità.
Un atteggiamento analogo si riscontra anche in altri pensatori che si richiamano al positivismo. C. Bernard nella sua Introduction à l’étude de la médecine expérimentale (1865) è sostenitore di un rigoroso ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] logica da G. Frege, B. Russell, A.N. Whitehead e, in seguito, dalla scuola logica polacca. Tale connubio tra positivismo e logica era reso possibile dalle tesi esposte da L. Wittgenstein nel Tractatus logico-philosophicus (1922), una delle opere da ...
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Filosofo italiano (Noventa Vicentina 1868 - Padova 1931). Seguace del positivismo di R. Ardigò, suo maestro, insegnò filosofia morale (dal 1902) e pedagogia (dal 1922) all'univ. di Padova; diresse la Rivista [...] di filosofia, pedagogia e scienze affini (1899-1908) e il Dizionario delle scienze pedagogiche (1929). Tra i suoi scritti: Le finzioni dell'anima (1905) ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] f. è dunque comprendere ciò che è stato: «la filosofia è il proprio tempo appreso col pensiero».
F. e scienza nel positivismo
Per A. Comte la f. è in primo luogo riflessione sul sapere e quindi analisi delle tendenze e delle tecniche delle varie ...
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Filosofo italiano (n. Casteldidone, Cremona, 1828 - m. suicida a Mantova nel 1920). Sacerdote, nel 1871 smise l'abito talare e dal 1881 al 1920 insegnò storia della filosofia all'univ. di Padova, divenendo [...] aspetti di un'unica realtà oggettiva, che si evolve dall'indistinto al distinto. Tra le opere, La morale dei positivisti (1878) e L'unità della coscienza (1898).
Vita
Sacerdote (1851), insegnante (1852-67) nel seminario di Mantova, canonico (1863 ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] in parte giusti. Il fatto che lo si riconosca e che allo stesso tempo si riconosca l'importanza delle esigenze del positivismo spiega come mai la querelle non ricompaia oggi che ai margini della comunità scientifica.In effetti, se le scienze umane si ...
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Filosofo (Londra 1817 - ivi 1878), uno dei più versatili rappresentanti dell'evoluzionismo e del positivismo darwiniano e spenceriano. È nota la sua unione con la scrittrice George Eliot (v.), durata dal [...] 1854 fino alla morte. Opera principale: Problems of life and mind (4 voll., 1874-79) ...
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Pensatore e sociologo (Catanzaro 1854 - Chiavari 1917). Scolaro di F. Fiorentino, fu però seguace del positivismo. Insegnò (dal 1886) filosofia morale nell'univ. di Genova, ma dal 1892 si dedicò soprattutto [...] alla sociologia. Tra i suoi scritti: Saggi di filosofia morale (1881); La sociologia, i suoi metodi e le sue scoperte (1896; 2a ediz. 1907); Il materialismo storico e la sociologia generale (1903; 2a ediz. ...
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Rivista filosofica (Lipsia, 1930-37; L’Aia, 1938), diretta da R. Carnap e H. Reichenbach, organo del positivismo logico. Continuata come The journal of unified science (L’Aia, 1939), fu interrotta nel [...] 1940 finché, diretta da C.G. Hempel, W. Stegmüller e W.K. Essler, riprese il nome originario (Dordrecht, 1975 e seg.), divenendo una delle riviste principali della filosofia analitica ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] gli elementi che danno struttura alla realtà, mostrando invece che il momento negativo in una forma distinta non è altro che la positività di un altro distinto che al primo si surroga, per cui alla realtà non viene a mancare l'anelito dialettico e la ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....