Filosofo (n. Ploeşti 1872 - m. 1951). Fu deputato e ministro della Pubblica Istruzione (1920 e 1926); prof. di storia della filosofia nelle univ. di Iaşi (dal 1896) e di Bucarest dal 1910, succedendo nella [...] Maiorescu, di cui era stato allievo all'univ. di Bucarest. Il suo pensiero è informato ai principî del positivismo. Opere principali: Filozofia Renaşterii ("La filosofia del Rinascimento", 3 voll., 1910-14); Geneza formelor culturii ("La genesi delle ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] perpetuano nel corso della storia, dovuti tutti a elementari processi psichici.
Ammettendo soltanto la certezza dei "fatti", il positivismo aveva finito con l'esautorare anche il pensiero, riducendolo a mera "costruzione", a schema e a formula, che ...
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Filosofo del diritto, nato a Modena l'8 febbraio 1883, morto ivi l'8 febbraio 1950. Professore universitario dal 1921, insegnò filosofia del diritto nelle università di Camerino, Perugia, Sassari, Cagliari, [...] anni fu presidente dell'Accademia delle Scienze di Modena.
Cercò conciliare i temi psicologico-sociologici del "positivismo critico" con le esigenze tendenzialmente idealistiche del criticismo neokantiano, vedendo in alcune ispirazioni vichiane gli ...
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Filosofo (Torino 1866 - Padova 1958), fratello di Giulio. Condirettore del giornale La letteratura (1885-1901), fondatore e direttore della rivista La gioventù italiana (1909-10), direttore della Rivista [...] (1902) e poi di filosofia teoretica all'univ. di Bologna (1906-36); socio nazionale dei Lincei (1947). Dapprima seguace del positivismo di R. Ardigò, suo maestro, se ne allontanò sempre più rivendicando il valore della libertà e della fede contro il ...
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FIORENTINO, Francesco
Luca Lo Bianco
Nacque a Sambiase (ora Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro) il 10 maggio 1834 da Gennaro e Saveria Sinopoli; della sua educazione si occuparono gli zii materni [...] t. I, pp. 1-3, 17-19, 33-37; Lettere sopra la Scienza nuova, ibid., 2° trimestre, nn. 1-2, 5, 7, 11-12; Del positivismo e del platonismo in Italia, in Riv. bolognese di scienze e lettere, I(1867), pp. 42-51, 135-156; Religione e filosofia, ibid., pp ...
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Psicologo e filosofo (Francoforte sul Meno 1862 - Wiesbaden 1950). Fu dapprima professore di psichiatria e neuropatologia alle università di Jena (dal 1892), Utrecht (dal 1900), Halle (nel 1903), Berlino [...] filosofia, che insegnò (1907-30) all'univ. di Halle. La sua filosofia, che è uno sforzo di svolgere il positivismo psicologico in un idealismo neokantiano, ha come concetto fondamentale il "binomismo", secondo il quale la conoscenza deve trovare nel ...
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Studiosa di estetica (New York 1895 - Old Lyme, Connecticut, 1985). Ha insegnato in varie università degli USA e dal 1954 al Connecticut College. Pur risentendo l'influenza del pensiero americano contemporaneo, [...] dell'estetica, sviluppando spunti della filosofia delle forme simboliche di E. Cassirer. Contrapponendosi alle concezioni linguistiche del neo-positivismo, L. sostiene nella sua opera principale Philosophy in a new key (1942; trad. it. 1972) una più ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] . 375).
Introducendo nel 1982 un importante volume su Scienza e filosofia nella cultura positivistica, Antonio Santucci osservava che il positivismo era diventato per un lungo tratto di tempo «un pezzo da museo» e che nel museo era restato anche dopo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il neoilluminismo italiano
Massimo Mori
Un’esperienza breve e coraggiosa
Sebbene sia preceduta da un lungo periodo di gestazione, del quale è difficile determinare l’ampiezza, sia cronologica sia geografica, [...] si vuole proporre come «uno scienziato che collabora con tutta l’umanità a costruire il sapere degli uomini» (Idealismo e positivismo, cit., p. 119).
Meno chiaro, invece, fu sin dall’inizio il ruolo che la scienza doveva svolgere nei confronti della ...
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Filosofo del diritto italiano (Bologna 1878 - Genova 1970), figlio di Giulio Salvatore; prof. di filosofia del diritto nelle univ. di Ferrara (1904), Sassari (1906), Messina (1909), Bologna (1911), Roma [...] del diritto. È autore di numerose opere in cui è riaffermata l'idea del diritto naturale, contro il positivismo. Scritti principali: Il sentimento giuridico (1902); I presupposti filosofici della nozione del diritto (1905); Il concetto del diritto ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....